Nella mente di Danio Manfredini

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Tra solitudine, allucinazioni ed evasione, Luciano e Al presente, due spettacoli ideati e diretti da Danio Manfredini al Teatro India di Roma da domani, martedì 26 febbraio, a domenica 3 marzo

Domani, martedì 26 febbraio, il Teatro India di Roma inaugura una settimana dedicata alla sublime sensibilità interpretativa e autoriale del pluripremiato Danio Manfredini, con i due lavori Luciano (da domani a giovedì 28 febbraio) e Al presente (da venerdì 1 marzo a domenica 3).

Il delirio della follia, le immagini concrete che s’inseguono nella mente, i suoni e le visioni che abitano la solitudine, sono le presenze che affollano la testa di Luciano, primo spettacolo del dittico. Siamo tutti invitati nei pensieri di un uomo mosso da un desiderio di evasione che lo spinge verso luoghi abitati da personalità borderline. E lì Luciano, come un visitatore assorto, osserva, segue e subisce cose e persone come fossero fantasmi transitori: «Con Luciano – spiega Danio Manfredini – riattraverso i temi dell’omosessualità, della follia, della solitudine già trattati in Cinema cielo, come del resto anche nel Sacro segno dei mostri e in Tre studi per una crocifissione, per vedere come sono cambiati i tempi negli ultimi venti anni intorno a tematiche a me care. Ora disegno una figura come Luciano che risulta un alieno anche in un mondo di marginalità. L’allucinazione di Luciano, ricreata con gli artifici del gioco teatrale, non è altro che la rivisitazione in scena di una realtà cruda, a tratti anche crudele, fatta di solitudine e di emarginazione, che è il mondo reale a cui attingo. Appunti presi dalla mia vita, disegni preparatori e dialoghi sono stati il materiale di partenza per addentrarci in questa avventura teatrale. I quadri emersi nelle prove chiedevano uno sguardo diverso dal mio per essere affrontati. Mi affido alla figura di Luciano, ritratto di un uomo del mio tempo colto in una solitudine invasa di presenze. La dimensione del tempo abbraccia la totalità di un’esistenza e rende tutto in un presente sulla scena».

Al presente porta sul palco l’intangibilità della mente attraverso un uomo e il suo doppio: da un lato l’immobilità e la staticità riflessiva di lui, dall’altro l’angoscia alimentata dai fantasmi che occupano la sua mente. L’immaginazione diventa allora la chiave di un’inarrestabile corrente di associazioni che hanno come effetto la trasposizione in diversi luoghi e tempi della sua vita. La solitudine fa eco ai ricordi, alle voci e alle immagini di cari scomparsi che s’innestano inquieti con la realtà contemporanea che lo circonda, e Danio Manfredini si rifà a gesti e atteggiamenti fisici propri delle patologie psichiatriche per esprimere tensione e pulsioni recondite che costituiscono il caos mentale a cui cerca di dare forma: «Il teatro – specifica Manfredini – è una modalità di esperienza che ti permette di vivere la vita in maniera anche più amplificata di quello che la vita stessa ti può offrire. Nel tempo cresce un’affezione rispetto a questa capacità che il teatro ha di aprire delle porte, degli stati d’animo, delle condizioni mentali che molto spesso la vita non ti permette di esplorare. Nella vita, se le esplori, poi non hai più una via di ritorno. Invece nel teatro hai la possibilità di esplorarli e tornare indietro. Puoi esplorare l’assassinio senza per forza uccidere. Ti permette di ascoltare non solo la tua vita, ma anche le vite delle persone che abbiamo intorno, e di farne esperienza e capire che cosa significa avere quel tipo di destino. Però poi c’è il ritorno al sé. È un’opportunità di conoscenza straordinaria».

 

DITTICO MANFREDINI

LUCIANO
La visione dello spettacolo è consigliata ad un pubblico adulto

ideazione e regia Danio Manfredini

con Ivano Bruner, Cristian Conti, Vincenzo Del Prete, Darioush Forooghi, Danio Manfredini, Giuseppe Semeraro 

aiuto regia Vincenzo del Prete
ideazione scene e maschere Danio Manfredini
realizzazione elementi di scena Rinaldo Rinaldi, Andrea Muriani, Francesca Paltrinieri
disegno luci Luigi Biondi
fonico Francesco Traverso
mixaggio colonna sonora Marco Maccari – Peak Studio Reggio Emilia
produzione La Corte Ospitale
coproduzione Associazione Gli Scarti, Armunia centro di residenze artistiche Castiglioncello – Festival Inequilibrio 

Un ringraziamento a Cristina Pavarotti, Massimo Neri, Paola Ricci, Giacomo Giannangeli

orari spettacolo: tutte le sere ore 21
durata: 1 ora e 10 minuti     

AL PRESENTE
di e con Danio Manfredini

collaborazione al riallestimento Vincenzo Del Prete
assistente regia e luci Lucia Manghi
produzione riallestimento La Corte Ospitale

orari spettacolo: tutte le sere ore 21; domenica ore 18
durata: 1 ora

Teatro di Roma – Teatro India
Lungotevere Vittorio Gassman (già Lungotevere dei Papareschi) – Roma
info: tel. 06.684.000.311/314 – www.teatrodiroma.net
biglietti: da 16 € a 20 €_ duetto CARD: 20 € per 2 ingressi