Il cervello complice. A tu per tu con le nostre anime

Lo spettacolo di Giuseppe Gandini è una commedia intelligente sul “dialogo” tra noi e la nostra materia grigia. Un confronto serrato con il nostro carattere, il nostro sentire, la nostra personalità
Incaricata di scrivere un reportage su un importante convegno di neuroscienze, Sara (Silvia Mazzotta) si sveglia con trepidazione in una camera d’albergo e inizia a preparasi per l’evento.
Così comincia Il cervello complice, pièce di Giuseppe Gandini che schiera attorno alla protagonista, a sua insaputa, quattro figure mentre la osservano e la guidano. Quattro donne in rappresentanza di una parte della sua mente, un lato del suo carattere, un aspetto della sua personalità.
La prima incarna la zona del cervello legata all’organizzazione e alla lucidità (Marta Iacopini); poi ci sono l’ansia (Valentina Bruscoli), l’emotività (Francesca D’Urso) e infine l’area spirituale, in contatto con le energie dell’universo (Uma Salusti).
Intanto, il convegno si rivela per Sara molto più di un’interessante disamina scientifica: diventa una sorta di vero e proprio momento rivelatore (e l’articolo che dovrà scrivere può essere uno di quei momenti in grado di rivoluzionare la carriera di un giornalista).

A illuminarla è stato infatti l’intervento della neuroanatomista americana Jill Bolte Taylor, a proposito dei quattro caratteri che “albergano” nella nostra testa, ognuno in corrispondenza di un settore ben preciso del cervello.
E, nella stanza d’albergo, queste “anime cerebrali” diventano, per Sara, interlocutrici reali, in carne e ossa.
Così, dopo l’iniziale sgomento, inizia un confronto serrato con i quattro caratteri che consentono alla giornalista di focalizzarsi sulla sua personalità, sul suo profondo sentire, sulle sue aspirazioni e su tutto ciò che nella sua vita decisamente non va.
Il cervello complice di Giuseppe Gandini è un’intelligente commedia, andata in scena al Teatro Marconi di Roma, liberamente ispirata agli studi di Taylor (e al suo saggio Whole Brain Living, noto in Italia come Il cervello complice, appunto), intorno alla confusione che spesso agita i nostri stressati neuroni.
La carriera che stenta a decollare, l’inseguimento costante di un obiettivo o, più banalmente, l’abituarsi anche a ciò che meno piace, finiscono per renderci assuefatti a una quotidianità che invece potremmo riuscire a superare. Purché, naturalmente, si riesca (letteralmente) a “fare pace col cervello” il quale, dopotutto, può davvero diventare un nostro complice quando è il caso di voltare pagina.
A divertire in particolar modo, e non può essere diversamente vista la buona performance generale del cast, sono le interazioni fra le parti della mente che facilmente entrano in conflitto; mentre la razionalità cerca disperatamente di tenere la situazione sotto controllo, e l’ansia, seppur indispensabile nella (pre)visione degli ostacoli a venire, a tratti diviene un impaccio tale che, è bene dirlo, arriva il momento di rinchiuderla altrove per poter riflettere con la dovuta serenità.

A fare compagnia al racconto della lunga nottata di Sara e delle sue quattro “anime”, c’è la bella voce di Uma Salusti (interprete di alcuni grandi classici della musica rock/pop dei decenni d’oro), che intona brani inglesi e testi tutt’altro che casuali, con una traduzione convenientemente trasmessa sullo sfondo della scena.
Come capita a tanti, non è facile gestire il lavoro e la vita familiare, e, per Sara, alla fatica professionale, si aggiunge un marito con poca empatia e poca stima nei suoi confronti. Perciò, iniziano a sorgere una serie di dubbi nefasti, tra i quali quelli sulle scelte professionali (già sottovalutate in passato dal consorte).
Così, Sara, il mattino successivo, terminato l’articolo e pronta per lasciare esausta l’albergo, sembra aver maturato finalmente una decisione. E il pubblico è invitato a fare lo stesso, a patto di dialogare maggiormente con le parti del proprio cervello. Il nostro prezioso complice.
IL CERVELLO COMPLICE
Drammaturgia e regia: Giuseppe Gandini
con Silvia Mazzotta, Marta Iacopini, Valentina Bruscoli, Francesca D’Urso, Uma Salusti
Coreografie e Movimenti Scenici: Maria Concetta Borgese
Aiuto Regia: Rebecca Zaccariotto
Vocal Coach: Valeria Fiore
Costumi: Monica Raponi
Scenografia: Alessandro Bigini
Grafica e Social Media Management: Laura D’orazio
Teatro Marconi
Viale Guglielmo Marconi 698/E
Info: 06 594 3554 – info@teatromarconi.it – teatromarconi.it