La pulce nell’orecchio. La Follia che fa riflettere

Carmelo Rifici e Tindaro Granata, al Teatro Astra di Torino, dal 7 al 9 marzo, rivisitano il testo di Georges Feydeau per una commedia portatrice di strana e alterata malinconia
Da questa sera, venerdì 7 marzo, con repliche fino a domenica 9, il Teatro Astra di Torino ospita La pulce nell’orecchio, ultimo lavoro firmato da Carmelo Rifici e Tindaro Granata.
Il testo di Georges Feydeau, riscritto e adattato da Rifici e Granata è un’esilarante vaudeville, una commedia «strana – come la definisce lo stesso Rifici -, che porta dentro di sé una sorta di alterata malinconia».
La storia, diretta dallo stesso Rifici, è incentrata su una moglie sospettosa del consorte. Il dubbio che lui abbia un’amante nascosta si è innescato al ritrovamento di un paio di bretelle all’Hotel Feydeau.
Al fine di chiarire una volta per tutte questa ambigua situazione, la donna pensa di tendere una trappola all’uomo indirizzandogli un’anonima lettera d’amore nella quale gli dà appuntamento proprio all’hotel.
Lì, una volta appostata, la moglie potrà finalmente verificare la presunta infedeltà del marito.

Ma questo è solo l’inizio di una serie di fraintendimenti, circostanze bizzarre, travestimenti (e non solo) che coinvolgeranno tutti i personaggi de La pulce nell’orecchio. E, a questo punto, l’unico obiettivo sarà salvare le apparenze e uscirne indenni.
Attenzione, però. Manca un dettaglio. Anzi, manca il personaggio principale. Pare infatti che, nelle stanze dell’albergo, si aggiri un fantasma di nome Follia. È lei la vera protagonista dello spettacolo.
Onnipresente ma mai visibile, Follia aleggia nell’aria, entra ed esce dai corpi degli ignari personaggi, si impossessa di loro, li rianima, li ribalta e gli chiede di cedere a lei.
Follia è un fantasma che, come tradizione comica vuole, si aggira negli spazi per portare caos contagiando i presenti. Ma, avvisa Rifici, «la Follia non porta solo con sé il divertimento. Si porta dietro molto altro. E ci spingerà a riflettere».
LA PULCE NELL’ORECCHIO
di Georges Feydeau
traduzione, adattamento e drammaturgia Carmelo Rifici, Tindaro Granata
regia Carmelo Rifici
con (in o.a.) Giusto Cucchiarini, Alfonso De Vreese, Giulia Heathfield Di Renzi, Ugo Fiore, Tindaro Granata, Christian La Rosa, Marta Malvestiti, Marco Mavaracchio, Francesca Osso, Alberto Pirazzini, Emilia Tiburzi, Carlotta Viscovo
scene Guido Buganza
costumi Margherita Baldoni
luci Alessandro Verazzi
musiche Zeno Gabaglio
assistente alla regia Giacomo Toccaceli
regista assistente Alice Sinigaglia
coaching movimenti acrobatici Antonio Bertusi
coaching clownerie Andreas Manz
produzione LAC Lugano Arte e Cultura, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, La Fabbrica dell’attore – Teatro Vascello
partner di produzione Gruppo Ospedaliero Moncucco – Clinica Moncucco e Clinica Santa Chiara
TPE Teatro Astra
Via Rosolino Pilo 6, 10143 Torino
Info e contatti: 011 5634352 – info@fondazionetpe.it