Marie la strabica. L’ultimo Simenon
Due donne: una bella e spregiudicata, l’altra brutta e inibita. Il nuovo romanzo di Georges Simenon sugli abissi di un’amicizia fatale
È un Simenon al quadrato quello di Marie la strabica, ultimo romanzo dell’autore belga pubblicato come sempre da Adelphi. Simenoniana l’atmosfera, divisa tra la provincia e Parigi, e molto simenoniana la trama, che ha al centro due amiche i cui destini si legano nell’infanzia per non separarsi più. Una è Sylvie: bionda, bella, seduttrice e determinata, consapevole dell’attrazione che suscita negli uomini e decisa a usarla per arrivare dove vuole, cioè fuori dalla miseria in cui è cresciuta. L’altra è la Marie del titolo: brutta, strabica, terrorizzata dal mondo e dal sesso, tacciata fin da bambina di avere il malocchio e ossessionata dall’amica, che odia ma di cui subisce perversamente il fascino.
Le due sono cresciute insieme in un villaggio della Bretagna, Marie figlia di una madre vedova e Sylvie prima di uno stuolo di fratelli di cui si è sempre dovuta occupare. Povertà, squallore e vite destinate e scivolare via rimanendo nelle stesse condizioni. Se non fosse che Sylvie ha chiaro in mente il proprio riscatto, vuole affrancarsi dall’indigenza con ogni mezzo e con una promessa confidata all’amica già in tenera età:
Quando sarò ricca ti prenderò come cameriera, e ogni mattina mi pettinerai
Simenon colloca le due compagne appena adolescenti in una piccola pensione sul mare, dove lavorano come cameriere durante la stagione estiva, e lì fa mietere a Sylvie la sua prima vittima: un ragazzone grande e grosso con un ritardo mentale che lei provoca fino a fargli compiere un fatale furto.
Intanto Marie, ben consapevole di quel che è accaduto, e disgustata dall’amica, di fatto, non la tradisce e non lo farà mai. Anzi, è a tal punto incapace di staccarsi da lei da seguirla nell’agognata Parigi, dove Sylvie inizia la sua scalata al successo, mentre la strabica e brutta compagna accetta con rassegnata naturalezza il suo destino di solitudine e fatica.
Il rapporto tra le due prosegue, pieno di un sentimento di odio-amore, fino a quando Sylvie non ruba a Marie anche l’unico raggio di sole che sembrava stesse attraversando la sua vita. E l’amicizia tra le due giovani finisce. Non si vedono più per anni, durante i quali Sylvie si è avvicinata sempre più alla bramata ricchezza, mentre Marie ha servito ai tavoli di un caffè per ritrovarsi, infine, a badare all’anziano padrone per cui ha sempre lavorato.
A questo punto la storia potrebbe concludersi ma è qui che Simenon è Simenon e le due ex-amiche, ormai diventate donne adulte, si riuniscono. Un giorno Sylvie suona a casa della vecchia compagna. Ha bisogno di un favore, un enorme favore per risolvere un problema che determinerà il suo futuro e solo Marie può aiutarla. Non c’è nessun altro di cui si fida. Apparentemente sottomessa come sempre, Marie non esita un istante. Sceglie ancora una volta di non tradire la sodale e fa quello che le viene chiesto.
Tuttavia nulla è come sembra e solo alla fine del romanzo i giochi si scoprono, lasciando al lettore un quesito: tra le due donne, chi è che domina davvero l’altra?
Marie la strabica
di George Simenon
Editore: Adelphi
Anno edizione: 2019
Pagine: 181 pp
Prezzo: € 18,00
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