Quo vadis, Aida? L’eccidio di Srebrenica senza filtri

Il dramma della guerra serbo-bosniaca nell’opera di Jasmila Žbanić: un film di una forza enorme. In sala dal 30 settembre

Non è facile il compito della regista bosniaca Jasmila Žbanić di dirigere un film con un tema così traumatico come quello della guerra in Bosnia; soprattutto se si va a toccare una ferita ancora aperta come il massacro di Srebrenica. 
Nel suo ultimo film Quo vadis, Aida?, Žbanić si incarica di raccontare l’eccidio di più di ottomila persone adottando il punto di vista di Aida, caparbia interprete ONU bosniaca che fa di tutto per salvare la sua famiglia, composta dal marito Nihad e dai due figli Hamidja e Sejo. 

“Quo vadis, Aida?”. Regia Jasmila Žbanić

La donna, tranquilla nella zona di sicurezza ONU in cui risiede, farà i conti con la cruda realtà di un’organizzazione mondiale che decide di non intervenire per salvarli dalla furia distruttrice delle armate serbe. Quell’esercito serbo che, attraverso la mistificazione di una falsa propaganda – supportata da reportage video infarciti di fake news -, si traveste da invasore “pacifico” e opera nella più cruda violenza, accecato da un ossessivo e dannoso nazionalismo.

“Quo vadis, Aida?”. Regia Jasmila Žbanić

Il dramma è raccontato concretamente e senza eccessi di finzione, eludendo una prevedibile forma di documentarismo. La cinepresa è quasi sempre attaccata ad Aida e agli sfollati di Srebrenica e porta lo spettatore all’interno della base ONU, affinché possa “vivere” direttamente gli eventi con ansia palpabile. Ma c’è dell’altro: c’è una presenza di non pochi momenti di tensione che virano quasi al thriller e che ben si adattano al clima d’inquietudine che persiste per tutto il lungometraggio (come accade durante i tentativi di Aida di nascondere i propri familiari dalle truppe serbe). Ma a regalare intensità alla storia è soprattutto la lodevole interpretazione della protagonista Jasna Đuričić, abilissima nel trasferire al pubblico una vasta gamma di emozioni, che vanno dalla fiera ostinazione fino alla più terribile delle paure.
E a dare forza a questo film c’è anche il lavoro di un’accurata scenografia che ci inserisce in un’ambientazione fortemente drammatica: dai numerosi spazi chiusi in cui sono stipati i rifugiati all’asprezza dei panorami degli esterni. 

“Quo vadis, Aida?”. Regia Jasmila Žbanić

Dunque, Quo vadis Aida? è un film dotato di una forza enorme che stimola nel profondo chi lo guarda e agisce con efficacia sia nel racconto romanzato che in quello divulgativo. Si aggiunge anche la presenza di un’importante riflessione su vari temi geopolitici che dà spunto per dibattiti sul ruolo e sul comportamento che dovrebbe assumere la comunità internazionale dinnanzi a tragedie di questa immensa portata e, soprattutto, sul necessario miglioramento delle sue forze d’intervento nell’aiuto dei più deboli. 

QUO VADIS, AIDA?

di Jasmila Žbanić

con Jasna Đuričić, Izudin Bajrović, Boris Ler, Dino Ajrović,  Boris Isaković

Prodotto da: Deblokada Produkcija, coop99, Digital Cube, N279 Entertainment, Razor Film, Extreme Emotions, Indie Prod, Tordenfilm, TRT

Distribuito da: Academy Two, Lucky Red