Torino Film Festival 38
Dal 20 al 28 novembre, la rassegna cinematografica piemontese presenta 133 titoli (fruibili soltanto online) con focus sulla giustizia sociale e una giuria tutta al femminile
Un’edizione anomala questa del Torino Film Festival che, dal 20 al 28 novembre, dopo trentotto anni di presenza in sala, si vede costretta a svolgersi esclusivamente sulle piattaforme online. La rassegna, ripensata a fronte e delle rinnovate restrizioni, come sottolinea il direttore Stefano Francia di Celle non ha voluto mancare l’appuntamento con il pubblico, proponendo un’offerta culturale che quest’anno si arricchisce di contenuti. Oltre alla proiezione quotidiana dei film in programma, ci saranno anche incontri con gli autori, presentazioni di pellicole e libri, masterclass, eventi speciali, omaggi, programmi educational e focus su tematiche attuali.
Dando un’occhiata ai numeri, le presenze al festival significano 133 film tra cui 64 lungometraggi, 15 mediometraggi, 54 cortometraggi, 29 lungometraggi opere prime, 52 anteprime mondiali, 16 anteprime internazionali, 4 anteprime europee e 40 anteprime italiane: «Quest’anno – chiarisce la Vicedirettrice Fedra Fateh – ci concentriamo sul cinema come strumento di difesa della giustizia sociale. Immaginiamo un mondo giusto in cui viene valorizzata la voce di ogni donna e uomo. Il Torino Film Festival sta facendo la sua parte sostenendo l’uguaglianza di genere con una giuria tutta al femminile e una selezione di film che include voci femminili. Sosteniamo la giustizia sociale celebrando i registi che portano la nostra attenzione su verità scomode che spesso non abbiamo il coraggio di riconoscere».
Per vedere i film si dovrà accedere unicamente al sito di Mymovies (mymovies.it), dove ogni giorno alle 14.00 verranno pubblicati nuovi titoli che rimarranno disponibili per quarantotto ore (fatta eccezione per alcuni spettacoli che avranno indicato l’orario di inizio programmazione e la durata). E dal 16 novembre sarà possibile acquistare sia il singolo accesso alla visione di uno specifico film sia gli abbonamenti a tutta la manifestazione.
Tra i tantissimi film selezionati in concorso notiamo Botox di Kaveh Mazaheri dove una bugia taciuta condurrà due sorelle in luoghi oscuri e misteriosi, con un dramma domestico costruito attorno ai temi del doppio, della verità e della menzogna in toni tra black comedy e giallo, tra visionario e onirico. C’è anche The Evening Hour di Braden King, per una comunità post-industriale americana in declino e un giovane che fatica ad arrivare a fine mese anche spacciando farmaci: testimone di una generazione intrappolata tra paura esistenziale, mancanza di opportunità e inadeguatezza. Segnaliamo anche Sin señas particulares – Identifying Features di Fernanda Valadez Magdalena, che ritrae l’angoscia di una madre spinta a firmare un poco plausibile certificato di morte del figlio partito dal Messico per gli Stati Uniti.
Tra i Corti è presente A Better You di Eamonn Murphy, dove i tentativi di conquista amorosa spingono un giovane timido e introverso a optare per una versione migliore di sé replicata in un clone in carbonio: una metafora che, tra distopia e steampunk, mostra le estreme conseguenze dell’uso dei social media. Altro corto da citare è Los Honores di Sergio Barrejón, con il pentimento di una ex terrorista che dopo anni di galera chiede di dialogare e relazionarsi col figlio di una vittima.
Ampia anche la sezione Fuori Concorso dove troviamo il lavoro della regista e fotografa Cecilia Mangini Due scatole dimenticate – Viaggio in Vietnam; R(e)sisti di Davide Bongiovanni intorno alle strutture sanitarie della Valle D’Aosta durante il lockdown di primavera; pellicole dedicate a figure artistiche e intellettuali tra cui Franca Valeri, protagonista di Zona Franca di Steve Della Casa, Ezio Gribaudo al centro di Ezio Gribaudo – La bellezza ci salverà di Alberto Bader, Goffredo Fofi raccontato da Felice Pesoli in Suole di vento – Storie di Goffredo Fofi, e il fotografo Helmut Newton cui si riferisce Gero von Boehm in Helmut Newton: The Bad and the Beautiful.
Ci sono poi film che danno voce a un luogo o una società, ora approfondendo temi cruciali come quello della circolazione delle armi negli Stati Uniti in My America di Barbara Cupisti; ora descrivendo un microcosmo come in Rione Sanità, la certezza dei sogni di Massimo Ferrari, ora raccontando le trasformazioni della vita sociale grazie alla cultura e all’arte come in La rivoluzione siamo noi di Ilaria Freccia.
Più che una sezione, Le stanze di Rol è definita come “una zona franca, una superficie off limits dove è vietato l’ingresso esclusivamente agli scettici”, alla quale appartengono quei film che fanno del cinema un luogo del mistero e dell’ignoto, dell’inspiegabile e del bizzarro. E i generi si passano il testimone: dall’horror più spaventoso di The Dark And The Wicked di Bryan Bertino allo slasher astratto e teorico di Lucky di Natasha Kermani; dal kammerspiel imprevedibile di The Oak Room di Cody Calahan al visual essay di The Philosophy of Horror: A Symphony of Film Theory di Péter Lichter e Bori Máté, fino alla videoarte electro-esistenziale di El elemento enigmático di Alejandro Fadel, e alle storie d’amore di una realtà inquieta confinante con la distopia di Funny Face di Tim Sutton.
TFFdoc prevede sette titoli per cinque programmi con un focus sulla relazione tra documentario contemporaneo e paesaggio. Apre la sezione Virarmar / Becoming Sea di Philipp Hartmann e Danilo Carvalho, per una meditazione sull’acqua tra il deserto brasiliano del Sertão e le paludi della Germania; segue il paesaggio italiano che il maestro teatrale Peter Stein racconta nel suo Viaggio in Sicilia,seguendo le tappe di Goethe; c’è l’ambiente urbano di Brasilia in A Machine To Live In di Yoni Goldstein e Meredith Zielke; e c’è quello virtuale del videogioco di My Own Landscape di Antonine Chapon, di Operation Jane Walk di Leonhard Müllner e Robin Klengel, e di Backyard di Khaled Abdulwahed, che restituire fisicità alla memoria del paesaggio siriano distrutto dalla guerra.
Tra le altre “stanze” del festival ci sono Italiana.corti alla ricerca del cinema nuovo, impertinente e giovane, con nove titoli in concorso per raccontare il nostro luogo e il nostro tempo; Back to Life, dedicata al restauro e alla memoria del cinema; Le “Pillole Luce” Torino e Piemonte, con dodici piccolissimi film da un minuto circa e immagini tratte dall’Archivio storico Luce, per raccontare il passato di Torino e del Piemonte. E poi non mancano i tanti appuntamenti giornalieri con le visioni e gli eventi live – come RadioAMARCORD che propone, in occasione del centenario dalla nascita di Fellini, una parte sommersa del suo repertorio artistico -, le masterclass, gli incontri, le presentazioni e gli approfondimenti.
Torino Film Festival 38
info e contatti: +39 0118138811
info@torinofilmfestt.org
www.torinofilmfest.org
Tariffe
Singolo spettacolo: 3,50 euro
Carnet da 10 spettacoli: 30,00 euro (da scegliere contestualmente all’acquisto del carnet)
Abbonamento a tutto il festival: 49,00 euro
Abbonamento sostenitore: 100,00 euro (comprende l’invio di alcune pubblicazioni del Torino Film Festival)
La visione dei film privi del visto di censura non è consentita ai minorenni.
Oltre alla sala virtuale su MYmovies, per questa edizione digitale, il Torino Film Festival ha messo a punto un palinsesto di incontri e iniziative che saranno trasmessi in streaming gratuito per tutti sul canale YouTube del festival https://www.youtube.com/user/TorinoFilmFestival.
Sempre in streaming saranno trasmesse anche l’apertura e la chiusura del Festival, oltre a due eventi speciali, RadioAMARCORD (prodotto da Fonderia Mercury per la regia di Sergio Ferrentino), e Visioni Resistenti (curato Maurizio Pisani per la regia di Federico Mazzi), e alla cerimonia di conferimento del premio Stella della Mole per l’Innovazione Artistica a Isabella Rossellini.
Inoltre sul sito del Torino Film Festival il pubblico troverà, presentazioni, Q&A e contenuti speciali per conoscere meglio i film della selezione e i loro autori.
Il programma dettagliato e le modalità di fruizione saranno disponibili sul sito www.torinofilmfest.org prima dell’inizio del festival.
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