The Opera! – Arie per un’eclissi. Tra potenza visiva e fragilità narrativa

È in sala il nuovo film di Davide Livermore e Paolo Gep Cucco. Attraverso il mito di Orfeo ed Euridice, la lirica incontra in cinema e il surrealismo. Un’esaltazione dell’estetica dell’immagine che inciampa in una narrazione frammentaria e incompiuta
The Opera! – Arie per un’eclissi è un film che cerca di abbattere barriere, portando la lirica – con alcune delle sue arie più memorabili – a un pubblico che forse non ha mai messo piede in un teatro lirico.
Diretto da Davide Livermore e Paolo Gep Cucco, il film si propone come un’esperienza artistica totale, mescolando musica classica, cinema contemporaneo e surrealismo.
Tuttavia, questa ambizione, per quanto lodevole, fatica a trovare un’esecuzione coerente, oscillando tra momenti di grande impatto e altri di evidente fragilità narrativa.

Il coraggio della produzione, affidata a Showlab in collaborazione con RAI Cinema, si manifesta soprattutto nel tentativo di rendere accessibile un mondo considerato elitario.
L’idea di combinare arie d’opera con arrangiamenti moderni e brani pop – tra cui spicca la suggestiva e meravigliosa reinterpretazione di The Power of Love dei Frankie Goes to Hollywood – è una scelta audace che avrebbe meritato di essere esplorata con maggiore radicalità.
La colonna sonora, registrata con l’Orchestra Sinfonica della RAI, alterna con efficacia classico e contemporaneo, cercando di creare un ponte tra passato e futuro e di rendere la lirica accessibile a un pubblico più ampio. Tuttavia, questa contaminazione, per quanto potente, non sempre trova un equilibrio convincente, rischiando a tratti di lasciare il pubblico sospeso in un limbo tra tradizione e innovazione.

La narrazione appare frammentaria, con una predominanza del visivo che, pur affascinante, a volte rischia di soffocare lo sviluppo della storia.
Le sequenze ambientate “nel presente” e l’intera parte finale risultano posticce e mal amalgamate, quasi inserite a forza per dare un senso tangibile a una narrazione che funzionava meglio nella sua astrattezza.
Tra i momenti più memorabili emergono le sequenze in una Parigi semisommersa e quelle in cui i personaggi camminano sull’acqua, circondati da uno spazio nero e vuoto.
Queste immagini, che richiamano in modo evidente l’estetica di Under the Skin di Jonathan Glazer, trovano comunque una loro dimensione poetica nel contesto del film, rafforzando l’atmosfera onirica e il senso di sospensione.
Altrettanto potente è l’ambientazione dell’Hotel Hades, dove Caterina Murino domina con una performance magnetica e ricca di sfumature, supportata da un gruppo di concierge altrettanto bravi ed efficaci, che animano una delle sequenze più riuscite dell’opera.

Visivamente, il film è straordinario, con un impatto estetico che colpisce fin dal primo istante.
Le scenografie digitali, ispirate all’arte metafisica di Giorgio de Chirico e all’architettura razionalista, trasformano ogni ambientazione in un dipinto animato, evocando un mondo onirico e sospeso tra sogno e realtà.
A completare questo effetto visivo, i costumi di Dolce & Gabbana, con il loro raffinato mix di classicismo e modernità, definiscono i personaggi come figure che attraversano il tempo, rendendoli protagonisti di veri e propri quadri viventi.
Tuttavia, questa attenzione quasi ossessiva per l’estetica, pur affascinante, finisce spesso per soffocare il racconto, che si disperde in episodi visivamente spettacolari ma emotivamente privi di forza.

La trama rielabora il mito di Orfeo ed Euridice con elementi di surrealismo.
Orfeo, interpretato dal tenore Valentino Buzza, si lancia in una discesa agli inferi per salvare Euridice, interpretata dal soprano Maria Battistelli, rapita da un inquietante Mefistofele: Erwin Schrott presta al ruolo del diabolico rapitore un carisma vocale e scenico imponente, che dona al personaggio una presenza magnetica.
Ad accompagnare Orfeo nel suo viaggio c’è Caronte, interpretato da Vincent Cassel, che dà al proprio personaggio una leggerezza sardonica e irresistibile.

The Opera! – Arie per un’eclissi è un film ambizioso che tenta di rompere le convenzioni, avvicinando la lirica a un pubblico più ampio attraverso linguaggi contemporanei e una fusione tra musica e immagini. Tuttavia, l’audacia del progetto non trova sempre il sostegno di una narrazione solida, e il film si ricorda più per la sua potenza visiva e i suoi momenti musicali che per la capacità di coinvolgere realmente lo spettatore a livello emotivo.
È un esperimento che colpisce per il coraggio e l’originalità ma, come Euridice, al termine del viaggio non riesce a risalire del tutto alla luce, ripiombando nell’oblio delle sue stesse ambizioni irrisolte.
THE OPERA! – ARIA PER UN’ECLISSI
Un film di Davide Livermore e Paolo Gep Cucco
con Valentino Buzza, Mariam Battistelli, Vincent Cassel, Fanny Ardant, Caterina Murino, Erwin Schrott, Rossy De Palma, Angela Finocchiaro, Linda Gennari, Charlotte Gentile, Sergio Berna
Produzione: Showlab, Rai Cinema
Distribuito da: Adler Entertainment