Le mie ragazze di carta. Gli anni Settanta, ovvero il riscatto sociale e l’impatto con la realtà

In sala il film di Luca Lucini con Neri Marcorè e Giuseppe Zeno. Tra i personaggi e il loro percorso esistenziale, alla riscoperta di uno spaccato su tempi e luoghi di un’Italia ormai svanita

È il 1978 e la famiglia Bottacin, dalle campagne venete, decide di cambiar vita e trasferirsi a Treviso in cerca di una svolta economica e di più ampie prospettive. L’occasione la offre la conquista del nuovo lavoro da postino da parte del capofamiglia Primo (il sempre bravo Andrea Pennacchi), cosa che rende fiera la moglie Anna (Maya Sansa, sua forse la prova migliore). Al figlio Tiberio (Alvise Marascalchi) non resta che seguire i genitori in un’avventura che li vede tutti mutare come la società e l’Italia che li circondano.

“Le mie ragazze di carta”. Regia Luca Lucini

È in effetti l’inizio di un vero e proprio percorso di adattamento e ognuno dei componenti dei Bottacin lo attraversa a modo suo, subendo il traumatico impatto con la realtà cittadina. Questa, sebbene immersa nella provincia, ha comunque usi, regole e costumi con i quali non è semplice fare i conti. 

Anna vorrebbe conquistarsi una piccola fetta di modernità grazie al tanto agognato televisore a colori, vero e proprio status-symbol. Primo, orgoglioso di indossare la divisa delle poste, quasi fosse quella di un tutore delle forze dell’ordine, rimane presto deluso dalle frustrazioni di un mestiere che, a ben vedere, ha poco da offrire in termini di soddisfazioni. Riesce però a trovare un motivo per resistere nell’insolita amicizia nata per caso con un travestito (Cristiano Caccamo), il quale gli insegna a giocare a scacchi mentre condivide con lui lo squallore della sua esistenza, sognando Casablanca e l’agognata operazione per diventare donna. 

“Le mie ragazze di carta”. Regia Luca Lucini

Tiberio prova dei fortissimi turbamenti ormonali, anche a causa dei film porno che vede nel cinema sotto casa. Il suo scapestrato compagno di classe Giacomo (Christian Mancin) è infatti il figlio del gestore Bastiano (Giuseppe Zeno) e riesce quindi a farlo entrare di nascosto in sala. Qui l’adolescente si innamora per la prima volta ma, sfortunatamente, l’oggetto del suo desiderio è una pornostar, Milly d’Italia (Raffaella Di Caprio), che finisce per mitizzare perdendo completamente di vista tutto il resto, incluso lo studio e una ragazza (stavolta estremamente reale) tanto invaghita di lui quanto invisibile ai suoi occhi.
Non serve a molto gettarsi a capofitto nel rugby per dimenticare i languori sentimentali, nonostante gli insegnamenti del rude parroco e allenatore Don Marcello (Neri Marcorè), saggio ma anch’egli in crisi: non una sorpresa quando l’amore per una donna fa concorrenza alla vocazione talare.
A poco a poco, tutti i protagonisti compiono il loro cammino di ricerca esistenziale, non sempre facile, rincorrendo la felicità.

“Le mie ragazze di carta”. Regia Luca Lucini

È certamente un film tenero e nostalgico quello diretto da Luca Lucini, anche sceneggiatore con l’aiuto di Mauro Spinelli e Ilaria Storti (il copione ha vinto nel lontano 2004 il premio “Leo Benvenuti per la commedia”, nell’ambito dell’ampia manifestazione “Premio Solinas”).
Un ottimo cast corale, buone idee di partenza e uno sguardo a un Paese più semplice, più sincero e apparentemente più contento malgrado i problemi. 

La prima parte del racconto funziona: si ride, ci si lascia conquistare dai personaggi e anche negli spettatori sono numerosi i ricordi che riaffiorano, a indicare senza dubbio una certa capacità di creare sintonia tra il pubblico e la storia che si dipana sullo schermo.

“Le mie ragazze di carta”. Regia Luca Lucini

Tuttavia, sono così tanti gli elementi che fanno capolino nella vicenda, che a un certo punto è difficile approfondirli tutti accuratamente, sperperando delle interessanti occasioni che sarebbero risultate utili per concentrarsi su certi momenti storici, su certi fenomeni, su certi mutamenti. La diffusione del televisore e la conseguente crisi delle sale cinematografiche (situazione simile a quella odierna che, però, dipende dal moltiplicarsi delle piattaforme per lo streaming). L’avvento delle prime star a luci rosse e l’attrito degli impresari del porno con una città ipocrita e perbenista, una che di giorno giudica e si indigna ma che di sera fa la fila per entrare a vedere le imprese della conturbante Milly. E che addita Bastiano come un fallito e un pervertito, salvo poi trattarlo con tutti i riguardi nel momento in cui i soldi cominciano a girare. Le prime pulsioni sessuali, le ingenue e intense passioni adolescenziali e l’abbandono della fanciullezza. Lo svuotamento della campagna, le istanze sindacali, l’omosessualità che tenta di uscire dalla ghettizzazione e dalle relazioni segrete e molto altro. 

“Le mie ragazze di carta”. Regia Luca Lucini

È chiaro che da Lucini non si pretende affatto un trattato sociologico, ma soprattutto nella seconda parte della pellicola qualche passaggio risulta probabilmente frettoloso, qualche situazione viene risolta con eccessiva facilità e quella sensazione di realistico quadro che ci viene prospettato all’inizio (nel quale è così piacevole immedesimarsi) si perde in alcune soluzioni fin troppo sbrigative.
Anche i dialoghi perdono un po’ di smalto e sembra quasi che i personaggi, a tratti, debbano “spiegare” le cose a un pubblico nel quale improvvisamente si ha poca fiducia. E dunque, nei momenti che dovrebbero risultare più intensi, più toccanti emotivamente, il film finisce per sparare a salve. Ed è un rammarico.
Nonostante questo, rimane spesso delizioso e gli si perdona quel salto che non riesce a fare, lasciandoci comunque col sorriso nell’osservare quell’Italia ormai svanita e che, come dice la voce narrante di Tiberio, fa parte di quella “nostalgia delle cose che non torneranno più”.

LE MIE RAGAZZE DI CARTA

Un film di Luca Lucini

con Maya Sansa, Andrea Pennacchi, Alvise Marascalchi, Cristiano Caccamo, Raffaella Di Caprio, Alessandro Bressanello, Christian Mancin, Marta Guerrini, Giuseppe Zeno, Neri Marcorè

Produzione: 302 Original Concent, Pepito Produzioni, Rai Cinema

Distribuito da: Adler Entertainment