The Nest – Il nido. Un thriller gioiello
Il primo lungometraggio del regista pugliese Roberto De Feo è un thriller/horror che dà nuova linfa al cinema di genere italiano
Partiamo dalla storia: quella di Samuel (Justin Korovkin), un ragazzino tetraplegico che vive nell’opulenta Villa dei Laghi sotto stretta osservazione della severa madre Elena (Francesca Cavallin), una donna determinata a mantenere “prigioniero” il figlio isolandolo dagli altri abitanti e tenendolo il più possibile all’oscuro sul mondo esterno. Perché? Perché creda che non esista altra vita oltre le mure domestiche. Tuttavia, le monotone giornate di Samuel vengono interrotte dall’arrivo della esuberante coetanea Denise (Ginevra Francesconi): di lei s’invaghisce e, oltre al sentimento, matura un senso di ribellione.
L’imponenza e l’oscurità della location di Villa dei Laghi, così come la condizione esistenziale del protagonista Samuel, fanno saltare all’occhio l’influenza di Shining. La regia di Roberto De Feo pare giocare con rimandi kubrickiani attraverso inquadrature simmetriche da perfezionista accompagnate dalle sonorità della Gazza Ladra di Rossini. E ci si mette anche la restituzione di un’atmosfera pregna di angoscia e mistero che ricordano anche, oltre al capolavoro di Kubrick, i toni cupi di The Others di Alejandro Amenàbar.
Sintetizzare The Nest solo come un “gioco d’ispirazioni”, però, sarebbe un grosso sbaglio. Roberto De Feo trova il modo di definire un’impronta personale che sa mischiare i vari stili (gotico, horror, giallo, thriller) per restituire uno stile visivo seducente e occulto, con l’obiettivo – raggiunto – di regalarci un notevole film di genere.
Molti punti giocano a favore della pellicola: dalla raffinata scenografia alle musiche (da brividi la versione di Where is my mind dei Pixies al pianoforte, leit motiv del film) fino alla lodevole cura della fotografia del bravissimo Emanuele Pasquet. Quasi ogni scena sembra far rivivere un quadro della tradizione fiamminga e presenta un’estetica di alto livello: le luci (molto suggestive quelle con le abat jour) si azionano con un sublime alternarsi di chiaroscuro e di colori freddi e caldi, ed efficacemente scolpiscono le inquadrature connotando fortemente i caratteri narrativi del film.
Ma l’immagine che sintetizza – si potrebbe dire – il film è concentrata sulla figura algida e dura di Elena (alla quale una misurata Francesca Cavallin dona una memorabile interpretazione) in contrasto con la tenerezza e la dolcezza dei due adolescenti, il cui delicato e sentito rapporto fa perno sulla storia e sul coinvolgimento dello spettatore.
Per l’appunto, i giovanissimi Justin Korovkin e Ginevra Francesconi insieme funzionano alla grande: affiatamento e ottima immedesimazione nel ruolo sono più che evidenti e regalano momenti di commozione. Merita poi una menzione speciale l’inquietante e serafico Maurizio Lombardi nel ruolo del mostruoso Dottor Cristian, custode dei segreti della villa. Villa che, pur essendo uno dei tópoi dell’horror, è qui del tutto lontana dall’offrire una scusa per generare la sensazione del “già visto”. E sebbene non si notino straordinarietà nella sceneggiatura, la storia scansa ingenuità e cliché narrativi, mentre le atmosfere, le immagini e i personaggi si amalgamo così bene che difficilmente si pensa a qualche mancanza di originalità.
The Nest è un film che al nostro cinema serve come il pane per dare una spinta alle produzioni verso nuove formule. Difficile vedere un film così curato e ammaliante che non ha paura di essere diverso dai soliti horror/thriller privi di mordente. Di sicuro l’opera di De Feo – merito anche al cast artistico e tecnico – ha regalato quello che può essere già considerato un gioiellino della nostra cinematografia.
The Nest – Il nido
Sceneggiatura Roberto De Feo, Margherita Ferri, Lucio Besana
Regia Roberto De Feo
con Francesca Cavallin, Justin Korovkin, Ginevra Francesconi, Maurizio Lombardi, Gabriele Falsetta, Massimo Rigo
Distribuito da Vision Distribution
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