MaXXXine. Ambizione e sangue al neon
L’ultimo atto della trilogia horror di Ti West è un trionfo visivo. Un viaggio nel cinema anni ’80 con qualche eccesso estetico. In sala dal 28 agosto
Il regista Ti West ritorna al grande schermo con MaXXXine, il capitolo conclusivo della sua trilogia horror iniziata con X e seguita da Pearl. In questa ultima incursione nel mondo della violenza e dell’ambizione, West ci porta nel cuore pulsante degli anni Ottanta, in una Los Angeles illuminata da neon e ombreggiata dalle ambizioni decadenti della sua protagonista, Maxine Minx, interpretata dalla straordinaria Mia Goth.
Il film, in uscita il 28 agosto, targato dalla sempre sorprendente A24 e distribuito dalla attenta Lucky Red, è un film che cattura lo spirito degli anni Ottanta non solo attraverso la sua estetica, ma anche grazie a una narrazione che mescola sapientemente omaggi ai thriller erotici e ai film di serie B di quell’epoca con una riflessione mordace sulla fame di successo a Hollywood.
West riesce a evocare l’atmosfera di un’epoca in cui il confine tra arte e pornografia era sfocato e i sogni di gloria erano spesso impregnati di sangue.
Il film si apre con Maxine, ora una star del porno affermata, che sogna di fare il grande salto verso il cinema mainstream. Siamo nel 1985, un periodo in cui Hollywood era una terra di promesse e pericoli, dove l’innocenza era una merce rara e l’ambizione poteva trasformarsi in una trappola mortale.
Maxine, armata del mantra “Non accetterò una vita che non merito”, si getta a capofitto nella sua ricerca di celebrità, trovandosi presto immersa in un mondo di lussuria, violenza e morte.
West ci presenta una Los Angeles sporca e affascinante, dove la luce dei neon si riflette sulle superfici lucide, creando un contrasto inquietante con l’oscurità sottostante. La città diventa un personaggio a sé stante, un luogo dove le speranze si scontrano con la realtà cruda e dove le ambizioni possono essere letali.
Maxine, con la sua determinazione feroce e il suo passato tormentato, si muove attraverso questo paesaggio con la grazia di una sopravvissuta, ma anche con la spietatezza di chi accetta che la strada per il successo possa essere lastricata di cadaveri.
La performance di Mia Goth è semplicemente magnetica. In MaXXXine, riesce a bilanciare perfettamente la vulnerabilità e la forza del suo personaggio, portando in scena una donna che è tanto vittima quanto carnefice del suo destino.
Goth incarna Maxine con una complessità rara, rendendola una figura quasi mitica, un’eroina tragica che non si arrende mai, ma che è sempre a un passo dal precipizio.
A fianco di Goth, brillano anche Kevin Bacon e Giancarlo Esposito.
Bacon, nel ruolo del viscido detective privato John Labat, offre una presenza sullo schermo disturbante e memorabile, rendendo il personaggio una figura ambigua e affascinante.
Esposito, dal canto suo, porta in scena uno dei personaggi più singolari e affascinanti degli ultimi tempi.
La sequenza nello sfasciacarrozze è già un cult, confermando la capacità di Esposito di impreziosire ogni battuta con un tono allo stesso tempo intenso e ironico.
MaXXXine riesce a mantenere un equilibrio tra stile e sostanza che lo rende un capitolo finale soddisfacente per la trilogia. Tuttavia, il film non è privo di alcuni eccessi, soprattutto nel suo terzo atto, dove l’ossessione per l’estetica anni Ottanta a volte sovrasta la narrazione.
West si diverte a giocare con riferimenti e citazioni, come l’inseguimento attraverso il backlot della Universal, culminante nel rifugio di Maxine nella casa del film Psycho, un momento che esemplifica perfettamente l’amore del regista per il cinema classico.
Pur con qualche debolezza nella trama e alcune scelte che potrebbero sembrare più stilistiche che sostanziali, il film riesce a mantenere viva l’attenzione dello spettatore grazie a una combinazione di performance convincenti, ironia, e una direzione visiva accurata.
La rivelazione finale del killer, sebbene non sorprendente, chiude efficacemente il cerchio narrativo.
Rispetto a Pearl, MaXXXine è meno incisivo a livello emotivo, ma riesce comunque a offrire momenti di tensione e introspezione che arricchiscono l’esperienza visiva. Pur non raggiungendo la brillantezza del capitolo precedente, il film trova il suo ritmo e la sua identità, risultando comunque un prodotto di qualità all’interno del panorama horror contemporaneo.
Il film è una degna conclusione di una trilogia che ha saputo sperimentare, mescolando il vecchio e il nuovo in un cocktail di sangue, sudore e lacrime.
Nonostante alcune riserve, il film merita un posto di rilievo per la sua audacia e per la capacità di offrire una visione unica e coinvolgente. Ti West ci regala un film che è al tempo stesso un omaggio al passato e una critica tagliente del presente, portando a termine un progetto ambizioso che, sebbene non perfetto, resta impresso nello spettatore.
MAXXXINE
Un film di Ti West
con Mia Goth, Elizabeth Debicki, Moses Sumney, Michelle Monaghan, Bobby Cannavale, Halsey,
Lily Collins, Kevin Bacon, Giancarlo Esposito
Produzione: Little Lamb, Mad Solar
Distribuito da: Lucky Red