Romics XXXII. Anatomia di un’edizione palpitante

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Tra il 4 e il 7 aprile scorsi, i padiglioni della Fiera di Roma hanno registrato un afflusso enorme di visitatori. Tanti ospiti, incontri, eventi: così il mondo fantastico del Romics si riconferma un grande successo

Si è conclusa l’edizione primaverile di Romics con un enorme successo di pubblico. Tanti i visitatori accorsi dal 4 al 7 aprile scorsi alla fiera di Roma per immergersi nel mondo del fantastico fatto di fumetti, animazione, cinema, musica e molto altro.
Il manifesto di quest’anno, dedicato all’ottantacinquesimo anniversario di Batman, è stato firmato da Simone Bianchi, uno dei grandi artisti cui è stato consegnato il prestigioso premio del Romics d’Oro: l’illustratore, nato a Lucca cinquantadue anni fa, è infatti autore di tavole che sono state esposte in tutto il mondo, dalle fiere del fumetto alle gallerie d’arte.
I suoi pennelli hanno lavorato sui i principali supereroi DC e Marvel, quindi Superman e Batman ma anche Iron Man, Spider-Man, Thor e Capitan America, passando per gli X-Men. A riprova del suo innegabile talento, basti pensare che lo stesso George Lucas ha voluto acquistare i suoi lavori disegnati per Star Wars, così da averli nella propria collezione. Bianchi, inoltre, è stato il primo europeo ad eseguire disegni per le carte da collezione “Marvel Masterpieces” edite dalla Upper Deck.

Romics XXXII
Romics XXXII. Foto Romics Official

Gli altri Romics d’Oro sono stati assegnati a Dylan Cole, Dan Panosian, Vanna Vinci e a quello che, probabilmente, è stato uno dei personaggi più apprezzati di questa edizione: l’applauditissimo Riccardo Zara, su cui torneremo a breve. Ad ognuno di loro, giustamente, è stata dedicata una esposizione con tavole originali, bozzetti e illustrazioni.
L’arte visionaria di Dylan Cole gli ha permesso di supervisionare l’intero aspetto dell’incredibile mondo di Pandora, così come lo abbiamo visto nel film campione d’incassi Avatar 2, la via dell’acqua (per il quale è stato candidato all’Oscar in veste di co-produttore). La carriera di questo designer californiano, che dura ormai da un ventennio, lo ha portato a lavorare soprattutto al cinema ma nel suo curriculum c’è anche l’insegnamento e un libro per bambini, The Otherworldly Adventures of Tyler Washburn.

Dan Panosian è un 55enne di Cleveland, in Ohio, che per chi non lo sapesse è la città dove Joe Shuster e Jerry Siegel crearono Superman, pietra miliare del fumetto americano. Anche Dan si è rapidamente invaghito delle nuvole parlanti e tra le tante, prestigiose case editrici con cui ha lavorato, segnaliamo la Image Comics, creata negli anni Novanta, per la quale, con l’etichetta Extreme Studios, si è dedicato al personaggio di “Prophet”.  È anche il co-creatore dell’idea “Drink and Draw Social Club”, un evento che consente agli appassionati di incontrare artisti di tutto il mondo nei migliori bar e pub. I suoi più recenti lavori sono Slots e la serie Alice, composta dai volumi Alice Per sempre e Alice mai più, tutti pubblicati in Italia da Saldapress.

Romics XXXII. Foto Romics Official

Vanna Vinci è nata invece in terra sarda, a Cagliari, e dopo un passato nel settore della grafica pubblicitaria, sulla famosa testata “Fumo di China”, ha pubblicato due storie brevi per poi, siamo ancora negli anni Ottanta, dedicarsi stabilmente al fumetto sotto le insegne Granata Press.
Lunghissima la sua produzione, passando per Kappa Edizioni, le strisce e vignette de La Bambina Filosofica, uscita su “Mondo Naif” e poi passata su “Linus”, per proseguire in collaborazioni con Rizzoli Lizard, Bao Publishing, Feltrinelli Comics e 24 Ore Cultura (con cui ha pubblicato la biografia Frida, operetta amorale a fumetti, rivelatosi un best-seller).
Tradotta in numerose lingue, si è dedicata alle biografie a fumetti di numerosi personaggi femminili (la già citata Frida ma anche Tamara de Lempicka, Maria Callas e le sette grandi libertine della Parigi della Belle Epoque). Al Romics il suo nome non è una novità, venne già premiata nel 2001 per il libro L’Età Selvaggia, scritto da Giovanni Mattioli, giudicato “miglior opera di scuola europea”.

Ma, come già accennato, questo è stato anche il Romics nel segno di Riccardo Zara l’artefice e mente creativa de “I Cavalieri del re”, popolarissimo gruppo che, per i pochi che non lo sapessero, negli anni Ottanta ha sfornato un’impressionante catena di successi nel campo delle sigle televisive, in particolare quelle dedicate ai cartoni animati giapponesi che all’epoca spopolavano in Italia.
Tra l’altro, durante la scorsa edizione, il cantautore si era già aggiudicato un altro importante riconoscimento: il premio alla carriera intitolato alla memoria di Luigi Albertelli, assegnato nell’ambito dell’evento “Musicomics”, dedicato appunto agli autori di importanti colonne sonore che hanno fatto la storia di cinema e televisione.

Romics XXXII. Foto Romics Official

A stretto giro dunque, Riccardo Zara “fa il bis”, per dirlo con le sue parole, ricevendo commosso il Romics d’Oro che suggella un’attività artistica lunga e fruttuosa. Cantante, musicista, compositore e paroliere, dopo i suoi inizi a fianco di Bruno Lauzi, e dopo aver messo la sua firma su un famoso pezzo dei Dik Dik del 1972, Viaggio di un poeta, realizza una serie di sigle televisive che hanno un ottimo riscontro: Lassie, Rin Tin Tin e soprattutto Woobinda.
È così che arriva a formare il gruppo “I Cavalieri del Re” assieme a Clara Serina, all’epoca sua moglie, sua cognata Guiomar Serina e perfino il suo piccolo figlio Jonathan. Il nome della band non viene scelto a caso, bensì per via della loro canzone d’esordio, quella che apre il cartone animato “La spada di King Arthur”, trasposizione giapponese delle leggende di Re Artù e dei suoi Cavalieri della Tavola Rotonda. È l’inizio di un periodo irripetibile, che negli anni successivi li vedrà cantare una scia di successi troppo numerosi per poterli elencare qui tutti: ci limitiamo a ricordare “Lady Oscar”, “Yattaman”, “Devilman”, “L’Uomo Tigre” e “Cuore”.

Romics XXXII. Foto Romics Official

Riccardo Zara sale sul palco del padiglione 8, quello dedicato agli eventi, tra le ovazioni del pubblico, accompagnato da Guimar e Jonathan e, con la conduzione dell’immancabile Mirko Fabbreschi, trascorre una piacevole ora tra aneddoti e sigle cantate dal vivo (richiestissima dal pubblico “L’Uomo Tigre”, ovviamente, ma c’è spazio anche per “Gigi la Trottola”). D’altra parte è anche per merito loro, assieme ad altri grandi autori e parolieri come Vince Tempera, Andrea Lo Vecchio o lo stesso Luigi Albertelli, che le sigle televisive, e quelle dei cartoni animati in particolare, hanno assunto una loro indubbia dignità, quantomeno nel periodo d’oro degli anni Settanta-Ottanta.

Proprio Riccardo Zara ci tiene a ricordare che «fino agli anni Sessanta, le canzoni per bambini nell’ambiente erano giudicate non dico roba di serie B, ma perfino di serie C! Si trattava di banali filastrocche con appena due accordi, al massimo tre. Io invece dissi che le avrei fatte volentieri, ma mi volevo divertire! Le avrei fatte cioè, confezionando sigle che potessero piacere non solo ai bambini, ma che potessero essere cantate anche dai loro genitori». E il resto, come si dice sempre in questi casi, è storia.

Prima di ricevere il Romics d’Oro dalle mani della direttrice Sabrina Perucca, c’è anche tempo per un disegno originale donato da un fan molto speciale, nientemeno che l’illustratore Paolo Barbieri, a sua volta già Romics d’Oro nel 2014.
Altri scroscianti applausi, poi è tempo di rituffarsi tra i coloratissimi padiglioni della Fiera di Roma i quali, tra i più di cento eventi in programma per questa edizione, hanno visto di nuovo svolgersi il Gran Galà del Doppiaggio, giunto alla diciannovesima edizione e appuntamento fisso per gli appassionati del mestiere dei doppiatori che, qui in Italia, è diventata una vera forma d’arte.

Romics XXXII
Romics XXXII. Foto Romics Official

La giuria ha assegnato gli attesi premi alla carriera alla talentuosa Roberta Greganti, che ha interpretato, tra le altre Julianne Moore ed Emma Thompson, e ad Oliviero Dinelli, voce di Rowan Atkinson, Bruce Spence e David Paymer. Il Premio “Andrea Quartana” è andato a Martina Felli, che ha doppiato attrici come Ashley Rickards, Katherine Langford in Tredici e Jessica Henwick.
Il Premio dedicato al mitico Ferruccio Amendola è andato a Gabriele Sabatini, doppiatore di Oscar Isaac, Frederick Schmidt, Alessandro Nivola e Riz Ahmed. Gianni Galassi è invece il vincitore del Premio “Vittorio De Angelis”, quale dialoghista e direttore di doppiaggio specializzato in film d’autore. In passato ha infatti collaborato con registi rinomati come François Truffaut e Pedro Almodòvar, ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo lavoro su film come Goodbye, Lenin! e Le invasioni barbariche e ha contribuito al successo di serie TV come Downton Abbey e ER, Medici in prima linea.
Si chiude con il Premio come Miglior Assistente di Doppiaggio, andato a Roberta Schiavon, quello per Miglior Fonico di Doppiaggio, consegnato a Carlo Ricotta, e il Premio Vocine del futuro assegnato a Gabriele Piancatelli, Francesco Raffaeli e Sofia Fronzi.

Romics XXXII
Romics XXXII. Foto Romics Official

Se non bastasse l’enorme spazio dedicato a fumetterie, case editrici, merchandising, giochi di tavolo e giochi di ruolo, senza contare le infinite “action figures” in vendita tra i numerosi stand,  al Romics si rimane stupefatti dalla creatività dei visitatori e dai loro “cosplay”, ovvero dai multicolori costumi che, in modo del tutto artigianale, ripropongono i più celebri personaggi del cinema, dei comics e naturalmente dei videogiochi.
Non è un caso dunque che la fiera romana faccia da palcoscenico per il “Romics Cosplay Award”, ovvero un concorso che ha visto sfilare decine di “cosplayer” e che, unico in Italia, offre ai vincitori la possibilità di partecipare al prestigioso contest “World Cinematic Cosplay Summit”, che si terrà a Nagoya, in Giappone, nel programma delle attività del WCS 2024. La nuova formula, che ha debuttato quest’anno, ha previsto da parte dei partecipanti l’obbligo di filmare completamente la loro performance, spingendoli a dimostrare anche capacità nel montaggio video.

Prima di andare, visitiamo la doverosa mostra dedicata ad un vulcanico editore recentemente scomparso, Francesco Coniglio “l’editore libero” (come amava definirsi), realizzata in collaborazione con Alessandro Bottero, dove si ripercorre il suo lunghissimo viaggio editoriale tra fumetto, critica, narrativa e saggistica: la ACME, poi la Blue Press, Splatter, Mare nero, e poi l’omonima Coniglio Editore, a testimoniare un’epoca avventurosa nelle pubblicazioni di settore che forse non può più ripetersi.

Romics XXXII
Romics XXXII. Foto Romics Official

Un veloce passaggio anche tra le apparecchiature dei Ghostbusters, in vista dell’uscita del nuovo capitolo cinematografico dedicato alla saga degli Acchiappafantasmi, Minaccia Glaciale, il quale sta cercando di trasformare in “franchise” quel meraviglioso film del 1984 che però, a nostro parere, rimane inarrivabile.  
E finalmente l’omaggio ad un gigante: Akira Toriyama, artista giapponese che ci ha lasciati lo scorso primo marzo, autore ironico e dal tratto inconfondibile. Suoi, nella sterminata produzione, il manga Dr. Slump, la cui trasposizione anime da noi ha avuto enorme popolarità negli anni Ottanta, e poi naturalmente il successo planetario di Dragon Ball: iniziato nel 1984, nei decenni successivi ha finito per vendere duecentosessanta milioni di copie in tutto il mondo (cifre stellari) e una quantità incalcolabile di oggetti, dvd, carte, action figures e articoli di merchandising di ogni genere, imponendosi secondo i critici come uno dei migliori e più influenti fumetti della storia. Ci mancherai, maestro.
Alla fine di questa estenuante quattro giorni, ci avviamo stanchi e un po’ frastornati all’uscita, pensando già a cosa ci attende per la prossima edizione fissata tra il 3 e il 6 ottobre 2024.

Ci rivedremo lì! 

ROMICS XXXII
Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games
dal 4 al 7 aprile 2024

Fiera di Roma, via Portuense 1645-1647 – Roma
info e contatti: 06 93956069; info@romics.it; romics.it