Romics XXIX, Sabrina Perucca: «Trend, contaminazioni e proposte di qualità. Vi racconto le sfide di ogni edizione»
Dopo il successo dell’ultima edizione del Romics, l’intervista al direttore artistico per riflettere sull’evoluzione storica e sulle prospettive future di una delle manifestazioni più importanti dedicate al fumetto (e non solo)
Si è da poco conclusa la XXIX edizione del Romics. Dopo la pausa causata dalla pandemia la fiera, con oltre 150mila visitatori, è tornata a consolidarsi come uno dei principali appuntamenti italiani nel campo del fumetto, dell’animazione e del fantastico.
Ne parliamo con Sabrina Perucca, direttore artistico dal 2012. Dieci anni alla guida di questa importante rassegna, che il prossimo anno raggiungerà il traguardo delle trenta edizioni. Ma quanto lavoro c’è dietro un evento di tale portata, soprattutto pensando che Romics “va in scena” due volte l’anno?
Siamo veramente molto soddisfatti del successo della recente edizione di Romics, che ci conferma la fiducia di tutti gli operatori, editori, autori, distributori e produttori cinematografici, professionisti dell’Industry e del pubblico che ci segue e supporta sempre con grande entusiasmo. Ogni edizione ha un lungo lavoro alle spalle, almeno di un anno per edizione, come immaginate dunque siamo già al lavoro per le edizioni di aprile e ottobre 2023.
In quest’ultima edizione c’è stata un’interessantissima novità: ha debuttato il premio “Musicomics”, dedicato alla musica e alle colonne sonore che accompagnano cinema e serie tv, non solo nel mondo dell’animazione. Com’è nata l’idea? Il premio va a sostituire il gran galà del doppiaggio (che non ha luogo dal 2019) o vedremo tornare anche quella manifestazione?
Romics ha sempre guardato con attenzione alle ramificazioni di fumetto e animazione in tutti i mondi della creatività, riservando sempre grande attenzione alla musica, ai suoi legami e contaminazioni con i mondi del cinema e della multimedialità. Un settore, quello della musica destinata al cinema d’animazione, ai videogames, alla cinematografia e alla TV, in continuo fermento che vede in Italia una grande tradizione e che ha regalato e regala al pubblico opere indimenticabili. Abbiamo dunque pensato che fosse arrivato il momento di promuovere questa straordinaria produzione e mettere al centro gli artisti, compositori e interpreti: personalità nazionali e internazionali selezionate da una autorevole giuria di qualità. “Musicomics” è stato accolto con grande entusiasmo e interesse dal mondo musicale e ha il patrocinio di SIAE e Nuovo IMAIE e la collaborazione di ACMF – Associazione Compositori Musica per Film. Le giurie hanno lavorato con grande entusiasmo, e la prima edizione del Premio ha raccolto un grandissimo riscontro tra i professionisti, stampa e pubblico. Il Premio dedicato al doppiaggio tornerà ad animare il Padiglione Grandi Eventi nell’edizione di aprile, coinvolgendo come sempre le grandi voci del doppiaggio italiano.
Lei è direttore artistico del Romics da ormai dieci anni. Cos’ha pensato quando ha assunto l’incarico per la prima volta? Come ha visto cambiare la fiera in questi anni? C’è ancora qualcosa che vorrebbe riuscire a fare, un traguardo che ancora pensa sia da raggiungere?
Ricopro la carica di direttore artistico della manifestazione dal 2012, dopo esserne stata direttore organizzativo, e questo mi ha permesso di seguire Romics sin dalla sua prima edizione. Romics in questi ultimi dieci anni ha messo al centro delle sue attività e delle sue proposte culturali uno sguardo sempre più trasversale ai mondi della creatività: dal fumetto, cuore pulsante della manifestazione, al cinema, games, card e videogames, e anche ai creators per il web che raccontano con il proprio linguaggio questi stessi ambiti. Anticipando spesso i nuovi trend e diversificando la proposta culturale, in un quadro sempre più ampio di approfondimento e al tempo stesso di intrattenimento, Romics è oggi uno dei festival di settore più importante a livello nazionale e internazionale, capace inoltre di instaurare una rete di collaborazione con eventi e festival di tutto il mondo.
Negli anni abbiamo assistito a una trasformazione del mercato del fumetto, e di quello dei linguaggi della creatività a esso legato: cambiamenti dal punto di vista artistico e produttivo, verso un pubblico sempre più crescente, curioso e competente. La sfida è quella di saper portare nell’equilibrio di ogni edizione proposte che da una parte incontrino e cerchino di confrontarsi, e anche interpretare i nuovi trend, e dall’altra riservare sempre grande attenzione alla divulgazione culturale del fumetto e dei mondi della creatività, alla scoperta dei grandi maestri del passato e del presente.
Romics si svolge tradizionalmente su quattro giornate, dal giovedì alla domenica. Il sabato e la domenica visitare gli stand diventa davvero molto faticoso. È pensabile cambiare il formato dell’evento o aggiungere un padiglione, considerando che la Fiera di Roma a stento riesce ad assorbire il numeroso pubblico di Romics. Si è mai confrontata con l’ente fiera o ha pensato di spostare il Romics in una sede diversa?
Ogni edizione di Romics guarda con grande attenzione alla progettazione degli spazi, portando al pubblico, in una formula vincente, diversi mondi della creatività che dialogano tra loro. Naturalmente i picchi del sabato e la domenica sono sfide che l’organizzazione della manifestazione cerca di affrontare sempre meglio e la location Fiera Roma, che è l’unica che può contenere una simile affluenza di pubblico, ci permette di modulare le proposte e i flussi di visitatori, con cinque padiglioni dedicati ai vari mondi di Romics: fumetto, cinema, games, giochi di ruolo, creators, con palchi, sale presentazioni, con programmi in contemporanea, ampi spazi esterni e corridoi interni molto ampi per consentire al pubblico di fruire al meglio l’offerta commerciale all’interno dei padiglioni. Ogni anno la formula viene pensata e rimodulata rispetto ai punti di forza e di debolezza riscontrati.
Nonostante il grande e costante successo, esiste nei confronti del Romics una frangia di visitatori che rimane sempre molto critica. Secondo alcuni, negli ultimi anni si è dato troppo spazio a youtuber e tiktoker, stravolgendo un po’ il tipo di pubblico che accorre in fiera. Addirittura, alcune note case editrici come Panini, Bonelli o Bao, da qualche tempo, sembrano aver deciso di non partecipare più. Lei cosa ne pensa?
Come accennato, Romics propone uno sguardo sia trasversale che verticale sui mondi della creatività, proponendo nei vari padiglioni un approfondimento dei vari universi, dal fumetto, cuore pulsante della manifestazione, al cinema, games, card e videogames, d anche ai creators per il web legati a questi stessi mondi. A ogni universo è riservato un approfondimento, un esempio, le sette mostre di fumetto proposte quest’anno, con originali e allestimenti unici dedicati. Una sfida interessante, che vede diverse generazioni, spesso dello stesso nucleo familiare, visitare la fiera accomunati da passioni condivise o anche diverse, permettendo magari una scoperta delle passioni l’uno dell’altro.
La presenza di editori di fumetto si declina attraverso diverse modalità: come la presenza standistica, attraverso progetti di presenza con distributori, come ad esempio Bao Publishing, Feltrinelli Comics, e molti altri; con la presenza dei direttori editoriali e autori; con eventi speciali e presentazioni. Un esempio è la collaborazione con Panini/Disney per la realizzazione di una special variant cover di “Topolino” dedicata a Romics, realizzata da Marco Gevasio, che ha raggiunto il sold out nei quattro giorni. In programma inoltre sono presenti tantissimi eventi e presentazioni che hanno visto protagoniste numerose case editrici con i loro autori. Incontri pensati sempre in un’ottica trasversale e molto dinamica.
La prossima edizione è la XXX, un numero importante. Avrebbe mai scommesso su tanta longevità?
La XXX edizione è un bel traguardo, gli operatori e il pubblico ci hanno sempre seguito con grande fiducia, tanto da incoraggiarci nel 2013 a proporre due edizioni l’anno: scelta che è stata premiata da un afflusso sempre costante nelle due edizioni, caratterizzate da un programma sempre di grande qualità nelle proposte e negli stimoli creativi.