Alice. Con l’anima in lotta, tra giustizia e senso di colpa
Intenso e commovente, lo spettacolo di Alessandra Schiavoni è un vis-à-vis con la natura umana
L’atmosfera cupa e surreale che permea la scena iniziale di Alice, visto all’Altrove Teatro Studio di Roma, cattura immediatamente l’attenzione dello spettatore, traghettandolo in un viaggio emozionale e psicologico straordinario.
L’autrice Alessandra Schiavoni, infatti, trasporta il pubblico in un magazzino desolato, dove la luce soffusa e la presenza enigmatica di una figura accasciata su una sedia evocano da subito un senso di inquietudine e mistero.
La trama si dipana con maestria, concentrandosi sulla ricerca disperata di verità da parte di Emma (Alessandra Schiavoni), una madre devastata dalla scomparsa della figlia Alice (Angelica Accarino). I suoi sospetti si concentrano su Alex (Andrea Guspini), il fidanzato di Alice, tanto che, convinta della sua colpevolezza, la donna ne diventa ossessionata. La decisione di Emma di farsi giustizia da sola, orchestrando il rapimento di Alex, è il fulcro intorno al quale ruota l’intero dramma, portando alla luce le tensioni familiari, i segreti sepolti e le sfide della ricerca di giustizia.
L’introduzione di Marta (Caterina Gramaglia), la madre di Alex, aggiunge in questo caos emotivo uno strato di complessità al già intricato intreccio narrativo, spingendo lo spettatore a interrogarsi sulle motivazioni e le convinzioni dei personaggi. La lotta tra la ferma convinzione di Emma e le urla di innocenza di Alex getta un’ombra di dubbio sulla verità, costringendo il pubblico a confrontarsi con la propria percezione della giustizia e della colpa.
La performance degli attori è degna di un grande spettacolo. La chimica tra Schiavoni e Gramaglia sul palco è palpabile, poiché crea un confronto drammatico e avvincente tra due donne legate dal dolore e dal senso di maternità.
Alessandra Schiavoni offre un’interpretazione intensa e commovente: la sua capacità di immergersi nel dolore e nella disperazione del personaggio è sorprendente, infondendo un senso tangibile di tragedia e lacerazione. Una prova d’attore spontanea e vibrante che aggiunge un livello di autenticità al personaggio, rendendo Emma una figura complessa ed emblematica.
Caterina Gramaglia si distingue con il suo talento nel portare in vita un personaggio pieno di sfumature e contraddizioni. La sua recitazione, in sintonia con il ritmo della tensione narrativa, rivela una profonda comprensione del personaggio e una capacità di trasmettere al pubblico la sua lotta interiore.
Il suo richiamo, in alcune pose e nel tono della voce, alle eroine tragiche delle opere euripidee, conferisce al personaggio di Marta una dimensione epica e universale, aggiungendo profondità al dramma. Inoltre, va riconosciuta la bravura di Andrea Guspini nel ruolo di Alex: nonostante la giovane età, dimostra un talento e una maturità interpretativa sorprendenti, affrontando con successo un ruolo non facile e aggiungendo valore alla pièce. La sua presenza sul palco è una piacevole sorpresa e sicuramente lo rende una promessa del teatro, con un futuro luminoso davanti a sé.
Angelica Accarino, nel ruolo di Alice, ha anch’essa contribuito in modo significativo, arricchendo il palcoscenico con la sua performance attraente e delicata, aggiungendo un elemento essenziale alla trama e completando il quadro dello spettacolo.
E un grande merito va sicuramente attribuito ad Alessandra Schiavoni per la sua regia magistrale e la capacità di guidare gli attori nel mettere in scena un testo così forte, dove l’intera azione, svolgendosi in un unico luogo, è prevalentemente interna ai personaggi.
Il rischio di rallentare il ritmo narrativo è reale ma viene gestito brillantemente, mantenendo un climax ascendente che tiene lo spettatore inchiodato alla poltrona fino alla fine.
La sua impronta registica è quindi fondamentale nel creare quell’atmosfera tetra e claustrofobica che permea la scena, contribuendo così a enfatizzare la tensione emotiva e psicologica dei personaggi.
La capacità di spingere gli attori a esplorare le profondità dei loro ruoli, e ad affrontare le sfide di una narrazione così intensa, è evidente. Alessandra Schiavoni conferma la sua abilità nel condurre il pubblico in un viaggio emozionale e psicologico straordinario.
Alice intrattiene, sfida e stimola la mente dello spettatore, offrendo una riflessione profonda sulla natura umana, il dolore della perdita e il desiderio di giustizia.
Con una recitazione palpitante e una scenografia evocativa, questa produzione si distingue per la sua capacità di coinvolgere emotivamente, tenendo viva la suspense fino all’ultima scena. Imperdibile per chi cerca un’esperienza teatrale avvincente e memorabile.
ALICE
Drammaturgia e regia: Alessandra Schiavoni
con Alessandra Schiavoni, Caterina Gramaglia, Andrea Guspini, Angelica Accarino
Aiuto regia: Giovanna Guida
Musiche e Grafica: Alberto Basaluzzo
Compagnia: Sycamore T Company
Altrove Teatro Studio
Via Giorgio Scalia, 53 Roma
Info e prenotazioni: 3518700413 – ipensieridellaltrove@gmail.com – altroveteatrostudio.it