Annabelle 3. Nel tunnel dell’horror (teen) movie

Il debutto alla regia di Gary Dauberman per il terzo film dedicato alla pericolosa bambola, tra spaventi, attenzione estetica e qualche cliché 

Alcune storie pare siano così avvincenti da non dover finire mai. Una di queste è quella che vede protagonisti i coniugi Warren, demonologi realmente esistiti, e le decine di oggetti maledetti raccolti durante i tanti casi affrontati nella loro documentata carriera. Il più famoso di questi è la bambola Annabelle.
Annabelle 3, nelle sale dal 3 luglio, è il nuovo film dedicato al maligno oggetto e addirittura il settimo del cosiddetto “Conjuring Universe”, probabilmente vedremo la lista allungarsi ancora vista la sua popolarità e il grande successo al botteghino.

“Annabelle 3”. Regia Gary Dauberman

La storia si apre con Ed e Lorraine Warren (Patrick Wilson e Vera Farmiga) che decidono di prendere in custodia la pericolosa bambola, nonostante la sua nota natura di “catalizzatore” per spiriti maligni, così da renderla finalmente innocua. Durante la lunga sequenza iniziale, ben girata e decisamente inquietante, Annabelle dimostra di essere più potente del previsto tanto che, una volta a casa dopo alcune peripezie, viene addirittura confinata in una teca a lei dedicata. Solo lì dentro, con tanto di benedizione da parte di un prete, sembra finalmente incapace di agire. Viene apposto un cartello che specifica chiaramente di non aprire mai, per nessun caso, la teca e, per un anno intero, le cose filano lisce. Ma si sa, alcuni topoi letterari sono assolutamente irrinunciabili nei racconti dell’orrore, fra questi ci sono le enormi sciocchezze compiute dai protagonisti e che nessuno, tra il pubblico, si sognerebbe mai di fare: ma è proprio questo che dà inizio alla storia.

“Annabelle 3”. Regia Gary Dauberman

Ambientato durante gli anni Settanta questo episodio della saga non vede in azione i famosi coniugi cacciatori di demoni (che torneranno solo nel finale), bensì la loro figlia Judy di undici anni (Mckenna Grace), la sua giovane baby sitter Mary Ellen (Madison Iseman) e l’amica di quest’ultima Daniela (Katie Sarife), l’incauta ragazza che darà il via a una sequenza di spaventosi eventi.
Sebbene le vicende cinematografiche di questa lunga serie siano basate su fatti documentati, questa volta la sceneggiatura è totalmente originale e sembra divertirsi con il suo materiale e la sua ormai ben definita mitologia. Gary Dauberman, già autore degli script di Annabelle e Annabelle 2: Creation, qui decide non solo di scrivere ma anche di dirigere la pellicola. Sceneggiatore navigatissimo (sua anche la firma dei due episodi di It diretti da Andy Muschietti), fa quindi il suo esordio dietro la macchina da presa con assoluta sicurezza, inserendo spesso elementi che sono alla base della cinematografia horror: le nebbie, le luci che si spengono nel momento peggiore, la bruma, i rumori improvvisi dopo tesi silenzi, un po’ di humor al momento giusto. Non mancano anche scene in cui il gusto dell’inquadratura e l’originalità delle idee regalano ottimi momenti (si veda l’esorcismo effettuato grazie a un filmino in super 8).

Questo film ha anche qualcosa di teatrale, svolgendosi infatti durante una sola interminabile notte e praticamente per intero all’interno della casa degli Warren, un grande e curatissimo set creato dalla scenografa Jennifer Spence. Ad aumentare il fascino visivo delle immagini contribuisce non poco l’atmosfera dei primi anni Settanta, minuziosamente ricostruiti con una grande attenzione per i colori, i vestiti, la fotografia e l’oggettistica. Osservando ogni stanza, ogni accessorio, si nota come nulla sia stato tralasciato soprattutto per l’ambiente che è un po’ il fulcro di questa lunga battaglia contro il male: la cantina degli artefatti. Qui sono stati inseriti centinaia di pezzi, molti già visti nei precedenti episodi della serie, come l’armatura da samurai o la scimmietta a molla, altri delle novità che probabilmente ci racconteranno ulteriori storie in futuro (attenzione a questa versione del vecchio gioco da tavolo “Feeley Meeley”!).

“Annabelle 3”. Regia Gary Dauberman

Non tutto è sempre perfetto: la narrazione sembra soffrire qua e là di qualche lungaggine (soprattutto nella prima parte), mentre la costruzione della suspence e della tensione tende a prendere un po’ troppo tempo, rischiando anche di sfumare prima di farci saltare sulla poltrona.
Alla fine, possiamo dirci comunque soddisfatti degli spaventi e di una buona performance da parte degli attori, soprattutto dalla piccola Mckenna Grace che dimostra di avere grandi potenzialità. Non illudiamoci di avere di fronte una pietra miliare del cinema di genere naturalmente. Si tratta, anche in virtù dell’età dei protagonisti, di un film pensato per un pubblico certamente molto giovane che ci piace immaginare impaurito e divertito nei cinema estivi. È una sorta di esperienza come quella dei tunnel dell’orrore che si vedevano un tempo nei Luna Park: tante urla ma all’uscita si ride spensierati.

 

Annabelle 3

regia: Gary Dauberman

sceneggiatura: Gary Dauberman

con Vera Farmiga, Patrick Wilson, Mckenna Grace, Steve Coulter, Madison Iseman, Katie Sarife, Stephen Blackehart, Paul Dean, Samara Lee, Joseph Bishara

distribuzione: Warner Bros.