Teen Spirit. Storia (prevedibile) di un astro nascente

Al cinema dal 29 agosto, il debutto alla regia di Max Minghella con un sogno adolescenziale di riscatto tra arte, talento e cliché

Max Minghella, figlio del regista Anthony (Il paziente inglese, Il talento di Ripley), dopo una più che discreta carriera d’attore tra cinema e tv (Social Network, The Handmaid’s Tale), passa per la prima volta dietro la macchina da presa con il film Teen Spirit, storia di un’adolescente di un piccolo villaggio dell’Isola di Wight che sogna di diventare una cantante pop e che vede l’occasione della sua vita in un talent show musicale.
A vestire i panni della sedicenne protagonista Violet c’è Elle Fanning, che incarna credibilmente la giovane in cerca di una via di fuga dalla propria monotona e grama esistenza.

“Teen Spirit”. Regia Max Minghella

Con questo iniziale schema classico difficilmente si possono prevedere sviluppi in grado di colpire e sorprendere lo spettatore. Sì, perché Teen Spirit non offre originalità tali da scostare il film dalle già viste vicende fornite di uno schieramento di personaggi dalle umili condizioni che mirano al riscatto personale puntando tutto sul trasformare un talento artistico in successo riconosciuto.
La sceneggiatura di Minghella è fin troppo condita di cliché propri di storie legate all’ambizione e alla fama: le difficoltà economiche della protagonista, il rapporto conflittuale con la madre, l’assenza del padre, la timidezza e la purezza del personaggio principale minacciate dai demoni del music business, la figura del manager improvvisato che diventa mentore – anche se questo è un interessante tenore in disgrazia ben caratterizzato dal buon Zlatko Buric. Cliché che non aiutano il percorso di una trama che prosegue linearmente e senza sorprese, lasciandoci più volte indifferenti allo scorrere del film. 

“Teen Spirit”. Regia Max Minghella

Fra i pro e i contro narrativi rientrano la raffigurazione del mondo dei talent (siamo nell’ultimo quarto di film), ben descritta tramite i sotterfugi dei produttori musicali che prendono le sembianze di timidi Faust pronti a comprare l’anima della giovane cantante con le loro promesse di facili fortune a suon di contratti discografici pre-gara finale – ma anche qui si vedono fin troppi, dilatati didascalismi. E poi ci sono gli altri personaggi che – a parte Violet – sono eccessivamente abbozzati, quasi avessero un mero ruolo “riempitivo” della storia, già provata da alcune scene di contorno che non aggiungono nulla alla narrazione (la star affermata che ci prova con l’artista emergente, e l’infatuazione di quest’ultima per la lussuosa vita da popstar).
Copione a parte, va detto che altri aspetti del film sono molto apprezzabili, come un impianto scenico di prim’ordine, la restituzione estetica e una fotografia varia e fortemente artistica che descrive efficacemente le fasi della vicenda della protagonista. L’inizio contraddistinto dai colori freddi e spenti che tratteggiano le modeste origini e le difficoltà di affrontare una vita infelice, seguiti poi dal contrasto con toni patinati e ultra illuminati del mondo musicale e dello show televisivo, che coincidono anche con la nascita della stella di Violet nel mondo della musica pop.

“Teen Spirit”. Regia Max Minghella

E poi, ovviamente, c’è la musica. Elemento preponderante nel film (non potrebbe essere altrimenti) che risulta ben coadiuvata con gli elementi visivi, comprese le abbaglianti scenografie e le coreografie. A questo proposito non si può non fare accenno alla collaborazione con nomi grossi della scena musicale (Robyn, Ellie Goulding, Ariana Grande, Katy Perry, Tegan & Sara, Annie Lennox) che hanno aiutato il compositore Marius de Vries a creare una colonna sonora che mischia vari generi (dal pop all’elettronica e rock) in una miscela esplosiva di brani di qualità altissima che difficilmente lasciano impassibile lo spettatore. Miscela che risponde a uno stile registico improntato al videoclip musicale, soppesando così le ovvietà della trama con uno spettacolo visivo abbastanza gustoso e piacevole. Infine, a brillare, c’è Elle Fanning che valorizza un film troppo convenzionale grazie non solo a una sentita e convincente interpretazione, ma anche a lodevoli doti canore.
Dunque, Teen Spirit rimane una pellicola sufficientemente ben lavorata, che purtroppo offre troppe poche ragioni per stupire e che, comunque, merita di essere vista almeno per la meritevole prova di Elle Fanning, oltre che per una buona ora e mezza di ottima musica.

 

Teen Spirit
un film di Max Minghella

con Elle Fanning, Rebecca Hall, Zlatko Burić

produzione Automatik Entertainment, Blank Tape, Interscope Films

distribuito da Notorious Pictures

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