Estate ’85. Leggera, tragica gioventù

Il film di François Ozon con Valeria Bruni Tedeschi guarda al cinema adolescenziale per una storia di incontri svaniti e profondi che rivoluzionano una vita

È l’estate del 1985 e Alex (Félix Lefebvre), appena adolescente, viene portato in caserma, accusato di un reato per cui rischia la galera e che merita l’attenzione di un assistente sociale. Per capire cosa sia realmente successo, però, dobbiamo attendere la fine di Estate ’85, scritto e diretto da François Ozon (dal 3 giugno al cinema) e seguire l’attenta narrazione di eventi intensi, felici e drammatici al tempo stesso. 

Cominciando a riavvolgere il nastro, la storia ritorna a mesi prima sulle spiagge della Normandia e Alex, come molti adolescenti, si interroga – tra mille ansie – sulla sua vita e sul futuro. Poi, un mattino, a seguito di un naufragio incontra David (Benjamin Voisin) che, oltre a salvarlo, costituisce l’inizio di eventi deflagranti per la personalità di Alex. David, infatti, già diciottenne, è esuberante, carismatico, reduce dalla morte paterna e già alle prese con il mondo del lavoro insieme alla madre (la brava Valeria Bruni Tedeschi). Lui è così tremendamente affascinante nel suo modo di affrontare la vita, e incarna perfettamente la guida capace di indicare la strada per diventare grande.

“Estate ’85”. Regia François Ozon

Le sensazioni forti che improvvisamente irrompono nell’animo di Alex, sono una sorta di liberazione e di felice sollievo dalle proprie angustie, quelle spartite tra l’austerità del papà (che lo vorrebbe presto al lavoro e senza grilli per la testa), e le lusinghe del suo professore di lettere (che invece lo spinge a continuare gli studi e coltivare la sua naturale attitudine per la scrittura). 
Ed è proprio nella scrittura che Alex trova rifugio dopo essere arrestato, perché è solo così che riesce finalmente a raccontare, come un fiume in piena, i fatti di quella fatale estate, del perché delle sue azioni, di come abbia preso coscienza della sua omosessualità e di come abbia deciso di seguire le reali pulsioni del suo essere. 
Diventando quasi egli stesso un personaggio di questo improvvisato romanzo, scritto prima per salvarsi dalla prigione, poi per realizzare una vera catarsi, Alex ci fa scoprire poco a poco la viscerale storia d’amore con David, spiegandoci come l’abbia plasmato e cambiato per sempre, anche attraverso la sofferenza. 

“Estate ’85”. Regia François Ozon

Tratto dal romanzo Danza sulla mia tomba di Aidan Chambers, questo film di François Ozon ci racconta qualcosa che in molti hanno vissuto in passato, sebbene in modi meno traumatici. Traendo spunto dalla cinematografia di genere, anche adolescenziale (non è un caso la citazione del classico degli anni Ottanta Il tempo delle mele), viene confezionata un’opera che sa parlare di elementi forti e tragici, pur conservando una certa leggerezza tipica del periodo in cui è ambientata la vicenda. No, non stiamo parlando dell’omosessualità, che qui è anzi vissuta positivamente come un semplice dettaglio di una relazione dai caratteri piuttosto universali. Parliamo invece della morte e del modo in cui Eros e Thanatos si mescolano non troppo casualmente. È necessario patire per riuscire a guardarsi dentro, per abbandonare l’infanzia. Ed è necessario attraversare quel malessere dell’anima che solo un adolescente vive in modo così assoluto. Alex, caduto tra le braccia di David, si scopre con sgomento uno dei tanti trofei di un predatore viveur il quale, oggetto del desiderio di uomini e donne, giovani e adulti, è una forza fin troppo libera per poter essere agguantata: non può averlo lui e un destino crudele decide addirittura che non può averlo nessuno.

“Estate ’85”. Regia François Ozon

Grazie alla realizzazione su pellicola, e non in digitale, nelle immagini viene conservato lo spirito di un tempo (grazie anche a un’azzeccata colonna sonora) che sembra ancora innocente. Pur senza discostarsi troppo da racconti simili già visti in passato, Ozon riesce a ricordarci come alcune stagioni, alcune estati, rimangono profondamente impresse nella nostra memoria, momenti definitivi di cambiamenti, emozioni e traumi. 
Si cresce, quasi mai in modo indolore, tra l’ingenuità dell’adolescenza e le sue illusioni svanite, ma queste, così come i sentimenti non pienamente corrisposti e le tragedie improvvise, costringono a profonde riflessioni. Superare i momenti difficili, accettare il nostro io, guardare al futuro con maggiore sicurezza e, naturalmente, abbracciare i nostri talenti, è il modo in cui ci si incammina davvero verso l’età adulta.

ESTATE ‘85

Sceneggiatura: François Ozon
Regia: François Ozon

con: Félix Lefebvre, Benjamin Voisin, Valeria Bruni Tedeschi, Philippine Velge

Produzione: Mandarin Productions, Scope Pictures

Distribuzione: Academy Two