La meravigliosa follia di Jan Fabre
Al Teatro Astra di Torino, The Night Writer – Giornale Notturno, l’ultimo lavoro del poliedrico artista belga: una scrittura autobiografica per l’interpretazione seducente di Lino Musella
“Io sono un errore perché voglio essere un errore”. Visionario, inarrestabile, imprevedibile, spiazzante, ammaliante. Difficile definire in modo esaustivo la creatività, la vita, la passione di uno degli artisti più importanti e innovativi della contemporaneità (non solo teatrale) come Jan Fabre. Meglio esperire i suoi lavori, le sue installazioni, la sua scrittura, che è un flusso costante di pensieri, umori e sensazioni disinibiti, schietti, sintomatici. Per questo si consiglia di non mancare l’ultimo spettacolo, fino a domenica 14 aprile al Teatro Astra di Torino, The Night Writer – Giornale notturno, primo lavoro che l’artista fiammingo scrive per l’Italia, dove ne cura scene, testo e regia, affidandone l’interpretazione a Lino Musella.
Il “giornale notturno”, è contenitore di parole, è specchio di concezioni, è sequenza di una parte di vita – compresa tra la metà degli anni Settanta e la metà dei Novanta – di un Fabre immerso in se stesso, alla scoperta della propria arte, delle proprie rivelazioni. In questa autobiografia creativa, trovano concretezza la sua estetica, il suo rapporto con l’esistenza, con il corpo quale mezzo di conoscenza, di appagamento di un impulso costante e fervido di curiosità, di comprensione della realtà, e di rivolta “sanguinante” (letteralmente) al limite, al conformismo.
L’impostazione registica prevede uno spazio surreale, dove una scrivania in cristallo trova posto su un pavimento di sale, di fronte a una parete che ospiterà proiezioni di vecchi filmati e di frasi appena pronunciate. E, seduto al tavolo, tra le sigarette e il bisogno compulsivo di fumare, fiammiferi, bottiglie amletiche a forma di teschio, un preciso e ammirevolmente accanito Lino Musella s’impegna nel reading – con climax drammatici e ironici – di alcune pagine dei diari personali di Fabre (rintracciabili nei due volumi Giornale Notturno, edito da Cronopio e tradotto da Franco Paris).
Il tempo è quello di una notte senza fine: il momento più esplicito, più sincero per dire senza tabù, per liberare ogni eccesso, ogni indecenza, ogni forma di scandalosa bellezza. Con brani spiazzanti tratti da “Corpo, servo delle mie brame, dimmi…”, “L’Angelo della Morte”, “Io sono sangue”, per citarne alcuni, chi non conosce la personalità eclettica di Jan Fabre, scoprirà un mondo inafferrabile di idee, pulsioni, sperimentazioni, furie inventive; chi invece già lo conosce ritroverà – in un incontro sempre inedito – una sensibilità metamorfica, una forma vitale in moto scomposto tra nascita-morte-rinascita, un’energia che sempre brucia con violenza e tormento. E allora diremo che sì, “questa pazzia è fantastica”.
Jan Fabre. The Night Writer
Giornale notturno
Testo, scene e regia Jan Fabre
Con Lino Musella
Musica Stef Kamil Carlens
Drammaturgia Miet Martens, Sigrid Bousset
Traduzione Franco Paris
Direzione tecnica Geert Van der Auwera
Direzione di produzione Gaia Margherita Silvestrini
Produzione Troubleyn/Jan Fabre e Aldo Grompone
In coproduzione con FOG Triennale Milano Performing Arts / LuganoInscena-LAC / Fondazione Teatro Metastasio di Prato / TPE – Teatro Piemonte Europa / Marche Teatro / Teatro Stabile del Veneto
Produzione esecutiva e distribuzione Aldo Miguel Grompone
Teatro Astra
via Rosolino Pilo 6, Torino
Info e biglietti: www.fondazionetpe.it
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