Darwin inconsolabile. Lucia Calamaro e le anime in pena
Fino al 6 novembre, al Piccolo Grassi di Milano, si cerca affetto con la “tanatosi”: una pratica e un avvertimento che è anche metafora ecologica contemporanea
Una donna, un tempo performer, ora anziana madre trascurata, si finge morta per attirare l’attenzione dei tre figli troppo presi dai loro impegni: troppo distratti, troppo assenti, troppo disinteressati, troppo aggressivi (persino) per pensare a lei, badare a lei, stare con lei.
Gli imputati sono Simona Senzacqua, Riccardo Goretti e Gioia Salvatori, ovvero un’ostetrica (un tantino ansiosa per le nuove generazioni) nonché ambientalista imbranata; un’artista concentrata sul prospettivismo amazzonico e sulle teorie dell’interspecie (così si sente più in sintonia con il mondo vegetale rispetto a quello animale); e un maestro elementare alle prese con un inedito darwiniano “Origine della specie”, citato da Borges in un’intervista a Bioy Casares.
Intanto Maria Grazia Sughi si dedica alla “tanatosi”: cioè quell’atteggiamento di simulazione dello stato di morte che alcuni animali mettono in atto per eludere i predatori.
L’artefice della riflessione – tanto ironica quanto lucida e seria – che prende forma tra le relazioni affettive e familiari è Lucia Calamaro. Firma di testo e regia, Calamaro inserisce in Darwin inconsolabile (un pezzo per anime in pena) un monito all’attenzione, alla cura del presente e del futuro non solo dei propri cari ma dell’umanità stessa e del pianeta intero. Una storia che si fa monito, richiamo, avvertimento, richiesta e metafora ecologica della contemporaneità: «Il personaggio di Maria Grazia – spiega Lucia Calamaro – è la Madre-Terra che cerca in ogni modo di avvertirci riguardo ai problemi che noi umani stiamo creando proprio a causa della nostra sinecura: la Terra ci dice “sto morendo”, di modo che noi ci diamo una regolata. È come una mamma priva di coccole e, nella mia fantasia, inscena la sua malattia terminale per allertarci, per chiederci aiuto».
DARWIN INCONSOLABILE (UN PEZZO PER ANIME IN PENA)
scritto e diretto da Lucia Calamaro
con Riccardo Goretti, Gioia Salvatori, Simona Senzacqua, Maria Grazia Sughi
luci Stefano Damasco
coproduzione Sardegna Teatro, CSS Teatro stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia e Teatro di Roma con il sostegno di Spoleto Festival dei Due Mondi
Orari: martedì, giovedì e sabato, ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30; domenica, ore 16. Lunedì riposo.
Durata: 100 minuti senza intervallo
Piccolo Teatro Grassi
Via Rovello, 2 Milano
Info e contatti: 02 21126116 – www.piccoloteatro.org