Rewind | Carlo Rambaldi. Una vita straordinaria. Il genio che rivoluzionò il cinema
Il libro di Victor Rambaldi, edito nel 2013 da Rubbettino, è un’affascinante immersione nella vita e nella carriera del padre tre volte premio Oscar
Per chi ha amato il cinema fantastico degli anni Ottanta, il nome Carlo Rambaldi non può essere indifferente. Nella storia di quel periodo, per certi versi irripetibile, sapere che gli effetti speciali portavano la sua firma era sinonimo di qualità, e di richiamo per il pubblico.
Ma se da un lato, l’enorme successo del geniale artista emiliano è frutto di una lunga gavetta fatta di ostacoli e delusioni, dall’altro, la popolarità universale di Rambaldi è dovuta soprattutto alla fiducia e all’intraprendenza di Hollywood, e non all’industria cinematografica nostrana che, forse anche per intrinseci limiti, non è mai sembrata in grado di sfruttarne al massimo l’enorme potenziale.
A raccontare questa lunga storia è il libro scritto dal figlio Victor, Carlo Rambaldi. Una vita straordinaria, edito nel 2013 da Rubbettino, che narra con grande dovizia di particolari quella che è stata l’incredibile parabola del padre.
Un testo a tratti tenero, sempre rispettoso, da cui trapela una giusta fierezza per chi, partendo dallo sconosciuto paesino di Vigarano Mainarda, nel ferrarese, ha finito per conquistare tre Oscar e l’acclamazione del cinema internazionale.
Il volume è suddiviso in tre parti che, idealmente, costituiscono i momenti principali della vita di Carlo Rambaldi. Si parte, ovviamente, dalle origini e dal suo periodo giovanile, si prosegue alla corposa fase romana e si finisce con il momento glorioso che, a Los Angeles, porta premi e fama mondiale.
Rambaldi nasce nel 1925, figlio di un meccanico e una sarta. Abile fin da bambino con la creta, diventa presto ideatore di figure favolose, pittore e disegnatore capace di farsi notare a livello locale. Dopo il diploma da geometra decide di seguire le sue inclinazioni, la sua sfrenata fantasia, e si laurea all’Accademia delle Belle Arti di Bologna.
Abbandonato il lavoro tanto “sicuro” quanto insoddisfacente di tecnico comunale, nel 1955 si mette alla prova con un documentario sul Delta del Po sugli storioni, fabbricandone un esemplare fasullo ma straordinariamente realistico. È quella la sua prima, fortuita creazione che, di lì a poco, gli farà balenare l’idea di lavorare nel cinema. Così parte per Roma: là dove l’industria filmica è in piena espansione.
L’uso intelligente di materiali diversi, lo studio di soluzioni originali, il geniale impiego della meccanica, consentono a Rambaldi di dare vita a mostri e creature di ogni genere. E l’Italia, fino ad allora sospettosa e forse anche un po’ snob di fronte a un certo genere di film, rimane stupita da quello che pian piano comincia a popolare gli schermi in tutto lo stivale. Durante gli anni Sessanta, dalle magiche mani di Rambaldi prendono vita Cerbero, un centauro, un pipistrello gigante, il minotauro e la stupefacente testa della Medusa per Perseo l’invincibile. E poi piante carnivore, riproduzioni di armi e armature, l’aspide della Cleopatra di Liz Taylor, e il mostro marino di Ercole e la principessa di Troia.
Arriva poi una rivoluzionaria chiamata di Dino De Laurentiis: a Los Angeles serve qualcuno in grado di dare vita a un gigante: King Kong. Carlo Rambaldi intraprende così la sua carriera americana vincendo immediatamente l’Oscar per un’impresa che non era riuscita a nessuno: rendere verosimile l’enorme gorilla che si invaghisce della giovane Jessica Lange.
Dario Argento ricorda: “Carlo è un grande degli effetti speciali. Peccato che se ne sia andato a lavorare in America. Lo pregai di non abbandonarmi ma partì e vinse tre Oscar. Aveva ragione lui”.
La terza parte del libro, introdotta da bellissime foto di repertorio, è la più ricco, ma non è un caso vista l’intensità e la caratura degli eventi. Le creature di Rambaldi finiscono per scendere dalle astronavi spielbergiane di Incontri Ravvicinati del terzo tipo, il suo bufalo meccanico affronta Charles Bronson in White Buffalo e il suo spaventoso alieno terrorizza il mondo in Alien di Ridley Scott. È il secondo Oscar. E poi arriva il terzo (che lo consacra in tutti il mondo), quello meritatissimo per ET che, anche grazie alla visione di Rambaldi, diventa uno dei film più amati della storia del cinema.
A detta dello stesso Rambaldi, sono gli anni Ottanta il periodo più bello della sua vita, ma le cose stanno per cambiare.
Il computer, a partire dagli anni Novanta, stravolge completamente le carte in tavola. La sua arte, nota con il termine da lui coniato “meccatronica” (dall’unione di “meccanica” ed “elettronica”) sembra superata. Si ritrova a dire:
Un personaggio creato dal computer non è reale ma virtuale […] il computer non può ancora imitare il tocco della mano umana. La sua sensibilità. La sua poesia […] a volte in un film ci possono essere più di duecento animatori. Così si perde l’originalità del singolo, il tocco esclusivo e personale che un artista infonde alla propria creatura. E se devono dare un Oscar a chi lo danno?
Nel 1993 gli vengono commissionati i dinosauri per il giapponese Rex, pellicola che non lascia alcun segno. È il suo ultimo film. Carlo Rambaldi, nel 2001, abbandona per sempre gli Stati Uniti che, passati ormai gli anni di gloria, si dimenticano rapidamente di lui. Torna in Italia e muore nel 2012, ancora affascinato dalla conoscenza e dalla sperimentazione. Della morte, sentendola ormai vicina, dice in modo disarmante: «Non è un campo che conosco».
Il titolo di questo libro, nella sua semplicità, ci porta davvero nelle varie fasi di “Una vita straordinaria”, e non si può non rimanerne affascinati. Victor Rambaldi ci mostra come un uomo, inventando dal nulla qualcosa che prima non esisteva, riesce a cambiare la storia del cinema, il modo di girare film e plasmare l’immaginario di enormi platee. Una sorta di moderno uomo del Rinascimento, abile e appassionato studioso di ogni genere di disciplina, e non pensiamo sia un’esagerazione. Lo stesso Rambaldi disse: «Se Leonardo Da Vinci fosse vissuto oggi, avrebbe fatto gli effetti speciali per il cinema».
Naturalmente, come ricorda un’affettuosa post-fazione del nipote Riccardo, tutto questo ha anche avuto un prezzo. Carlo Rambaldi è stato qualcuno che, dedicandosi in modo appassionato e totale al suo lavoro, ha trascurato la famiglia e le persone più care che, comunque, non hanno mai smesso di stargli vicino. Viene d’altra parte descritto come una persona di straordinaria sensibilità, che con il suo instancabile lavoro si faceva scudo dei tanti predatori e falsi amici che spesso gli stavano attorno.
Si tratta di una lettura piacevole e a tratti sorprendente, utilissima per comprendere uno dei più grandi geni che ha attraversato per tre decenni il cinema italiano prima e mondiale poi. Rambaldi è partito dalla provincia italiana povera e ingenua del dopoguerra ed è finito per conquistare, con il suo talento, Roma, l’America e il mondo.
Carlo Rambaldi. Una vita straordinaria
di Victor Rambaldi
Editore: Rubbettino
Collana: cinema
Anno edizione: 2013
Pagine: 142 pp
Prezzo: € 14,00
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