Lumen Hero. Eroi contro la sclerosi multipla

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Claudia Minozzi, life e business coach professionista, racconta il progetto sociale di gamification dedicato a chi soffre di questa malattia neurodegenerativa: «Attraverso l’app usiamo il gioco per ottenere benefici sulla salute e sull’umore»

La lettura, il gioco e l’attività in campo sociale. Tre ambiti che vengono miscelati in modo originale e creativo per portare avanti un’idea diversa dal solito. È Lumen Hero, pensato per essere rivolto a persone che soffrono di sclerosi multipla, attivando i benefici che l’attività all’aria aperta può offrire. L’iniziativa viene portata avanti con determinazione da Claudia Minozzi, coach professionista e artefice di “Fai il tuo gioco”, il laboratorio-workshop per la creazione di giochi da tavolo e di ruolo.

In cosa consiste Lumen Hero e come è arrivata a concepire questo progetto?

Lumen Hero è un progetto sociale innovativo che vuole dare benessere ai giovani con sclerosi multipla: è un gamification (ovvero l’utilizzo, in ambiti non ludici, di elementi mutuati dai giochi e dalle tecniche di game design, ndr) il cui scopo è incentivare la buona prassi di fare attività all’aperto, alla luce del sole, e per socializzare tra pari. Studi scientifici dimostrano un effetto positivo della luce naturale sull’umore e sul rischio di ricadute. Inoltre, dalle indagini fatte sulle persone con SM, emerge che uno su dieci non è felice, e molti sentono il bisogno di socializzare di più. Il gioco sano è una leva potente per incentivare comportamenti virtuosi, e quindi lo vogliamo mettere a servizio di questa causa. 
Il progetto nasce dall’unione di una mia idea con quelle della cooperativa sociale New Server. In origine era Lumen Alliance, adesso è Lumen Hero: sono progetti profondamente differenti, ma accumunati da tre elementi: la luce, il gioco e i destinatari, cioè le persone con sclerosi multipla.
A maggio ho partecipato con alcuni game designer emergenti a una sfida lanciata dalla casa farmaceutica Novartis, per trovare un modo di monitorare i pazienti a distanza: abbiamo elaborato una soluzione di gamification e in quella occasione ho avuto modo di conversare con varie persone affette da sclerosi multipla; così abbiamo proposto loro un’idea di gioco che è piaciuta molto; però non abbiamo ricevuto l’ok da Novartis. Non ho voluto abbandonare l’idea di portare benefici attraverso il gioco, così ho riformulato la proposta quando ho conosciuto Gennaro della cooperativa sociale New Server, che gestisce un terreno confiscato alla camorra in provincia di Caserta. La coop è una sorta di ONLUS che svolge laboratori didattici per le scuole e affiancamento ai ragazzi in messa alla prova: sono abituati a stare accanto ai giovani, ad accoglierli in un bosco e un uliveto, immersi in un parco naturale. Ci è sembrata la location ideale dove svolgere attività all’aperto, alla luce del sole. Un posto dove stare insieme nella natura per socializzare: così abbiamo unito le forze e partecipato a un bando per progetti sociali innovativi. Siamo stati selezionati, e ora siamo in crowdfunding su “Produzioni dal Basso” per raggiungere, entro il 15 ottobre, le donazioni necessarie per avviare il progetto. E per ogni donazione è prevista una ricompensa simbolica come le cartoline digitali (create da una volontaria del nostro team, una ragazza che conosce bene la SM), un gioco stampabile, una escape room da tavolo, e l’adozione a distanza di un “Albero di ulivo” nel bosco della cooperativa.

Nonostante questo gioco sia stato pensato per persone che soffrono di SM, pensi che possa partecipare anche chi non ha questo genere di problemi?

Assolutamente sì, il gioco digital e il torneo sono ideati per piacere a giovani e adulti in generale: per quanto riguarda il torneo dal vivo, fare attività all’aria aperta farà bene a tutti, scoprire il parco regionale di Roccamonfina sarà una bella sorpresa, con le sue cascate e gli antichi reperti preistorici di rilevanza internazionale. Inoltre, il bosco curato dalla coop New Server merita di essere conosciuto e la cooperativa valorizzata: opera in una zona difficile, dove le persone sono abituate a combattere contro la criminalità organizzata, proprio come chi combatte ogni giorno contro la sclerosi multipla: sono entrambi guerrieri, sono eroi moderni, ecco perché il progetto si chiama Lumen Hero, Eroe della Luce.
Il librogame in formato app verrà composto per un lettore giovane/adulto (20-25 anni) ma può interessare anche coloro che non vivono la SM: certo, per i nostri “giocatori ideali” – cioè le persone con sclerosi multipla – abbiamo previsto alcune accortezze e contenuti scelti apposta per loro, anzi scelti da loro, perché il formato del videogioco, il protagonista (un viaggiatore del tempo) e la tematica delle piante nascono dai risultati di un sondaggio svolto proprio con le persone affette da sclerosi multipla. Su questo abbiamo costruito il progetto, e intendiamo proseguirlo coinvolgendo queste persone nella co-progettazione del prototipo prima del rilascio della app finale.

Veicolare in modo interattivo un librogame, o comunque un’opera letteraria, può spingere a una maggiore curiosità nei confronti di questo modo di leggere? Non tutti conoscono i librogame e non tutti concepiscono un libro come un qualcosa che si può fruire da un computer…

Sarà una app per telefono, non per computer. Ce lo immaginiamo come un compagno di viaggio fruibile sullo smartphone ovunque ti trovi. Lumen Hero verrà composto su un software già esistente di una casa editrice (Infinity Mundi) che ha pubblicato altri librigame in formato elettronico. Credo che la app sia un elemento di novità: ci avvicina ai giovani, ai nativi digitali, che hanno molta dimestichezza con le tecnologie. Usando un linguaggio a loro famigliare, incentiviamo anche la lettura e la scoperta di un genere di nicchia, che ha avuto il suo apice negli anni Ottanta.

Di recente proprio gli anni Ottanta stanno tornando di moda, vedi per esempio la serie tv Stranger Things, che ha sdoganato anche il gioco di ruolo per millennials e generazione Z. 

Lumen Hero è un libro che è anche gioco, con piccole sfide da superare, in un formato attualissimo: crediamo sia la miscela giusta per un pubblico giovane e per lanciare il messaggio ai ragazzi con sclerosi multipla che gli ostacoli esistono, ma la forza d’animo e il coraggio sono armi potenti per vincere nel gioco così come nella vita. Vogliamo portare bellezza: studi di neuropsicologia mostrano che la bellezza (della natura e dell’arte) oltre ad avere un effetto positivo sull’umore, influisce positivamente anche sulla salute. Se ne è parlato di recente anche alla conferenza nazionale di ICF (International Coaching Federation), la federazione internazionale di categoria dei coach professionisti alla quale aderisco.

A proposito di coaching, il suo percorso professionale che strade ha preso? E da dove arriva l’interesse per il gioco e per l’ambiente ludico in generale?

Come accennato, sono coach professionista, mi occupo di life e business coaching, aiuto persone, imprenditori e aziende a focalizzare un obiettivo, trovare le giuste risorse interiori ed esteriori per raggiungerlo, in armonia con se stessi e i propri valori. E sono appassionata di giochi, in particolare il gioco di ruolo. Ho inserito questa passione nelle mie sessioni, usando il tool gioco come strumento per attivare intuizioni e un processo di pensiero creativo. Ciò mi ha portato ad approfondire sempre di più il gioco come disciplina seria: può sembrare strano considerare il gioco una disciplina seria, eppure è materia di studio a livello accademico. Ho anche promosso lo studio del game design creando “Fai il tuo gioco”, un corso per apprendere gli strumenti della creazione di giochi. Abbiamo condotto questo corso in più edizioni, pure con una scuola d’arte, la Scuola internazionale di Comics. Ho collaborato come docente con due case editrici di giochi da tavolo (Ludus Magnus Studio e Tambù), in special modo sul tema delle componenti motivazionali nelle scelte dei giocatori. E questo mi ha portato a sviluppare un amore per la gamification, l’uso di elementi di gioco per motivare comportamenti desiderati. Nel caso della gamification di Lumen Hero, il comportamento desiderato è stare alla luce moderata del sole per ottenere benefici per la salute e l’umore, e sentirsi meglio. In sintesi con Lumen Hero desideriamo che i giovani con sclerosi multipla si attivino per sentirsi più felici.

LUMEN HERO
info e contatti: lumenhero.org