Lumen Hero. Il gioco diventa app (e fa bene a tutti)
Disponibile e scaricabile gratuitamente, il librogame interattivo dedicato a chi soffre di sclerosi multipla ora è anche un’applicazione con tornei, incontri dal vivo e un particolare mantra. L’intervista all’ideatrice Claudia Minozzi
Ne avevamo parlato pochi anni fa, quando il progetto era in fase di avvio. Da questa estate, finalmente, quella che è una delle più interessanti iniziative ludiche e sociali ha raggiunto un traguardo importante: il librogame interattivo Lumen Hero è infatti disponibile e scaricabile sia per Android che per iOS. È un’app gratuita (e tale resterà) che, una volta installata, permette immediatamente di cominciare l’esperienza di gioco.
Parliamo con l’ideatrice Claudia Minozzi, che è anche co-autrice dei testi assieme a Matteo Salussolia (a sua volta programmatore con il supporto di Dario Massarenti e Giuseppe Lorenzo Catalano). Cerchiamo di capire di cosa tratta la versione definitiva e quali sono le nuove idee pensate per i giocatori o, come preferisce chiamarli lei, i “giocalettori”.
Questa estate, a luglio, è stata pubblicata su tutti gli store la app gratuita Lumen Hero, eroe della luce: cosa possiamo aspettarci?
Sono molto felice di tornare a parlarvi di questo progetto a cui tengo molto. Si tratta di un librogame, un’opera di narrativa interattiva, un po’ romanzo e un po’ gioco: è diviso in tre atti, più il prologo, i finali e il regolamento, cioè la spiegazione di come si gioca, perché comunque Lumen Hero è un vero e proprio game, in cui il protagonista è il lettore-giocatore che, con le proprie scelte, decide come si evolve la vicenda. Ha meccanismi simili al gioco di ruolo, con le caratteristiche e i poteri speciali che differenziano i personaggi (l’avventura si può giocare con quattro diversi eroi), combattimenti con il lancio di dadi in 3D, enigmi da risolvere, risorse da trovare e gestire.
Sono passati due anni da quando ci parlasti per la prima volta del progetto. È stato un lungo “viaggio dell’eroe” anche per tutta la squadra che lavora dietro Lumen Hero. Quali sono stati i momenti più difficili? Avete mai pensato di mollare? Cosa provi al termine di un lavoro così lungo?
Sì, è stato un lungo viaggio dell’eroe, e non è ancora finito perché ci attendono alcuni eventi dal vivo per il torneo collegato alla app librogame: abbiamo già alcune date fissate per settembre su Roma e nella location della collina di Monte Ofelio, vicino Caserta. In questo lasso di tempo, ci sono state alcune vicissitudini personali dei membri del team (malattie e lutti di parenti), inoltre organizzare eventi dal vivo non era facile a causa della pandemia. Siamo però andati avanti nonostante le difficoltà. E abbiamo anche ampliato il progetto, con la pubblicazione di un saggio in cartaceo. Mollare? assolutamente no! Non è un’opzione: ci siamo presi un impegno e lo portiamo a termine. Inoltre, è una bella soddisfazione ricevere commenti positivi dai nostri lettori che hanno già provato la app; alcuni sono davvero entusiasti, e questo non può che renderci felici.
Stiamo parlando di un librogame digitale in formato app. Cosa lo differenzia da quelli in formato cartaceo?
Oltre a quanto presentano i librigame classici in formato cartaceo, questo librogioco digitale possiede degli elementi da videogame: la mappa interattiva – composta dal mio coautore Matteo Salussolia – è il modo in cui ci si può teletrasportare e “farmare” punti (cioè accumulare risorse con un’azione ripetuta), gli spinner (congegni in movimento) e soprattutto l’effetto “wow” della funzionalità “gesture”. Il “giocalettore” può disegnare alcuni simboli con il touchscreen, che hanno effetti sul gioco. Uno di questi simboli è segreto e va richiesto in “real life” interagendo sul social network fb, così invitiamo a partecipare a un torneo, che rende l’esperienza di gioco collettiva, a differenza della maggior parte dei librigame, che sono giochi in solitario.
Quindi c’è un torneo. Come funziona?
Al torneo si può giocare in due modalità: single player oppure team. Come ti raccontavo nella precedente intervista, Lumen Hero è dedicato specialmente a coloro che soffrono di una patologia cronica, la sclerosi multipla, che colpisce il sistema nervoso. Tutto il racconto è una grande metafora della battaglia contro questa malattia, la SM, che in gergo viene anche definita Sua Maestà (stesse iniziali): non a caso il “boss” finale del gioco si chiama proprio Sua Maestà.
Il torneo in single player è riservato alle persone con SM, mentre il torneo in team è aperto a tutti, si gioca in squadre miste per socializzare. La particolarità del torneo è che il punteggio in classifica si fa sia con i punti del librogame digitale (indicati nella schermata finale della app), sia con punti in “real life”. Chiediamo al giocatore di condividere sul nostro gruppo social le foto di alberi e piante citati nel romanzo, e le foto con i personaggi aiutanti dell’eroe, sono persone vere (siamo noi del team creativo) da ricercare e catturare nella realtà. Noi siamo come i pokemon, ma in carne e ossa. Queste foto danno punti che si sommano alla miglior partita: chi fa più punti vince il trofeo digitale “Eroe della luce”.
Per la classifica, quindi il punteggio è ibrido: contano sia le azioni fatte nella vita reale, sia il risultato nel gioco. Quest’ultimo sarà tanto più alto, quanti più badge/distintivi si ottengono.
Cosa sono questi badge o distintivi? Hanno un significato?
Sì, ci sono due tipi di badge: quelli primari legati alla crescita del personaggio durante il viaggio dell’eroe (anche la struttura del librogame si basa sul viaggio dell’eroe di Vogler), che inizia come apprendista e sale di livello fino a Lumen Hero; e quelli secondari, suddivisi in badge ludico-narrativi, legati a snodi di trama importanti ai fini dell’esperienza di gioco, e in badge premianti, un meccanismo di gamification.
Con questi badge premianti desideriamo incentivare due comportamenti: primo, la socializzazione (il che sarà un po’ insolito per gli appassionati del genere librogame, abituati a storie in cui il protagonista può trovarsi contro nemici insospettabili in ambiente ostile), e, secondo, la consapevolezza che la luce del sole porta benefici psicofisici. In particolari momenti della giornata nella vita vera, quando la luce è moderata, l’esposizione solare attiva la vitamina D, un fattore che fa bene all’umore e alla salute. Durante il gioco, ci sono vari elementi che “educano” il giocalettore a questa consapevolezza e buona prassi. E nel torneo organizziamo anche degli incontri in presenza in cui questa buona abitudine viene realmente sperimentata e vissuta dai partecipanti passeggiando in un bosco, dove possono fotografare proprio gli alberi e piante citati nel librogioco. Uno di questi incontri sarà nella location della cooperativa sociale New Server, nostro partner, che gestisce una collina confiscata alla camorra in provincia di Caserta: in tal modo facciamo conoscere un territorio che combatte contro una società ostile. Anche loro sono eroi moderni, eroi della luce, proprio come le persone con SM.
Un progetto che ha tanti risvolti. Ci possono essere altri benefici, anche per chi non vive nelle zone citate o che non soffre di sclerosi multipla?
In effetti sì, c’è un beneficio diffuso che può riguardare tutti, ed è l’empowerment, cioè il potenziamento di se stessi, il sentirsi in grado di essere protagonista della propria vita. Come riportavi nella precedente intervista, io sono una coach professionista, certificata da ICF (International Coaching Federation) e nel mio lavoro mi sono occupata più volte di empowerment. Nel librogame, come autrice, ho voluto disseminare qua e là tanti messaggi di potenziamento, per evidenziare risorse interiori e aumentare l’autostima. Il genere narrativo infatti è un mix di fantascienza e romanzo di formazione, vorrei proprio trasmettere al lettore il valore della propria luce interiore. Infatti il “mantra” (la frase ricorrente e potenziante) di tutto Lumen Hero è “La luce dentro conta”, che è anche il titolo del saggio spin off – edito dalla casa editrice Di Leandro & Partners – che racconta la storia del progetto e le storie di vita di alcune persone con SM che hanno voluto condividere messaggi di coraggio e resilienza. Sia il librogame che il saggio, sono illustrati da Sabrina Campus, anche lei intervistata nel libro: lo stile scelto per l’artwork è molto realistico, perché vorremmo che il lettore si calasse totalmente nelle storie, per sentirsi protagonista in prima persona. Grazie a una lettura, una grafica e un gioco molto immersivi desideriamo innescare un cambiamento nell’umore e nell’atteggiamento mentale. E regalare sorrisi. Questo non può che far bene a tutti.
LUMEN HERO
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