Rocketman. Biopic musicale sul filo delle emozioni 

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La rockstar mondiale Elton John tra vita, carriera e vizi, nell’ultima pellicola diretta da Dexter Fletcher con una splendida interpretazione di Taron Egerton

Dopo i supereroi mascherati, il mondo scopre il fascino dei biopic: la ricostruzione della vita di eroi che la storia l’hanno scritta. Inutile nasconderlo, chiunque abbia posato gli occhi sulla locandina di Rocketman, ne abbia visto la pubblicità sul web o per le strade, non può non aver pensato a Bohemian Rhapsody, valso a Rami Malek l’Oscar come migliore attore protagonista. Impossibile quindi non paragonare i due film, malgrado siano diversi per mille motivi.

“Rocketman”. Regia Dexter Fletcher

Bohemian Rhapsody è una piccola parte della storia dei Queen, prima che di Freddy Mercury. La paura di osare troppo andando a esplorare i trascorsi di un artista molto più tormentato di quello che ci viene proposto, ha prevalso sull’attenersi a una biografia in cui droga e sesso sono spesso presenti. Tutto questo per scongiurare il rischio di vedere la propria pellicola vietata ai minori di tredici anni. Pericolo che non preoccupa minimamente Elton John che dichiara di non aver mai voluto, né avuto, una vita PG-13. L’artista inglese compare tra i produttori del film e si è fortemente opposto al romanzamento e all’annacquamento di tutte quelle vicende e quei vizi che hanno caratterizzato la sua vita e la sua carriera. 

Rocketman, diretto da Dexter Fletcher, comincia con la presenza di Elton John (Taron Egerton) in una casa di recupero che ripercorre la sua vita, con ancora indosso gli abiti del suo ultimo concerto. Da qui comincia un lungo viaggio attraverso la sua infanzia opprimente, tra un padre assente e la musica come unica via di evasione, e quel successo planetario fatto di concerti in tutto il mondo, feste e lusso sfrenato.

“Rocketman”. Regia Dexter Fletcher

Il racconto non segue il filo cronologico, ma quello delle emozioni e il potere empatico è uno dei punti di forza del film. Quando quel sentimento rivelato trova sfogo tra i tasti del pianoforte, ci tuffiamo in un mondo fatto di mille occhiali, costumi appariscenti e cappelli stravaganti. Quello è il momento in cui la narrazione del film sfuma gradualmente in un piccolo musical di cui tutti fanno parte, dalle persone intorno a Elton allo spettatore. Questo continuo spettacolo nello spettacolo non spezza la visione, ma mostra come progressivamente la personalità dell’arista inglese emerga e come egli abbandoni sempre più i panni di Reginald Dwight, per indossare quelli della rockstar mondiale. Un aspetto che viene accompagnato dal ritmo frenetico che segue l’inizio fulminante di carriera e dei primi concerti, per poi rallentare andando di pari passo con la vita stessa di Elton, divenuta più regolare senza alcool e droghe.
Non si può non citare lo splendido lavoro svolto da Taron Egerton. L’attore gallese canta in prima persona le canzoni presenti nel film e riesce a essere fedele in quelle movenze e in quelle espressioni che sono tipiche della rockstar. I due hanno trascorso molto tempo insieme e il padre di Tiny Dancer si è messo a completa disposizione, dando consigli e raccontando i segreti e le emozioni nascoste all’interno delle sue canzoni. Un rapporto fatto di stima e di amicizia che è ben visibile nel duetto che i due hanno svolto a Cannes in occasione della proiezione del film. La canzone non poteva, ovviamente, che essere “Rocketman”, e a giudicare dalla loro prestazione e dal modo in cui la rockstar guardava Taron Egerton, siamo sicuri che il film sia stato di suo gradimento.

 

Rocketman

Regia: Dexter Fletcher
Sceneggiatura: Lee Hall

Con Taron Egerton, Jamie Bell, Richard Madden, Bryce Dallas Howard, Gemma Jones, Steven Mackintosh, Tom Bennett, Charlie Rowe, Stephen Graham, Tate Donovan, Matthew Illesley, Kit Connor, Jason Pennycooke, Harriet Walter

Produzione: Marv Films, New Republic Pictures, Paramount Pictures

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