Il Grande Salto. Storia di periferia all’italiana
Giorgio Tirabassi e Ricky Memphis protagonisti di una vita spesa tra sobborghi, malavita e destino avverso, in una commedia dal sapore retrò
In uscita nelle sale il 15 giugno, Il Grande Salto segna il debutto alla regia di un lungometraggio di Giorgio Tirabassi, autore anche della sceneggiatura, in collaborazione con Mattia Torre e Daniele Costantini, e affiancato, nell’interpretazione, dall’amico di sempre e co-protagonista Ricky Memphis.
Il film narra le disavventure di due ladruncoli da poco usciti di galera: Ruffetto (Tirabassi), cinquantenne mantenuto dai suoceri con moglie (Roberta Mattei) e figlioletto, e Nello (Memphis), un rozzo borgataro emarginato appassionato di documentari pseudoscientifici tipo “Voyager” che è alla costante e infruttuosa ricerca di una donna.
I due amici, senza lavoro e senza soldi, provano a rimettersi in carreggiata tentando una serie di rapine mal riuscite. Pare che il destino sia loro particolarmente avverso: destino che è infatti una presenza palpabile in tutto il film e che, in aperta lotta contro i protagonisti, definisce un meccanismo narrativo marcato da situazioni surreali e divertenti, suscitando nello spettatore un sentimento di empatia per i due sfortunatissimi uomini, per quanto pur sempre disonesti e volontariamente repellenti alla redenzione.
La geografia di riferimento è quella delle periferie romane, abbandonate a loro stesse e ricolme d’avanzi di galera e sbandati. Qui Ruffetto desidera comprare una casa per sé e la sua famiglia, così da non sentirsi più un parassita per la sua mesta compagna Anna (Roberta Mattei), incapace di provvedere a lei e al figlio, e riconquistare finalmente quella dignità perduta da tempo. Caso diverso per Nello, sempre in cerca di una svolta economica e sentimentale, continuamente supplicata alla fortuna sotto forma di magniloquenti evocazioni televisive che, comunque, hanno come risultato – anche in questo caso – un responso sempre negativo.
L’opera riesce con successo a provocare molte risate grazie a un buon numero di scenette comiche surreali ben pensate e non banali. E non manca una buona dose di malinconia, che si lega alla condizione misera dei due personaggi principali: un elemento che sembra ricordare qualche eco della commedia all’italiana dove risate e tristezza s’univano perfettamente.
Le note positive di certo non mancano in questo discreto lungometraggio, soprattutto per gli alti ritmi di una prima parte scorrevole e le buonissime prove d’attore di Giorgio Tirabassi e Ricky Menphis, associati all’altrettanta spassosa recitazione di Paola Tiziana Cruciani e alle misurate presenze di Gianfelice Imparato e Roberta Mattei.
È però difficile chiudere un occhio su un eccessivo uso di “deus ex machina” che può lasciare un po’ perplessi – sebbene siano giustificati per il tema della storia -, proprio come qualche piccolo buco di sceneggiatura ai quali si aggiunge anche la prolissità della parte finale.
Il Grande Salto è insomma una commedia gradevole che si eleva sopra la media nel quadro generale delle commedie nostrane, dove si assiste a un simpatico scorcio di comicità romana con qualche rimembranza della commedia vecchio stile.
Il Grande Salto
regia Giorgio Tirabassi
sceneggiatura Giorgio Tirabassi, Mattia Torre, Daniele Costantini
con Ricky Memphis, Giorgio Tirabassi, Roberta Mattei, Gianfelice Imparato, Paola Tiziana Cruciani, Cristiano Di Pietra, Mia Benedetta, Salvatore Striano, Liz Solari, Lillo, Federica Carruba Toscano, Valerio Mastandrea, Marco Giallini
distribuzione Medusa Film
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