MIAC. Un nuovo museo del Cinema (e non solo)

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Aperto a Roma un nuovo spazio dedicato alla storia dell’audiovisivo. Centoventi anni di cinema, TV, radio e molto altro

A Roma è appena nato un nuovo museo. Si chiama MIAC (Museo italiano dell’audiovisivo e del cinema) e sarà aperto al pubblico a partire dal prossimo dicembre. Una buona notizia considerate le condizioni disastrate in cui versa la capitale, soprattutto in ambito culturale, ormai quasi del tutto inesistente.
La nuova realtà museale ha sede in un vecchio edificio ristrutturato di Cinecittà, ed è stata fortemente voluta dal ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, che aveva cominciato a lavorare all’iniziativa durante il Governo Renzi e che ora porta a compimento l’opera.

Curato da Gianni Canova (storico del cinema), Gabriele D’Autilia (storico della fotografia), Enrico Menduni (storico dei mass media) e Roland Sejko (regista, documentarista e vincitore di un David di Donatello), e realizzato con il contributo dell’Istituto Luce Cinecittà, del Centro Sperimentale di Cinematografia e degli archivi Teche RAI, il MIAC è nato per raccontare la grande storia del cinema italiano e non solo. Con centinaia di film, video, fotografie, documenti, interviste, grafiche, il museo conduce lo spettatore in un percorso che comprende anche la Televisione e la Radio, a partire dai primissimi del Novecento fino ad oggi e a ciò che sarà domani. Ampio spazio è infatti dedicato al mondo multimediale del futuro, con video giochi, realtà virtuale e tecnologia digitale.

Oltre 1600 mq divisi in dodici sale dove scorrono i volti e si ascoltano le voci dei grandi protagonisti del nostro cinema: Alberto Sordi, Monica Vitti, Marcello Mastroianni, Sophia Loren, Totò, Massimo Troisi. Ma anche la TV delle gemelle Kessler, gli sceneggiati degli anni Sessanta, i mitici varietà degli anni Settanta con Mina, Raffaella Carrà, Corrado, e tutto ciò che ha fatto la televisione italiana. Ogni sala è dedicata a un tema  (Potere, Commedia, Eros, Maestri, Attori e Attrici, Premi Oscar, Paesaggio…), esplorato e approfondito attraverso materiali visivi, sonori e apparati testuali. Un modo particolare di raccontare, insieme a quella dell’audiovisivo, anche la storia del paese. Non una copia, quindi, di altri musei dedicati all’argomento – come il già esistente Museo Nazionale del Cinema di Torino -, bensì un unicum reso tale proprio per la notevole quantità e qualità del materiale raccolto. E al MIAC ci sarà anche, a breve, uno “Spazio lettura Tullio Kezich”, intitolato al maggiore critico cinematografico che abbiamo avuto: lì sarà possibile consultare su prenotazione i settemila volumi della biblioteca personale di Kezich. Mentre in altre sale saranno allestite mostre e il ministro Franceschini ha auspicato la realizzazione di una zona in cui il visitatore possa «attraverso l’uso delle immagini, lasciare una sua dichiarazione d’amore per il cinema».
Ci sono poi installazioni scenografiche, contenuti e molta musica che cambieranno e saranno aggiornati continuamente, per regalare allo spettatore un’esperienza che è stata presentata come “immersiva, emozionale e sensoriale” nel mondo dell’audiovisivo.

MIAC (Museo italiano dell’audiovisivo e del cinema) 
Studi di Cinecittà
Via Tuscolana, 1055 Roma

info: cinecitta.com