L’imprevedibile viaggio di Harold Fry. On the road con un animo gentile
La pellicola di Hettie Macdonald racconta il lungo cammino di un uomo, tra speranze future e rimpianti passati.
Con gli eccezionali Jim Broadbent e Penelope Wilton, e qualche eccesso narrativo
Tratto dall’omonimo romanzo di Rachel Joyce – anche sceneggiatrice del lungometraggio -, L’imprevedibile viaggio di Harold Fry (al cinema dal 5 ottobre) è un atipico road movie di genere drammatico con qualche tinta di commedia.
Il protagonista, Harold Fry (Jim Broadbent), è un mite pensionato che decide di intraprendere un viaggio di 800 km a piedi per raggiungere Queenie (Linda Bassett), una sua vecchia amica malata terminale di cancro e residente in una casa di cura a Berwick-upon-Tweed. Harold comincia questo viaggio nella speranza che continuando a camminare verso la meta destinata, lei continui a vivere.
Il film ha indubbiamente una gran componente sentimentale, la quale è denotata dal forte gesto di Harold e dalle reazioni di empatia e compassione che suscita sui personaggi che lo incontrano. Non sono rari infatti anche i gesti di gentilezza mosse dall’inusuale ma portentosa impresa dell’anziano protagonista. E quel che provano i personaggi secondari del film è riflesso anche nello spettatore che guarda il film, stimolato da un senso di candore e affabilità del personaggio principale.
Ma ciò che emerge di più è senz’altro il forte messaggio di fede e speranza di poter cambiare il proprio destino e quello degli altri; perché Harold, provando a cambiare quello di Queenie in realtà cambia il suo, passando da un’esistenza piatta senza emozioni e con tanti rimpianti a una ben più avventurosa.
E il proposito è di tale portata che attira supporter da ogni parte del Regno Unito, dando anche una scossa a chi non ha il coraggio di compiere il primo passo per mutare la propria vita e perseguire i propri obiettivi.
Parlando di obiettivi, la regia di Hettie Macdonald si sforza molto di tradurre al meglio in linguaggio cinematografico un romanzo in cui il viaggio fisico e quello introspettivo del protagonista si uniscono.
La missione, per quanto difficile, è centrata: lo sforzo e i dolori di Harold (magnificamente trasmessi da Jim Broadbent) durante il non facile viaggio sono ben mischiati ai rimpianti e ai rimorsi del suo passato, in cui spiccano quelli inerenti al difficile rapporto col figlio David (Earl Cave), dipendente da droghe e alcool.
Ad addolcire la visione, oltre le persone buone d’animo che danno una mano ad Harold, ci sono anche gli affascinanti panorami della campagna inglese che deliziano lo sguardo.
A forza di metterci ingredienti dolci in sceneggiatura, però, si configura anche il rischio che molte scene siano forzatamente melense. Allo stesso modo, si ha la sensazione che il narrativo stimolo iniziale utile a far cominciare la vicenda di Harold sia un po’ forzato: ma ciò non incide troppo sulla bontà e qualità della storia. Siamo infatti dinnanzi a una trama che scorre senza problemi e si lascia seguire gradevolmente.
Qualità di cui gran parte si deve a una eccezionale performance di Jim Broadbent e di Penelope Wilton, la perennemente preoccupata moglie di Harold. I due attori inglesi offrono un ritratto umanissimo dei due personaggi, con una sorprendente verosimiglianza nelle loro debolezze, fragilità e difetti che li rende per nulla “romanzati”.
L’imprevedibile viaggio di Harold Fry è certamente un film da vedere, una di quelle pellicole che ti fa uscire dalla sala col cuore più leggero e con gli occhi lucidi. Magari eccede un po’ col dosaggio di compassione, ma è un difetto perdonabile, visto il buon risultato finale.
L’IMPREVEDIBILE VIAGGIO DI HAROLD FRY
un film di Hettie Macdonald
con Jim Broadbent, Penelope Wilton, Earl Cave, Linda Bassett
Tratto dal romanzo omonimo di Rachel Joyce, edito in Italia da Giunti
Produzione: Juliet Dowling, Kevin Loader, Marilyn Milgrom
Distribuito da: BiM Distribuzione