Bugiardo seriale. Olivier Baroux e il nonsense che funziona poco

La commedia del regista e sceneggiatore francese nei cinema dal 31 agosto. Un film che strappa qualche risata ma scivola sulle banalità

Dopo più di un anno dal debutto in patria, è sui nostri schermi Bugiardo seriale, commedia di Olivier Baroux, regista e (con l’aiuto di Eric K. Boulianne ed Émile Gaudreault) anche sceneggiatore di quello che in realtà è un remake del film canadese Menteur (2019) di cui, in originale, mantiene anche il titolo.
Con un ritmo incessante, il film propone la faccia da sbruffone di Jerome (Tarek Boudali): bello, abile e amante dei piaceri della vita, ma anche bugiardo. Terribilmente bugiardo. Così bugiardo che, stando addirittura ai segnali divini individuati da alcuni monaci in preghiera, la sua stessa presenza può significare l’inizio della fine del mondo.

Per questo i religiosi gli lanciano una maledizione che si trasforma per lui in un incubo a occhi aperti: tutte le falsità raccontate fino a quel momento diventano infatti reali e, d’improvviso, lo costringono a convivere con le conseguenze. Perché Jerome è sempre impegnato a mentire su qualsiasi cosa, perfino quando racconta a una bimba in lacrime che il suo cane smarrito è certamente andato a vivere nel paese governato dai cani. Nazione che – manco a dirlo – a causa della meledizione fa di lì a poco la sua comparsa sul mappamondo!

Tarek Boudali e Victor Artus Solaro
“Bugiardo seriale”. Regia Olivier Baroux

Ha descritto il fratello Thibault (Victor Artus Solaro) come uno sfigato, ed ecco che viene bersagliato da ogni sfortuna possibile. Ha indicato la cognata Virginie (Louise Coldefy) come una donna che lo desidera ardentemente e, senza batter ciglio, ha parlato della timida collega Chloè (Pauline Clément) come una donna già ai suoi piedi dopo il primo sguardo. Risultato? La prima comincia a perseguitarlo con folle passione, l’altra lo asseconda fin troppo sul lavoro.

E poi le scuse per i ritardi cronici come le gomme sgonfie e le continue perdite d’acqua in casa che cominciano a manifestarsi sul serio; e gli anziani della casa di riposo che Jerome millantava di assistere che si fanno vivi per chiederne l’aiuto.
A peggiorare le cose, cambia anche il rapporto con il padre e la madre che, pur di inventare un passato interessante, li disegna senza vergogna come genitori violenti che lo hanno sempre maltrattato.

Tarek Boudali e Pauline Clément
“Bugiardo seriale”. Regia Olivier Baroux

Sullo sfondo delle tragicomiche disavventure che tutto questo comporta, c’è pure un affare con un importante armatore russo che potrebbe salvare l’azienda per la quale Jerome lavora e che, in realtà, sta per fallire. Ma nel mondo del business ci sono altri squali e altri bugiardi in agguato. Per uscirne è necessario capire quanto è infantile ricorrere continuamente alle bugie e cercare la giusta umiltà e franchezza per confessarle una ad una.

Purtroppo, nonostante la divertente idea di fondo, non tutto funziona al meglio durante la storia, strappando sì qualche risata (nonostante la poca “verve” degli attori) ma perdendosi subito dopo, e non di rado, in scene meno brillanti, scontate o comunque dalle trovate piuttosto deboli, quando non apertamente ridicole.

Bugiardo seriale
“Bugiardo seriale”. Regia Olivier Baroux

D’altra parte, pur essendo impossibile pretendere verosimiglianza in una pellicola del genere, spesso l’assurdità di quel che accade supera anche la più abbondante sospensione dell’incredulità richiesta agli spettatori.
Non tutto viene correttamente spiegato, le cose accadono (o si sistemano) senza alcun senso o addirittura finiscono per contraddire quanto viene stabilito poco prima. Tanto per fare un esempio dei meno clamorosi – certi di non rovinare la trama -, non è del tutto chiaro il modo in cui i monaci riescono a scovare Jerome, puntando proprio sulla città di Nizza; né è chiaro il perché, a un certo punto, dei simpatici prelati non si sappia più nulla.
Si tratta, dunque, di una commedia che può soddisfare chi è in cerca di un divertimento semplice e che, legittimamente, vuol sorridere senza però farsi troppe domande.

BUGIARDO SERIALE

Regia: Olivier Baroux

Sceneggiatura: Olivier Baroux, Eric K. Boulianne ed Émile Gaudreault

con Tarek Boudali, Victor Artus Solaro, Pauline Clément, Louise Coldefy

Produzione: Gaumont, M6 Films

Distribuito da: Altre Storie, Minerva Pictures

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