La lunga corsa. Quando la sperimentazione ha il fiato corto
Dal 24 agosto in sala, il film di Andrea Mascagni sul tema della libertà: un progetto ambizioso con (troppe) lacune
Nel suo ambizioso progetto di esplorare nuovi linguaggi cinematografici e di amalgamare diverse culture, Andrea Magnani porta alla luce La lunga corsa, in uscita al cinema il prossimo 24 agosto, un film italo-ucraino risultato della collaborazione tra Pilgrim Film, Bartlebyfilm, Fresh Production Group e Rai Cinema.
Quest’opera, selezionata per il Torino Film Festival 2023, segue le tracce del successo di Easy – Un viaggio facile facile, e introduce lo spettatore nel contesto austero di un carcere femminile.
Il giovane Giacinto, interpretato da Adriano Tardiolo, noto per la sua partecipazione in Lazzaro felice, diventa il fulcro della storia. La sua genuina ingenuità risalta vivamente, formando un contrasto con l’atmosfera opprimente del carcere. Giovanni Calcagno, vestendo i panni della guardia Jack, offre al giovane Giacinto un riferimento paterno, soprattutto alla luce dell’assenza dei suoi genitori, interpretati da Aylin Prandi e Stefano Cassetti. Si aggiunge poi una gamma di personaggi singolari, tra cui la direttrice del carcere, interpretata da Barbora Bobulova.
Malgrado le promettenti premesse, La lunga corsa evidenzia tuttavia numerose lacune e affonda irrimediabilmente nell’anonimato. La figura di Giacinto, che avrebbe potuto evocare la sincerità e l’innocenza di un Forrest Gump in chiave italiana, risulta carente di profondità, rendendo così arduo qualsiasi parallelo con il capolavoro di Zemeckis.
Nella sua seconda apparizione significativa sul grande schermo, Tardiolo appare eccessivamente monocorde, mancando di stabilire un vero legame empatico con lo spettatore. Calcagno, al contrario, emerge come l’unico baluardo nel film, offrendo un’interpretazione intensa e genuina. Il comportamento del resto del cast, costantemente sopra le righe, oscilla tra il surreale e l’irritante.
La colonna sonora, curata da Fabrizio Mancinelli, pur essendo intrisa di buone intenzioni, finisce per disperdersi tra le varie sfaccettature del film.
La pellicola, seppur illuminata da sprazzi di pura poesia, tende purtroppo e costantemente a divagare, sfiorando solamente temi profondi come la reclusione e la libertà, e scivolando in alcuni momenti e suo malgrado nel ridicolo. La lunga corsa, nonostante aspiri innovare e rompere gli schemi, diviene tragicomicamente esemplare di come un audace tentativo di innovazione possa, in alcune circostanze, smarrirsi proprio nell’ardire di sperimentare.
di Andrea Magnani
con Adriano Tardiolo, Giovanni Calcagno, Barbora Bobulova, Nina Naboka
Produzione: Pilgrim Film, Bartlebyfilm, Fresh Production Group, Rai Cinema
Distribuito da: Tucker Film