La misura del dubbio. L’errore è il seme della coscienza

Dal 19 settembre in sala, il film di Daniel Auteuil con Grégory Gadebois. Coinvolgente e misurato: un legal drama intorno alla colpa, all’innocenza e alla tensione morale dell’incertezza

Firma la sua quinta opera da regista, l’attore francese Daniel Auteuil, e questa volta sceglie come ambientazione le terre della Provenza dove lui stesso è cresciuto.
Il film in questione è La misura del dubbio, selezionato al Festival di Cannes di quest’anno, e in sala dal 19 settembre: un intenso legal drama ispirato al libro dell’avvocato penalista Jean-Yves Moyart.

La misura del dubbio
“La misura del dubbio”. Regia Daniel Auteuil

Come ogni pellicola del genere che si rispetti, la vicenda, che vede protagonista l’avvocato Jean (Daniel Auteuil), impegnato nella difesa del bravo padre di famiglia Nicolas (Grégory Gadebois), accusato dell’omicidio della moglie, è piena di punti oscuri che fanno vacillare le sue e le nostre certezze.
L’imputato è colpevole o innocente? Difficile dirlo: non ci sono abbastanza elementi per tracciare una linea netta. E in quel confine trova unicamente spazio un solo, crescente dubbio. Appunto.

“La misura del dubbio”. Regia Daniel Auteuil

L’esitazione e la titubanza creano tensione. La tensione appassiona e genera un coinvolgimento emotivo che qui è “potenziato” da una consapevolezza: Jean è reduce di un errore che tempo fa gli aveva fatto perdere la vocazione professionale. Anni prima, infatti, aveva difeso con successo un accusato rivelatosi poi colpevole e recidivo di assassinio.

Ci troviamo di fronte a una narrazione che tiene costantemente sul filo gli spettatori (il titolo in lingua originale è, invero, Le Fil), ben supportata da una grande prova recitativa dello stesso Daniel Auteuil e Grégory Gadebois che risultano a dir poco magnetici sullo schermo
A rendere il film ancora più godibile ci sono poi le azzeccate scelte di fotografia e una abile regia, che si cura di mantenere l’ambiguità e la tensione palpabili, grazie anche all’uso del chiaroscuro, perfettamente in linea con i canoni estetici del genere.

“La misura del dubbio”. Regia Daniel Auteuil

Minuto dopo minuto, lo spettatore è portato a immedesimarsi con il protagonista; viene coinvolto in quello che potremmo definire un “gioco delle deduzioni”, alimentato dalle scene del processo e delle indagini di Jean. E, grazie a una misurata sceneggiatura, abile nel rivelare a malapena i pezzi di un puzzle intricato (ma non troppo), il pubblico si sente sempre più parte attiva nella risoluzione del caso. 

Forte anche di una elegante patina vintage che omaggia altri famosi film (come Il verdetto oppure Il buio oltre la siepe), La misura del dubbio è certamente un lavoro meritevole, ben diretto e ben interpretato, seppur lontano dall’essere esaustivo rappresentante dell’eccellenza nel genere. 

LA MISURA DEL DUBBIO
Un film di Daniel Auteuil

con Daniel Auteuil, Grégory Gadebois, Sidse Babett Knudsen, Alice Belaïdi

Produzione: Zazi Films, France 2 Cinéma, Zinc
Distribuito da: BiM Distribuzione

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