Il male non esiste. Se l’omertà svuota la vita

Dal 10 marzo al cinema, il bellissimo film di Mohammad Rasoulof, Orso d’oro alla berlinale del 2020, che denuncia la morale iraniana e costringe lo spettatore a interrogarsi sulla pena di morte

Impossibile non essere travolti dal film che nel 2020 si è aggiudicato l’Orso d’oro della settantesima berlinale: premio che Mohammad Rasoulof non ha potuto ritirare personalmente. Lo ha fatto la figlia Baran, poiché al regista e sceneggiatore de Il male non esiste, ormai inviso al feroce regime in patria, è stato vietato di lasciare l’Iran fin dal 2017.
Pur arrivando così tardi sui nostri schermi (sarà in sala dal 10 marzo), a causa delle difficoltà imposte dalla pandemia, questa opera ardita ci spinge a fare profonde riflessioni su una realtà che non conosciamo e che, forse, preferiamo ignorare.

“Il male non esiste”. Regia Mohammad Rasoulof

Ma fermiamoci un attimo per analizzare alcuni elementi. Solo l’anno scorso in Iran sono state eseguite più di duecentocinquanta esecuzioni. Nell’ultimo decennio i prigionieri cui è toccata la stessa sorte sono più di seimila. Si tratta di numeri spaventosi, che pongono l’Iran al vertice mondiale per numero di condanne a morte eseguite (considerando che la Cina non fornisce cifre ufficiali). Dunque la pena capitale è un qualcosa di incredibilmente comune, pervasivo e perfino quotidiano a Teheran. La popolazione è costretta a convivere con tale atrocità, ben sapendo che non accettare questa situazione significherebbe subire le ritorsioni delle autorità. Eppure non tutti si rassegnano a essere parte del meccanismo.

“Il male non esiste”. Regia Mohammad Rasoulof

Il dilemma morale che attanaglia l’Iran, la sofferenza imposta ai comuni cittadini, ai servitori dello stato, sono il fulcro attorno al quale ruotano i quattro episodi del film di Mohammad Rasoulof, coraggioso oppositore del regime degli ayatollah. Nel primo di questi, Il diavolo non esiste, seguiamo la giornata di Heshmat (Ehsan Mirhosseini) mite quarantenne che conduce una vita ordinaria. Va a prendere sua moglie Razieh (Shaghayegh Shourian), che fa l’insegnante, ne ascolta le lamentele e la aiuta con la spesa dopo aver prelevato a scuola la loro figlia. Dietro questo velo di normalità, tuttavia, in Heshmat qualcosa non sembra andare. Dove va tutte le notti?
In Lei ha detto: lo puoi fare, il giovane Pouya (Kaveh Ahangar) ha da poco iniziato il suo periodo di leva militare obbligatoria. È un servizio senza il quale, in Iran, non è possibile accedere a una serie di diritti sociali, tra cui quello di poter aver un passaporto. Pouya vorrebbe infatti andare a vivere all’estero con la sua fidanzata, inseguendo i molti sogni che ha ogni ragazzo. Ma si sveglia di notte angosciato e il perché è presto detto: all’alba deve uccidere un uomo. Così sarà costretto a scegliere da che parte stare.

“Il male non esiste”. Regia Mohammad Rasoulof

Compleanno ci mostra un altro soldato, Javad (Mohammad Valizadegan), felice di visitare la fidanzata Nana (Mahtab Servati) che vuole chiedere in sposa. Al suo arrivo, però, trova la famiglia in lutto per un uomo giustiziato anche se innocente. Scoprire chi fosse quell’uomo è un colpo terribile per Javad, una illuminazione lacerante.
Infine, Baciami ha per protagonisti Bahram (Mohammad Seddighimehr), sua moglie Zaman (Zhila Shahi), e la nipote Darya (Baran Rasoulof), tedesca d’adozione, che si accorge presto delle tante stranezze proprie della vita degli zii. Anche per lei si avvicina il momento di scoprire una lacerante verità che le è stata sempre celata.

“Il male non esiste”. Regia Mohammad Rasoulof


Quattro episodi che ruotano attorno alla necessità di scontrarsi con la morte, una presenza quotidiana, assidua, presente con costanza a ogni livello. Nessuno può ignorare la mattanza che viene compiuta senza sosta: nessuno può sottrarsi a questo tetro rituale che, in un modo o nell’altro, tocca chiunque. È possibile vivere così? Ogni spettatore è spinto a chiedersi, anche dolorosamente, come si comporterebbe al posto dei memorabili personaggi che Rasoulof ci propone. Cosa farebbe ognuno di noi se fosse un comune cittadino iraniano? Dove trovare il coraggio per opporsi all’ordine di trasformarsi in un assassino, pena la rovina della propria esistenza? Come accettare la possibilità che le persone che conosciamo – familiari o amici – vengano prelevate ed eliminate dopo processi sommari? Sono interrogativi che non abbandonano il pubblico neppure dopo aver lasciato, sgomenti, la sala cinematografica e ai quali a tratti si ha timore di rispondere. Ricordando come, probabilmente troppe volte, diamo per scontate le libertà e le comodità di cui tanto facilmente godiamo in casa nostra.   

IL MALE NON ESISTE

Regia: Mohammad Rasoulof

Sceneggiatura: Mohammad Rasoulof

con Ehsan Mirhosseini, Shaghayegh Shourian, Kaveh Ahangar, Mohammad Valizadegan, Mahtab Servati, Mohammad Seddighimehr, Zhila Shahi, Baran Rasoulof

Produzione: Cosmopol Film, Europe Media Nest, Filminiran

Distribuito da: Satine Film con il patrocinio di Amnesty International