Parigi, 13Arr. Di amori e solitudini umane

By , in Cinema e Serie TV on . Tagged width: , ,

Dal 24 marzo al cinema, il film di Jacques Audiard svela le superficialità dei legami contemporanei, tra un bellissimo bianco e nero e una storia un po’ scontata

Basato su una serie di graphic novel, quali “Killing and Dying”, “Hawaiian Getaway” e “Amber Sweet”, tutte firmate da Adrian Tomine, Parigi, 13Arr. di Jacques Audiard esplora i caratteri capricciosi, a tratti infantili di ognuno dei personaggi, cercando una vicenda dai contorni universali.

In una metropoli enorme come Parigi, i cosiddetti arrondissement sono gli indispensabili distretti amministrativi che servono a suddividere il territorio. Un po’ come i municipi di Roma. Ognuno di questi finisce per diventare una sorta di città nella città, sviluppando un’identità ben precisa e spesso radicalmente diversa. È quanto afferma Nora (Noémie Merlant), mentre al telefono parla entusiasta con un’amica del tredicesimo arrondissement (i palazzoni “Les Olympiades” del titolo originale) in cui ha trovato casa.  

“Parigi, 13Arr.”. Regia Jacques Audiard

La ragazza, appena arrivata da Bordeaux e desiderosa di riprendere gli studi, incontra Camille (Makita Samba), affascinante professore di colore che è alle prese con un concorso e, nel frattempo, sbarca il lunario facendo l’agente immobiliare. Camille è a sua volta uscito da un’altra delle sue innumerevoli e fugaci relazioni: ha da poco rotto con la sua coinquilina, la cinese Emilie (Lucie Zhang), la cui unica colpa è sentirsi ancora troppo coinvolta.

Nora si trova intanto in difficoltà nelle aule universitarie: i colleghi più giovani, pronti a prendersi gioco del suo carattere candido, la scambiano per Amber Sweet (Jehnny Beth), una famosa camgirl (alias, una sorta di prostituta virtuale che si esibisce in video in cambio di soldi).

“Parigi, 13Arr.”. Regia Jacques Audiard

Umiliata, fugge dall’ateneo e decide di ricominciare con quello che era il suo vecchio lavoro, l’agente immobiliare: finendo, ovviamente, proprio nell’agenzia che Camille sta provando a gestire senza troppo successo. Le capacità di Nora sono indiscutibili e, mentre riesce a contattare la vera Amber Sweet per diventarne amica, instaura un rapporto sempre più ambiguo con Camille, il quale non tronca i rapporti con Emilie che, a sua volta, è impegnata ad affogare la sua delusione in una lunga serie di incontri sessuali organizzati su Internet. Questo triangolo amoroso in salsa moderna – destinato a esplodere – porta a galla tutte le fragilità dei protagonisti.

“Parigi, 13Arr.”. Regia Jacques Audiard

Complice anche la componente multirazziale della storia, Parigi, 13 Arr. vuole esplorare la superficialità dei legami contemporanei, mescolati e scanditi da un’invasiva presenza dei social, del Web, della virtualità.
Ci si perde nelle infinite possibilità offerte dal telefonino, dalle applicazioni nate per far incontrare individui incapaci di mettersi davvero in gioco; mentre, sullo sfondo, c’è una società di lavori precari, malpagati, fatta di solitudini, dove pare impossibile fare progetti a lungo termine.

Completamente girato in un bellissimo bianco e nero, sono le espressioni dei volti, lo squallore dei luoghi, gli enormi, alienanti edifici (uno uguale all’altro) a emergere in questo racconto dove nessuno è mai a proprio agio con se stesso. E ovviamente i corpi, esibiti nelle frequenti scene erotiche, il sesso quale unica valvola di sfogo dalla frustrazione esistenziale che avvinghia chiunque.

“Parigi, 13Arr.”. Regia Jacques Audiard

Così, paradossalmente, chi dà l’impressione di stare meglio è proprio la misteriosa Amber Sweet, ragazza oggetto che svela una personalità molto più sicura di sé, affrontando la sua difficile vita con maggiore grinta. 

Nonostante sia ben recitato, tecnicamente molto curato, Parigi, 13Arr. risente di qualche lungaggine di troppo e, pur discretamente interessante nelle premesse, tutto sommato si rivela non così originale, tanto da finire in modo piuttosto scontato. In fondo, specialmente di questi tempi, episodi come quelli visti in questo film sono ormai comuni e la sensazione, uscendo dalla sala, è di aver assistito a un condensato di storie che abbiamo già vissuto o sentito da qualche parte. Per esempio su Internet.  

PARIGI, 13ARR.

Regia: Jacques Audiard
Sceneggiatura: Jacques Audiard, Céline Sciamma, Lea Mysius

con Noémie Merlant, Makita Samba, Lucie Zhang, Jehnny Beth

Produzione: Page 114, France 2 Cinema
Distribuito da: Europictures, Virtuose Pictures

Recommended articles