Stranizza d’amuri. Lo scandalo è celare l’affetto
In sala dal 23 marzo, l’esordio alla regia di Giuseppe Fiorello in un film che racconta la lotta tra un amore e il pregiudizio, in un’Italia a cavallo tra gli anni di piombo e i trionfi sportivi. Con le splendide interpretazioni di Samuele Segreto e Gabriele Pizzurro
Il primo lungometraggio di Giuseppe Fiorello, Stranizza d’amuri, trae ispirazione dal tragico evento di Giarre del 1980, raccontando con grande sensibilità la delicata storia d’amore tra i due giovani protagonisti, Gianni e Nino.
Ambientato in un contesto sociale impregnato di pregiudizi e intolleranza, l’amore tra due uomini è considerato una “stranezza” da nascondere o distruggere. Il film, prodotto da IblaFilm, Fenix Entertainment e Rai Cinema, e distribuito da BiM Distribuzione, arriverà nelle sale italiane il 23 marzo.
Splendide le interpretazioni di Samuele Segreto e Gabriele Pizzurro, che riescono a conferire sincera intimità al rapporto dei propri personaggi, perfetto Antonio De Matteo nella parte del padre di Nino. Intense, ma eccessivamente caricate, le performance di Fabrizia Sacchi e Simona Malato, che interpretano le madri dei due ragazzi. Ma ciò che colpisce di più è il variegato e picaresco quadro di personaggi che sembrerebbero minori e che, invece, sono i veri protagonisti del film (le sequenze davanti il bar del paese sono le migliori), interpretati in maniera convincente e veritiera.
La direzione degli attori appare meticolosa e il regista ha le idee chiare su cosa poter ottenere da ciascun interprete. Inoltre, Fiorello dimostra di avere una fervida passione per la regia, impiegando movimenti di macchina, inquadrature dall’alto e dal basso per conferire fluidità e dinamismo alle scene, evocando un tono epico in alcuni momenti del film. Ci si aspetta che questa pellicola rappresenti per il regista solo la prima tappa di un percorso che potrà certamente riservare nuove e felici sorprese.
La sceneggiatura, firmata da Carlo Salsa, Andrea Cedrola e Josella Porto, adatta alcuni dettagli della vicenda reale per dar vita a un racconto universale che indaga l’amore e il pregiudizio in un’epoca storica segnata dalla conclusione degli anni di piombo e dai trionfi sportivi italiani. La scrittura della storia e dei dialoghi non manca di alcune evitabili défaillance, con troppe cose spiegate e non mostrate (si deve mostrare e non spiegare) e alcune lasciate senza la necessaria definizione, pur tuttavia resta complessivamente efficace.
La colonna sonora di Giovanni Caccamo e Leonardo Milani conferisce un tocco emotivo supplementare, mentre la fotografia accurata e suggestiva crea un’atmosfera melanconica e intima.
In conclusione, Stranizza d’amuri, pur trattando temi che certamente hanno avuto in passato numerose declinazioni al cinema, trova comunque la propria voce, riuscendo, seppur con qualche ingenuità di scrittura, nell’intento di trasmettere un messaggio di speranza e resistenza alle ingiustizie sociali. Nonostante tratti argomenti delicati e drammatici, il film evita la retorica e la banalizzazione, proponendo una visione autentica e coinvolgente della realtà. In un mondo in cui l’intolleranza e il pregiudizio persistono, Stranizza d’amuri sottolinea l’importanza di continuare a lottare affinché l’amore non venga mai nascosto agli altri e a se stessi, perché l’unica vera “stranezza” è quella di un amore celato e non vissuto.
STRANIZZA D’AMURI
Regia: Giuseppe Fiorello
Sceneggiatura: Carlo Salsa, Andrea Cedrola e Josella Porto
con Gabriele Pizzurro, Samuele Segreto, Fabrizia Sacchi, Simona Malato
Produzione Iblafilm, Fenix Entertainment con Rai Cinema
Distribuito da: BiM Distribuzione