Jesus Rolls. Turturro ma non troppo
Il regista americano torna a vestire i panni di Jesus Quintana in un’irriverente commedia con Bobby Cannavale e Audrey Tautou
Esce oggi, giovedì 17 ottobre, il film targato John Turturro Jesus Rolls: Quintana è tornato, ovvero quello che può considerarsi solo in parte uno spin-off de Il grande Leboski. Con una narrazione associabile al più classico dei road movie, Jesus Quintana, interpretato dallo stesso Turturro, è appena uscito di galera per buona condotta e incontra casualmente sulla sua strada prima Peter (Bobby Cannavale), poi Marie (Audrey Tautou). Così si forma un improbabile trio che inizierà un viaggio senza meta a bordo di auto rubate, lungo strade e luoghi senza tempo. Ed è proprio la rappresentazione del tempo ciò che funziona con più difficoltà nel film. Si percepisce, cioè, un insieme confuso di elementi che identificano il contesto a cui appartengono i personaggi (dalle auto d’epoca, tra cittadine e case in pieno stile anni Sessanta, a modelli Iphone e Smart) e che il montaggio affianca in modo segmentato, con azioni non ben collegate tra loro – al limite dell’improvvisazione – che rendono faticoso cogliere il complessivo scorrere della storia.
Storia calata in un costante clima di ironia, che riduce l’effetto comico di alcuni scambi e dialoghi a fronte di un’unica resa parodistica. E qui i tre protagonisti vivono alla ricerca di un obiettivo o un’ambizione non meglio specificati e che pare confluire in un comune inseguimento di libertà nelle sue più variopinte sfumature e forme. Jesus, uscito di prigione, evita in tutti modi di ritornarvi. Peter è a caccia di una figura autoritaria che possa guidarlo. Marie, infine, sogna la propria autonomia sessuale.
Sono tre linee narrative che riflettono diversi percorsi esistenziali e che, però, non vengono marcate, incise ricavando l’impressione che si “perdano” nel loro stesso viaggio, insieme alla storyline dei personaggi che finisce per essere fine a se stessa.
C’è poi la sfera sessuale che viene sfruttata come “cuscinetto” tra un arco narrativo e l’altro, con scene inserite senza rigore, tempi e dosaggio risultando forzate, quasi fossero un capriccio. E c’è la volontà dichiarata di John Turturro di fare dei personaggi femminili quelli più elevati e sentimentali, salvo poi ritrovarli in costante lotta contro l’apparire meri oggetti del piacere. Una sensazione forte che si poteva – o forse doveva – evitare, consapevoli che necessariamente si sarebbe collegata all’attuale momento storico in cui in tutto il mondo risuonano gli abusi che le attrici, e, in generale, molte lavoratrici subiscono o hanno subito.
Jesus Rolls: Quintana è tornato è, allora, un film che, a dirla tutta, non mostra nulla in più del personaggio che avevamo apprezzato ne Il Grande Leboski, se non un paio di scene al bowling e qualche vestito a tinte viola. Ma, soprattutto, è un film che non ha una sua identità. E se accade assai di rado che un remake sia riuscito a superare o eguagliare l’originale, con serenità diremo che questo non è sicuramente uno di quei casi.
Jesus Rolls: Quintana è tornato
Scritto e diretto da John Turturro
Con John Turturro, Bobby Cannavale, Audrey Tautou, Christoper Walken, Jon Hamm, Susan Sarandon
Produzione Sidney Kimmel Entertainment
Distribuito da EUROPICTURES
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