Governance. Il valore della corruzione

Dal 12 aprile, su Prime Video, il film di Michael Zampino con Massimo Popolizio e Vinicio Marchioni

È possibile riuscire a vivere così? Il cosiddetto “prezzo del potere” vale davvero la pena pagarlo in questo modo? Sono domande che sorgono spontanee guardando Governance, film scritto e diretto da Michael Zampino, visibile da lunedì 12 aprile su Amazon Prime Video.
Tutto ruota intorno a una grande e potente azienda petrolifera, o meglio, tutto ruota intorno Renzo (Massimo Popolizio), il veterano dirigente dal carattere pratico e pochi scrupoli sul lavoro la cui immagine, però, sta cominciando ad appannarsi.

“Governance”. Regia Michael Zampino

Proprio la sua tendenza a non evitare le zone d’ombra del difficile mondo degli affari, dopo una serie di operazioni spregiudicate, è la fonte dei guai giudiziari che prendono a perseguitarlo. Forse una volta la temibile (e solo apparentemente fittizia) multinazionale per cui lavora si sarebbe comportata diversamente, ma i tempi cambiano e certi modi di agire non sono più accettabili per i suoi ipocriti superiori che, raccolti i frutti delle sue operazioni, ora sono pronti a scaricarlo nonostante nessuno di questi sia migliore di lui. 
Spazio al nuovo che avanza. E il nuovo modello di “governance” voluto dall’alto, è incarnato dalla collega Viviane Parisi (Sarah Denys): la neo arrivata è giovane, brava, preparata, esperta delle nuove tecnologie ecosostenibili e soprattutto irreprensibile. 
Il livore di Renzo concentra su di lei tutta la rabbia per la situazione che sembra senza via d’uscita e, dopo una frettolosa indagine, si convince della sua occulta volontà di spodestarlo.

Tanta furia repressa si sfoga una notte in cui decide di inseguire in auto Viviane: la tragedia che ne scaturisce coinvolge anche il compagno d’infanzia Michele (Vinicio Marchioni), un umile meccanico che si ritrova a essere involontario e pericoloso testimone del misfatto. Da tempo, infatti, Michele aspetta l’aiuto di Renzo per gestire una stazione di servizio, e poter così riscattare la sua modesta vita da ex galeotto e badare alla sua famiglia. Ma ora i due sono costretti a condividere un terribile segreto che può travolgerli entrambi e, alleati recalcitranti, li mette l’uno contro l’altro alla ricerca di una salvezza sempre più improbabile. 

“Governance”. Regia Michael Zampino

Il regista italo-francese Michael Zampino, con un passato lavorativo speso in prima persona nell’ambiente torbido delle aziende petrolifere, è stato testimone di dinamiche che lo hanno spesso turbato e, in questo suo film che ha anche ben sceneggiato, ha riportato molti aspetti che ancora lo lasciano perplesso. Il detestabile protagonista Renzo Petrucci, ci dice Zampino, è «un misto di personaggi conosciuti proprio lavorando nell’industria energetica: ha una serie di comportamenti che ho potuto vedere io stesso. Si tratta quindi di una figura che non ho costruito da zero, ma che si basa sulle mie esperienze dirette e che ha un tratto realistico proprio perché modellato su caratteri reali». 
In questo efficace e a tratti avvincente affresco sulla corruzione che si annida nelle stanze delle moderne multinazionali, colpisce il fatalismo con cui il regista e sceneggiatore ci narra una storia torbida e oscura. La fotografia fredda, il gelo che emana la pellicola (nonostante sia ambientata in estate) ci indica come qui non ci sia spazio per l’amicizia, per la lealtà, per gli affetti: esiste solo la sopravvivenza, il ricatto, l’asso nella manica contro il più forte. È una sequela di colpi bassi che finisce per coinvolgere e corrompere anche un personaggio sostanzialmente positivo come Michele, che con Renzo condivide le origini proletarie ma non le stesse fortune: il meccanico gentile capisce fin troppo presto cosa serve per muoversi in una società di squali che, senza alcuna pietà,  sono pronti a schiacciare chiunque.

“Governance”. Regia Michael Zampino

Dunque, come dicevamo all’inizio: è possibile riuscire a vivere così? Il cosiddetto “prezzo del potere” – che è anche il sottotitolo del film – vale davvero la pena di pagarlo in questo modo? A decidere è lo spettatore, chiamato anche a darsi una spiegazione su un finale giustamente aperto e colmo di interrogativi. Di certo resta la consapevolezza di come le vittorie di Renzo lo costringano a rimanere schiavo dei suoi errori e delle sue scelte. Ricattatore e ricattato, osserva il benessere che lo circonda ma rimane tormentato dal buio che lo insegue e che appesta appena sotto la superficie la sua vita apparentemente brillante e per qualcuno perfino invidiabile. 
Governance è un film che fa riflettere sul male che sembra dominare gli scenari contemporanei, sempre meno dipendenti dalla politica – qui mostrata come collusa e ormai succube dell’universo affaristico -, e sempre più dominati da uomini senza volto per i quali, trincerati come sono nei loro lussuosi uffici, la giustizia tarda ad arrivare. Bisogna vedere quanto può ancora durare Renzo e, quindi, quanto può ancora durare questo mondo fatto di predatori in costante competizione e dove nessuno è mai al sicuro. 

GOVERNANCE

Sceneggiatura: Michael Zampino, Giampaolo G. Rugo, Heidrun Schleef
Regia: Michael Zampino

con: Massimo Popolizio, Vinicio Marchioni, Sarah Denys, Claudio Spadaro, Maria Cristina Heller, Marial Bajma-Riva, Sonia Barbadoro, Antonio Zavatteri, Sara Putignano, Diego Verdegiglio, Tania Bambaci, Désirée Giorgetti

Produzione: Panoramic Film, Alba Produzioni, LDO