Trend. Nuove frontiere della scena britannica
Di muri e separazioni, l’edizione XIX della rassegna dedicata alla drammaturgia contemporanea d’oltremanica torna al Teatro Belli di Roma per due mesi di spettacoli e proiezioni
Trend c’è. Con le dovute cautele, il distanziamento garantito e il rispetto di tutte le norme sanitarie attuali, al trasteverino Teatro Belli, l’immancabile appuntamento annuale con la drammaturgia contemporanea britannica si rinnova per due mesi, dal prossimo 23 ottobre al 21 dicembre, con quattordici spettacoli e un ciclo di proiezioni (dal 24 ottobre all’8 dicembre).
La rassegna ideata da Rodolfo di Giammarco che da diciannove anni permette al pubblico italiano di scoprire intriganti firme e suggestivi testi della scena d’oltremanica, porta nella sala di Antonio Salines (oltre a un ciclo di nove proiezioni gratuite) una selezione di lavori che hanno come fil rouge la divisione, l’allontanamento, la scissione di vicinanze umane rimarcate dalla presenza di pareti, muraglie virtuali, barriere fisiche, emotive, generazionali, concettuali. A cominciare da Wall di David Hare, curato e interpretato da Valter Malosti (il 23 ottobre), e proiettato sulla spaccatura tra Israele e Palestina, non tanto, però, sulla violenza degli scontri, quanto sulle conseguenze che, da una parte e dall’altra, ne derivano nella vita quotidiana ai lati di questo “recinto” che è un’ipocrita barriera di sicurezza che genera violenza.
Segue il tragicomico Sleepless. Tre notti insonni di Caryl Churchill che impegna Elena Callegari e Mario Sala (26 e 27 ottobre) nella gestione di tre coppie intente ad affrontare la paura dell’esistenza. La vita relazionale, ritratta con una certa dose di humor nero, è capace di innescare cambiamenti che si ripercuotono sull’essere umano contemporaneo, generando radicali forme di inettitudine di orientamento nel presente, nelle prospettive e nelle attitudini sociali.
Luchino Giordana e Ester Tatangelo (dal 29 ottobre al 1 novembre) sono alle prese con Home, I’m darling di Laura Wade per una coppia anni Cinquanta – o almeno così pare – che svela uno strano gioco di ruoli nato da un estremo rifiuto del mondo contemporaneo, in un riassetto inquieto degli equilibri tra maschile e femminile.
Il rapporto scomodo tra una sedicente scrittrice di mezza età e un giovane e talentuoso artista è l’ingrediente base di Mouthpiece di Kieran Hurley, diretto da Maurizio Mario Pepe (dal 2 all’8 novembre). E la disuguaglianza sociale e la responsabilità artistica sono i temi che maturano da questa relazione scomposta che mette la donna nella veste di salvatrice compassionevole e insieme, inevitabilmente, sfruttatrice autoriale della vita del giovane che riduce a storia da confezionare, vendere e consumare.
The Nights di Henry Naylor ci porta al cospetto di Elena Bucci e Marco Sgrosso (9 novembre) per una lettura in musica intorno alle figure della giornalista islamofobica Jane Fitz Carter e del Capitano Kane, mercante di memorabilia militari e possessore di un misterioso passato. L’intervista che lega i due personaggi porterà a galla scenari e questioni angoscianti sull’identità, l’idealismo, l’eroismo, la patria e l’incidenza del pensiero etico nella gestione della propria esistenza.
A Massimo Di Michele è invece assegnata la regia di The Early Bird / L’uccellino del mattino di Leo Butler (dal 13 al 16 novembre), con il dialogo di due genitori di una bimba scomparsa che si snoda in un tempo paralizzato dal dolore e dalla necessità scottante di trovare un colpevole, di dare risposte irraggiungibili a domande laceranti che non svaniranno mai. Segue Marco M. Casazza con Angry Alan di Penelope Skinner (dal 19 al 22 novembre), per decifrare la realtà di un uomo americano tartassato da fallimenti personali e professionali, e destinatario – in quanto appartenente al genere maschile – di generici messaggi accusatori di violenza, sessismo e prevaricazione prodotti da una certa “società Gino-centrica”.
Simon Stephens è autore di Heisenberg, che rivediamo nell’adattamento di Carlo Emilio Lerici (dal 26 al 29 novembre), con un incontro anomalo tra una donna e un uomo molto più vecchio. L’improvviso bacio sul collo di lui sarà la scintilla per un dialogo, una sfida, un rapporto di schermaglie e intese idonee a stravolgere la vita.
Il confronto generazionale tra un padre tassista e i due figli ubriachi che montano sulla sua auto in piena notte è il punto di partenza di Blue Thunder di Padraic Walsh, per regia di Mauro Lamanna (dall’1 al 3 dicembre). I tre uomini si troveranno dinnanzi alle proprie vite familiari in frantumi, con incursioni tematiche e interrogative sulla virilità, la salute mentale, gli imprevisti e gli stravolgimenti esistenziali.
Giorgina Pi si misura con Hold Your Own / Tiresia, B Side di Kate Tempest (il 4 e 5 dicembre), con lettura scenica e poetica di Bluemotion, per proseguire il lavoro sulla figura di Tiresia (iniziato con Hold Your Own / Resta te stessa) e passare dal ripercorrere le vicende della lunga vita del veggente all’assaporarne i dettagli, con un itinerario che conduce nei quattro momenti coincidenti con infanzia, vita da donna, vita da uomo e cecità, e scorci del lato b del viaggio sull’indovino dalle tante vite.
Sulla scrittura di Mark Healy lavora Francesco Bonomo (dal 10 al 13 dicembre) che, con The Collector, porta in scena un collezionatore di farfalle invaghitosi di una giovane studentessa che decide di rapire e segregare perché – a suo avviso – solo così lei potrà conoscerlo e imparare ad amarlo. Si scava nella psicologia della violenza che spinge un uomo comune, dotato persino della nostra stessa integrità etica, ad agire – secondo lui – non per crimine ma per amore di una donna che esercita forme di resistenza quotidiane, riscontrabili in un qualsiasi ambiente domestico, in un qualsiasi ambito sociale.
Si prevede un reading agito curato da Valerio Binasco (il 14 dicembre) per St. Nicholas di Conor McPherson, con la figura di un padre di famiglia che si infatua di un’attrice e che si ritrova nel mezzo di una congrega di soggetti vampireschi, in un’altalena di realtà e irrealtà, e traffici notturni.
Chiudono la rassegna Bobby & Amy di Emily Jenkins, con regia di Silvio Peroni (dal 16 al 19 dicembre), e un pot-pourri di personaggi e storie che gravitano attorno ai protagonisti del titolo, ovvero due solitudini adolescenti messi a stretta convivenza con una minaccia imprevedibile; infine My Brilliant Divorce di Geraldine Aron, diretto da Carlo Emilio Lerici (il 20 e 21 dicembre), per una cinquantenne neo-divorziata che reinventa la propria vita da “single involontaria”. Tra rabbia e attimi di gioia, si rimembrano avventure e momenti salienti di una personalità messa a fare i conti con la solitudine, quella tra un genitore e i figli ormai adulti, e quella di una donna finalmente svincolata dai ruoli tradizionali.
TREND – NUOVE FRONTIERE DELLA SCENA BRITANNICA
Edizione XIX
dal 23 ottobre al 21 dicembre
Spettacoli ore 21.00
Biglietti: intero 13 €
Proiezioni gratuite
Teatro Belli
Piazza di Sant’Apollonia, 11 Roma
info e contatti: 06 5894875, info@teatrobelli.it – teatrobelli.it
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