Torinodanza festival. Dance Me to the End of Love

By , in Teatro e Danza on . Tagged width: , , , ,

Dall’11 settembre al 26 ottobre, il festival internazionale dedicato alla danza contemporanea con 17 tra spettacoli, incontri e approfondimenti. E, tra gli artisti, Sidi Larbi Cherkaoui, Akram Khan e Lisbeth Gruwez

I coreografi contemporanei sono il cuore pulsante del Torinodanza, uno dei festival sulla creazione contemporanea più stimolanti e suggestivi del panorama italiano. Il capoluogo piemontese sarà pertanto terreno d’intesa, da domani, mercoledì 11 settembre, fino a sabato 26 ottobre, della rassegna diretta da Anna Cremonini che porta avanti uno stimolo esplorativo del mondo attraverso disegni, ispirazioni e visioni coreografiche internazionali e che, per questa nuova edizione, focalizza l’attenzione sull’altro, «sulla sensibilità dello sguardo, sul dialogo con culture diverse e sulla tensione verso nuove forme di spiritualità».
Un festival senza confini né barriere nel quale – spiega Cremonini – «I nostri artisti ci accompagnano verso l’incontro con la nostra coscienza collettiva. Loro sono i cittadini di un mondo aperto, transazionale, multietnico e pluridisciplinare».

Sidi Larbi Cherkaoui, “Sutra”. Foto Hugo Glendinning

Assisteremo dunque a diciassette tra spettacoli, approfondimenti e conversazioni in programma per otto spazi ospitanti, tra i quali quelli del Teatro Stabile di Torino – che del festival è promotore, produttore ed ente organizzatore -, Lavanderia a Vapore di Collegno, Teatro Astra, Casa del Teatro Ragazzi e Teatro Regio.
Proprio al Teatro Regio, domani, mercoledì 11 (con replica giovedì 12) vedremo il lavoro di Sidi Larbi Cherkaoui, uno dei più noti e sorprendenti coreografi mondiali che presenterà Sutra, con protagonisti i Monaci Shaolin. La razionalità delle linee, la precisione delle arti marziali e l’eleganza rigida e forte delle geometrie segnano il punto più alto di una ricerca personale di sintesi tra filosofia orientale e pensiero occidentale, di coscienza e ritualità del movimento, che conduce l’artista belga a un’inedita unione tra danza contemporanea e pratica del kung fu.
E Sidi Larbi Cherkaoui sarà anche performer, insieme a Colin Dunne, al Teatro Carignano il 19 e 20 settembre, di Session, la creazione più recente del coreografo belga – presentata in esclusiva per Torinodanza. Si tratta di un’immersione tra le danze tradizionali irlandesi e le melodie orientali associate a trame elettroacustiche e performance corali polifoniche, per un dialogo e una relazione di linguaggi assolutamente distanti, inavvicinabili: incredibilmente predisposti a una fusione originale.

Intanto, il 13 settembre, al Teatro Gobetti, Simona Bertozzi, concepirà Anatomia, ovvero un confronto tra due corpi: il suo, quello danzante in carne e ossa, e quello sonoro di Francesco Giomi. Ne deriva un ensemble d’immagini mosse dal tempo, tra velocità e lentezza, fughe impetuose e silenzi. Luca Silvestrini e Orlando Gough, invece, il 14 e 15, nel foyer del Teatro Carignano, prepareranno uno strano ristorante per Food. Può contenere tracce di…, con declinazioni di danza, teatro, musica e comicità su paranoie, preoccupazioni e drastiche decisioni alimentari.

Akram Khan, “Xenos”. Foto Jean Louis Fernandez

Tra i lavori da segnare e sottolineare molto bene c’è Xenos di Akram Khan, il 25 e 26 alle Fonderie Limone di Moncalieri. L’ultima fatica del coreografo britannico (che si deve alla commissione di “14-18 NOW”, programma artistico inglese per il centenario della Grande Guerra) darà corpo al sogno sconvolto di un soldato coloniale, rivelando orrore e bellezza della condizione umana attraverso la storia di un ballerino indiano la cui fisicità diventa strumento bellico. Xenos si muove tra kathak classico e danza contemporanea, al confine tra oriente e occidente, passato e presente, storia e mito, dove l’umanità si muove ancora tra meraviglia e confusione.

Seguirà poi, il 28 e 29 al Teatro Astra, la visione rigorosa di Bruno Beltrão che con Inoah scompone i codici della danza hip hop portando sul palco la vita e i linguaggi delle periferie del mondo, con tutto il loro carico di contraddizioni sociali ed esistenziali.
Lo stile radicale e tagliente di Peeping Tom (Gabriela Carrizo e Franck Chartier) si concentrerà in una Trilogia della Famiglia  (Vader – Moeder – Kind / Father – Mother – Child), dove si manifesta la loro ricerca di nuove forme espressive degli universi mentali paralleli, governati da paure, nevrosi e fantasie in lotta con le interazioni sociali convenzionali. Tre capitoli nei quali emozioni private, contraddizioni familiari, e trasformazioni spazio-temporali si condensano in luoghi dedicati (apparentemente) alla famiglia (un reparto maternità, una casa di riposo, un museo), tra ricerca di figure archetipiche e nuovi cicli vitali.

Peeping Tom, “Vader” – “Trilogia della Famiglia”

Ci sarà infine, per la prima volta a Torino, Lisbeth Gruwez, performer e coreografa che ha nel suo curriculum anni di militanza nella Compagnia di Jan Fabre, che, dal 9 all’11 ottobre alle Fonderie Limone, porterà in scena due lavori: The Sea Within, dove guida dieci giovani donne in un’attiva condivisione di un flusso magmatico di suoni e movimenti; e It’s going to get worse and worse and worse, my friend: un assolo di femminile sensibilità, sfacciata ed elegante della Gruwez, sempre in direzione di un dialogo puro e vibrante tra movimento e sonorità.

Torinodanza festival 2019
11 settembre – 26 ottobre | Torino

Teatro Regio, Piazza Castello, 215
Teatro Carignano, Piazza Carignano, 6
Teatro Gobetti, via Gioacchino Rossini, 8
Fonderie Limone Moncalieri, via Eduardo de Filippo – Moncalieri Lavanderia a Vapore, corso Pastrengo, 51 – Collegno
Teatro Astra, via Rosolino Pilo, 6
Casa Teatro Ragazzi e Giovani, corso Galileo Ferraris, 266
Museo della Montagna, Piazzale Monte dei Cappuccini, 7

info: tel. 011 5169555 | Numero Verde 800 235 333 info@torinodanzafestival.it
torinodanzafestival.it | teatrostabiletorino.it