Teatro Nino Manfredi, la nuova stagione
Presentato il cartellone 2024/2025 dello spazio lidense. Tra spettacoli, iniziative e la voglia di conquistare sempre più spettatori. Si comincia il 17 ottobre
E con questa sono venti. È il numero di stagioni che il Teatro Nino Manfredi di Ostia può vantare. Colpito duramente nel periodo della pandemia, il palcoscenico lidense si sta riprendendo, recuperando un pubblico che, negli anni passati, ha più volte fatto la fila per riempire la platea.
La presentazione dell’imminente cartellone (lo scorso 16 settembre) si è svolta in un’atmosfera informale ma visibilmente entusiasta sia per la qualità della programmazione, sia per il desiderio di dare vita a un definitivo rilancio.
Durante la conferenza stampa, il direttore artistico Felice Della Corte, con Luciano Colantoni (Presidente del CdA) e Paolo Bizzarri (Amministratore e Direttore organizzativo), ha illustrato il cartellone 2024/2025 non prima di una riflessione sul lungo percorso del Nino Manfredi e sugli interpreti importanti – con qualche aneddoto – che ne hanno calcato il palco.
Da Giorgio Albertazzi, che lì ha dato l’addio alle scene, ad Arnoldo Foà; da Sandra Milo e Franca Valeri fino a Isabel Russinova e tanti, tanti altri: «Al Nino Manfredi è passata la storia del teatro italiano», ha sottolineato Della Corte, non senza un giustificato orgoglio.
D’altra parte, Colantoni ha ricordato come il Nino Manfredi – che ha meno di trecento posti -, sia stato il primo teatro in Italia per numero di spettatori. Almeno fino al dramma della pandemia.
La nuova stagione, quantomeno dalle premesse, appare molto interessante. A cominciare da Quasi quasi ci ripenso (il 17 ottobre), dove la crisi di una coppia prossima al matrimonio coinvolge anche il prete celebrante. Con regia di Andrea Palotto e recitazione di Alessandro Tirocchi, Maurizio Paniconi (entrambi anche autori insieme a Gianni Quinto) e Valeria Monetti.
Seguirà L’amore ci vede doppio, commedia romantica con Ramona Gargano, Andrea Bizzarri (anche autore e regista) e Giuseppe Abramo.
A novembre andrà in scena Ospiti di Angelo Longoni, regia di Marco Vallaro, con Mario Antinolfi, Patrizia Pellegrino e Nicola Paduano, per un uomo, occupante di appartamento, bersagliato da richieste di denaro da parte di una serie di ex. In La ciliegina sulla torta, scritto e diretto da Diego Ruiz, con Edy Angelo, Blas Roca Rey, Milena Miconi e Adelmo Fabo, la protagonista invece sarà una scombinata famiglia sull’orlo di una crisi di nervi.
Per la fine del 2024 Giancarlo Fares, Andrea Caterinozzi, Valerio Giombetti e Stefano Tomassini vestiranno i panni dei Casalinghi disperati, per scrittura di Cinzia Berni e Guido Polito, e regia di Nicola Pistoia.
A inaugurare il 2025 ci sarà Edith, scritto e diretto da Davide Strava, con Sarah Biacchi al centro dei momenti salienti della vita della celebre cantante Edith Piaf.
Le culture dell’Europa del nord e del sud si scontreranno in Lapponia di Marc Angelet e Cristina Clemente, per la regia di Ferdinando Ceriani, con Sergio Muniz, Miriam Mesturino, Cristina Chinaglia e Sebastiano Galasso.
A febbraio vedremo Confusi e Felici, testo agrodolce con Stefania Graniero (anche autrice), Fabrizio Pallotta e Manuela Pascolini diretti da Felice Della Corte; e Nessuno è perfetto, scritto, diretto e interpretato da un grande veterano come Maurizio Micheli che, con Elisabetta Mandalari, metterà in scena le grottesche fragilità dell’italico uomo medio che s’improvvisa seduttore da strapazzo.
Marcello Cotugno dirigerà l’interessante Video Club – non aprire quella mail, con Gianluca Ramazzotti, Elena Arvigo e Camilla Ferrara, piéce di Sebastien Thierry (reduce di un grande successo in Francia). Il che significa: cosa succederebbe se una comune coppia scoprisse di essere spiata da una webcam nascosta in casa?
Piccola parentesi: lo stesso Gianluca Ramazzotti – durante conferenza – ha stimolato i presenti a ragionare sullo stato attuale del teatro italiano (dalla programmazione alla gestione) denunciando una poco lungimirante e poco coraggiosa moltiplicazione degli spettacoli proposti: meglio sarebbe, secondo Ramazzotti, puntare a meno titoli e più repliche, per dare maggiore stabilità alle compagnie. Ne è scaturito un breve ma serrato dibattito (con qualche nota polemica) con tanto di intervento di Della Corte in merito alle scelte del Nino Manfredi.
Superata questa piccola digressione, gli ultimi tre spettacoli che concluderanno la stagione saranno Ma non è una cosa seria di Luigi Pirandello, con Felice della Corte, Silvia Brogi, Paolo Perinelli e la regia di Claudio Boccaccini; poi Milena Vukotic, Salvatore Marino e Maximilian Nisi ci condurranno A spasso con Daisy, di Alfred Uhry e con la regia di Guglielmo Ferro.
Infine L’imparata, un testo molto crudo di Roberto Iannucci. Si affronterà il tema difficile e drammatico della camorra per la regia di Felice Della Corte. E i protagonisti Teresa Del Vecchio, Antonio Grasso, Antonello Pascale e Marika De Chiara avvertono: ci sarà un dialetto napoletano molto forte e il finale sarà un pugno nello stomaco.
Dobbiamo anche ricordare altre due iniziative del Nino Manfredi. La prima è la “Manfredi for Family”, una serie di spettacoli che dal 27 ottobre andranno in scena ogni domenica mattina e che sono stati ideati appositamente per i più piccini (ma che certamente piaceranno anche ai grandi).
L’altra buona idea è quella di “Universo Occidente”, cioè un ciclo di incontri pomeridiani, con la narrazione di Franco Fatigati, docente di Geografia Politica e Geopolitica presso la “Sapienza” di Roma, che dal 9 novembre ci immergeranno nella grande Storia, passando per i momenti salienti che vanno dalla conquista romana del Mediterraneo fino alla scoperta dell’America.
Buon teatro a tutti.
TEATRO NINO MANFREDI
Via dei Pallottini, 10 – 00122 Ostia Lido (Roma)
Info e prenotazioni: 06 56324849 – Whatsapp 388 0736402 – info@teatroninomanfredi.it teatroninomanfredi.it