Motus. L’affronto della perdita

La visionaria compagnia romagnola torna al Teatro di Roma e apre la stagione dell’India. In scena, dal 19 al 23 ottobre, Tutto brucia: riscrittura euripidea tra impeto antico e voci filosofiche contemporanee

Ritornare e ritrovarsi. Comincia la nuova stagione del Teatro di Roma con due presenze a dir poco visionarie e poetiche: all’Argentina – dal 18 al 30 ottobre – arriva Emma Dante e quello splendore che è il suo Pupo di zucchero; all’India, invece, dal 19 al 23 ottobre – ritornano i Motus con Tutto Brucia, dove la riscrittura delle Troiane di Euripide conduce l’impeto verbale di Ecuba all’incontro con il pensiero multiplo della filosofia contemporanea. Una riscrittura frutto dell’idea e della direzione di Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande, che si affidano e si ispirano anche ai testi appartenenti a J.-P. Sartre, Judith Butler, Ernesto De Martino, Edoardo Viveiros de Castro, NoViolet Bulawayo, Donna Haraway.

Motus, “Tutto brucia”. Foto Vladimir Bertozzi

Il Mediterraneo nero fa da habitat a conquiste dell’Europa coloniale, a migrazioni e diaspore. Lo spazio scenico, vuoto e stravolto, è coperto da cenere e cadaveri di mostri marini: tutto ormai è già accaduto. Qui si aggira una Ecuba-Silvia Calderoni impegnata a sussurrare parole mentre si diffondono nell’aria musiche e lyrics di R.Y.F. (Francesca Morello); e mentre Stefania Tansini, munita di pesante coltello e falcetto contadino, tira colpi nel vuoto come accadeva in antichi riti collettivi di cordoglio del sud Europa.

Motus, “Tutto brucia”. Foto Vladimir Bertozzi

Si trovi allora collocazione al corpo rotto di Ecuba, alla parola profetica di Cassandra, al grido spettrale di Polissena, all’invocazione ai morti di Andromaca, alle violenze subite da Elena e, infine, al corpo più fragile, quello del piccolo Astianatte.
E si facciano i conti con gli spettri che assediano questo posto, queste presenze e questi spettatori; ci si chieda quali vite abbiano valore e quali siano degne di cordoglio. Intanto, il dolore della scomparsa trasforma materialmente le protagoniste (diventano altro da sé: cagna, pietra, acqua che scorre).
Mai come ora il lutto appare una questione politica. 

TUTTO BRUCIA

ideazione e regia Daniela Nicolò e Enrico Casagrande
con Silvia Calderoni, Stefania Tansini e R.Y.F. (Francesca Morello) alle canzoni e musiche live
testi delle lyrics Ilenia Caleo e R.Y.F. (Francesca Morello)

ricerca drammaturgica Ilenia Caleo
cura dei testi e sottotitoli Daniela Nicolò
traduzioni Marta Lovato
disegno luci Simona Gallo
direzione tecnica e luci Simona Gallo e Theo Longuemare
ambienti sonori Demetrio Cecchitelli
design del suono live Enrico Casagrande
fonica Martina Ciavatta
assistenza tecnica Francesco Zanuccoli
props e sculture sceniche _vvxxii
video e grafica Vladimir Bertozzi

Produzione Motus e Teatro di Roma – Teatro Nazionale
con Kunstencentrum VIERNULVIER (BE); progetto di residenza condiviso da L’arboreto – Teatro Dimora |
La Corte Ospitale ::: Centro di Residenza Emilia-Romagna e Santarcangelo dei Teatri
in collaborazione con AMAT e Comune di Fabriano nell’ambito di “MarcheinVita. Lo spettacolo dal vivo per la rinascita dal sisma” con il sostegno di MiC, Regione Emilia-Romagna; si ringraziano HĒI black fashion, Gruppo IVAS