La guerra si vince a colpi di valzer
C’è una spiazzante e attraente contrapposizione umoristica e poetica di concetti, immagini e percezioni nei lavori della compagnia greca Blitz Theatre Group. Nell’alternanza tra silenzio, immobilità e impeti fisici e brevi frasi, talvolta discorsi o interazioni degli interpreti, si palesano vite arrestate nello spazio e nel tempo – in un presente quasi cechoviano, che non ha inizio né fine, né via d’uscita -; vite pacate eppure implacabili nell’animo, inquiete nell’azione, inconciliabili con se stesse e gli altri.
Questa intuitiva compagnia ellenica arriva, per il Festival delle Colline Torinesi, sul palco dell’Astra di Torino (il 5 e 6 giugno) con Late Night, ovvero tre coppie (Maria Filini, Yannis Nikolaidis, Angeliki Papoulia, Christos Passalis, Ioanna Rabaouni, Serafeim Radis) che, in abiti anni ’50 e musiche che da ballate stile Il tempo delle mele arrivano al Waltz No. 2 di Shostakovich, danzano, danzano senza sosta tra le macerie di una sala da ballo appartenente a una passata Parigi, o una Damasco attuale.
Un ring di moquette malconcia sulla quale trova ancora disordinato posto qualche sedia, un tavolino con bicchieri e caraffa in vetro, un ventilatore, una televisione. E polvere, polvere ovunque: in terra, in aria e presto sui corpi sempre più affaticati di questi sei rappresentanti di un oggi, di un ieri, di un ipotetico domani: sopravvissuti a un’apocalisse in corso, a una guerra senza frontiera, di tutti contro tutti, o forse di tutti contro uno solo, o di tutti contro nessuno.
Il fascino discreto della malinconia in un interno surreale. Potremmo sintetizzare così l’immagine, o meglio, la sensazione tattile che permane anche dopo l’ora e mezza di questa drammaturgia di Angelos Skassilas, diretta da Papoulia/Passalis e Yorgos Valais che compongono in quadri l’intreccio di esistenze parallele, di singolarità sconosciute che condividono per necessità o volontà uno spazio di salvezza momentanea. Nessuno fugge dalla guerra, nessuno combatte, nessuno si arrende, nessuno si ribella. Tuttavia una rivoluzione è in atto, e si consuma tra quel che resta di queste mura: una rivoluzione privata, spiata, abortita nelle intenzioni e nelle convinzioni. Eppure dichiarata con voci in fila al microfono, una in dietro l’altra, con la stessa impazienza disperata che molto somiglia all’urgenza che ha recentemente accompagnato tanti correntisti a incolonnarsi ai bancomat greci prosciugati dalla crisi.
Si dichiara il dramma di odierne città europee devastate dai bombardamenti, di sfilate dell’Esercito Europeo, di suicidi di massa condannati da una moralità che incita all’arma, al perdono, al terrore, all’amore. Bastano le parole per dipingere l’immagine di una disperazione postmoderna che ha condotto alla vittoria e alla sconfitta di tutte le ideologie, a una devastazione umana dove i superstiti saccheggiano case disabitate in cerca non di viveri ma di portatili. E bastano le parole a scatenare anche la fantasia, qualche maldestro gioco di prestigio, prove di abilità, e persino obiettivi troppo ambiziosi e assurdi per essere realizzabili. Perché di realizzabile c’è solo la danza. La danza è l’unica reazione vitale rimasta ai rombi degli aerei, alle pistole nascoste sotto il cuscino, alla paura e ai sogni. Ma è anche censura a chi si svincola dal pas des deux per raccontare/denunciare quel che succede là fuori, in questo oggi senza termine chiamato “a quei tempi”, quando c’era ancora speranza mentre tutto crollava, quando nella disillusione si stava sdraiati in riva al fiume senza ricordi né progetti: “A che serve la memoria? A liberarci dal passato e dal futuro”. E intanto si danza e si danzerà finché la musica non cesserà. Si danzerà anche se non ci sarà più musica, anche se non ci sarà più nessuno.
Late Night
di Angelos Skassilas
regia Angeliki Papoulia, Christos Passalis, Yorgos Valais
uno spettacolo di Blitztheatregroup
scenografia Efi Birba
costumi Vassilia Rozana
luci Tasos Palaioroutas
coreografia Yannis Nikolaidis
con Maria Filini, Yannis Nikolaidis, Angeliki Papoulia, Christos Passalis, Ioanna Rabaouni, Serafeim Radis
produzione Onassis Cultural Center, Blitztheatregroup
coproduzione con La Filature – Scène Nationale de Mulhouse
presentato in collaborazione con Piemonte dal Vivo
pubblicato su JayMag, l’8 giugno 2018
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