Il sogno del Teatro di Roma

Da Milo Rau a Chiara Guidi, da Emma Dante a Muta Imago, la stagione 2019/2020 del Teatro Nazionale capitolino con 70 proposte per grandi nomi della scena italiana e internazionale

Teatro e sogno. Sono i due enigmi della rappresentazione sui quali il Teatro Nazionale capitolino, guidato da Giorgio Barberio Corsetti, con la presidenza di Emanuele Bevilacqua, e la consulenza artistica di Francesca Corona per il Teatro India, costruisce la prossima stagione 2019/2020.

L’obiettivo, sottolinea Barberio Corsetti, è percorrere «il presente cercando al di là della realtà costituita, che ci viene offerta come l’unica possibile, i segni del reale, “il vuoto traumatico che può essere soltanto intravisto tra le spaccature e le contraddizioni della realtà apparente”. Il teatro è il luogo dell’utopia, del simbolico, del silenzio, dell’ascolto, della poesia, del desiderio, delle pulsioni, della rivolta, tutto ciò che è reale dentro di noi, che ci fa vivere in maniera piena, ampia con il piacere e la gioia della condivisione la consapevolezza di essere una collettività di fronte agli enigmi dell’esistenza che nella rappresentazione dal vivo si offrono lucenti e attuali, flagranti e misteriosi».

Milo Rau, “Orestes in Mosul”

Così si delinea una direzione artistica attenta alle voci internazionali e al tempo presente, per un programma che guarda contemporaneamente alle diverse discipline della scena, e che propone 23 produzioni per 70 proposte complessive, a cominciare da Milo Rau. L’autore geniale e provocatorio prevede due presenze all’Argentina: La rivolta della dignità – Assemblea Pubblica, intorno alle questioni e ai valori millenari della fede e carità della città papale, e Orestes in Mosul, con la trasposizione della tragedia di Eschilo tra le macerie della guerra contro l’IS.
Kornél Mundruczó, regista e sceneggiatore ungherese, è firma del docudramma Imitation of Life, volto a sconvolgere la rappresentazione tradizionale; Monica Demuru, invece, si metterà a disposizione del pubblico “regista” in JukeboxFabio Cherstich porterà la brechtiana Opera da tre soldi “on the road” per i quartieri romani e laziali, e la coppia Bartolini/Baronio sarà protagonista sia del progetto cittadino Red Reading, sia del dittico Tutt’intera, dall’immaginifico testo di Guillaume Poix, e Dove tutto è stato preso, che è una personale immersione nella precarietà esistenziale;

Emma Dante sarà artefice di atmosfere tragiche con Misericordia, dove si conoscerà la disperazione di un universo femminile sfregiato dall’abuso, mentre impulsi rivoluzionari e distopici saranno riconducibili a Lisa Ferlazzo Natoli (When the Rain Stops Falling di Andrew Bovell), Eleonora Danco (dEVERSIVO), Fabio Condemi (Jakob Von Gunten di Robert Walser), Davide Enia (L’abisso), Giorgina Pi (Wasted di Kate Tempest), Mimmo Borrelli (La cupa), Deflorian/Tagliarini (Chi ha ucciso mio padre di Edouard Louis) e Babilonia Teatri con Giulio dedicato al caso Regeni.

Valter Malosti. Foto Tommaso Le Pera

Le riletture dei classici metteranno alla prova Massimo Popolizio, con Furore di John Steinbeck e le riproposte di Ragazzi di vita di Pasolini e Un nemico del popolo di Ibsen; Valter Malosti darà voce alle parole di Primo Levi; Carlo Cecchi si dedicherà a un dittico su Eduardo; Antonio Latella dirigerà La valle dell’Eden di Steinbeck e Massimiliano Civica ripercorrerà Antigone di Sofocle.

E mentre il Teatro India diventerà “casa” per cinque artisti (Fabio Condemi, DOM-, Industria Indipendente, Michele Di Stefano con mk, Muta Imago) che dovranno co-immaginare e riprogettare gli spazi durante la stagione, al Teatro Torlonia, invece, centrale sarà la poesia, con testualità messe in scena da Biancofango, ovvero I poeti maledetti _ n. 1 Io e Baudelaire, un concerto per attore e pianoforte; Francesca Ciocchetti e Sara Putignano che in Ci vediamo all’alba di Zinnie Harris daranno vita al puro teatro parlato, e Fanny&Alexander con Storia di un’amicizia dedicato al best seller L’amica geniale di Elena Ferrante.

Infine, allo storico Teatro Valle si alterneranno mostre, installazioni ed eventi che ricostruiranno il legame della sala settecentesca con la città: da Triumphs and Laments curata da Daniele Spanò e Luca Brinchi (trasposizione in video dell’opera sui muraglioni del Lungotevere realizzata da William Kentridge) al Manicomio! Manicomio! di Muta Imago, che coinvolge il pubblico nel reenactment della burrascosa prima dei Sei personaggi di Pirandello; dalla performance itinerante Se questo è Levi di Fanny&Alexander alla mostra I De Filippo. Il mestiere in scena.
E non mancheranno le produzioni dedicate alle famiglie e ai giovani spettatori, che, per la rassegna “Teatro per le nuove generazioni”, coinvolgeranno artisti nostrani e stranieri (da Chiara Guidi a Phia Ménard, da Roberto Gandini a Marta Gilmore). Non mancherà un progetto sulla coreografia contemporanea, intitolato “Grandi Pianure” e diretto da Michele Di Stefano, e non mancheranno gli appuntamenti con le “Visite Animate”, alla scoperta dei luoghi segreti degli spazi del Teatro di Roma e i molto seguiti cicli culturali “Luce sull’Archeologia”.

 

Teatro di Roma
Teatro Argentina – Teatro India – Teatro Valle – Teatro Torlonia

info: www.teatrodiroma.net