I sentimenti del maiale

L’ultimo capitolo della trilogia Guarda come nevica, firmata da Licia Lanera, debutta al Carignano di Torino, intorno all’opera ardente di Vladimir Majakovskij

Com’è rock Licia Lanera. Molto rock. Ve ne renderete conto andando a vedere, ancora stasera, mercoledì 25 agosto, e domani, al Teatro Carignano di Torino, I sentimenti del maiale, ovvero la tappa conclusiva della trilogia, scritta e diretta dall’artista barese, Guarda come nevica (cominciata due anni fa con Cuore di cane di Bulgakov e proseguita nel 2019 con Il Gabbiano di Cechov). 
Il debutto in prima assoluta del terzo capitolo, che ha aperto il 25° Festival delle Colline Torinesi, presentato all’interno di SUMMER PLAYS. Sere d’estate al Teatro Carignano, si concentra sull’opera e sulla personalità anticonformista, frenetica e radicale di Vladimir Majakovskij

“Guarda come nevica – 3. I sentimenti del maiale”. Foto Manuela Giusto

Dicevamo: Licia Lanera è rock. Sì, è rock ma non solo perché sul palco, dietro quel che resta di un soggiorno sommerso da una fitta coltre di neve – si vedono un divano, una lampada a stelo, un pouf contenitore e un maiale (finto) squartato e gocciolante -, ci mette una band che suona live a sua richiesta; o perché già la vediamo scatenarsi sulle note della chitarra, del basso e della batteria (dei bravi Dario Bissanti, Nico Morde Crumor e Giorgio Cardone), in quello che sembra un ultimo riscaldamento prima di cominciare lo spettacolo. È rock nell’approccio con l’indole complessa e ispiratrice di Majakovskij; nel modo diretto e rispettosamente sfacciato con cui riprende e trascina giù nel nostro presente, nella nostra realtà, l’impulso intellettuale ed emotivo – per niente sdolcinato – del poliedrico artista sovietico morto suicida nel 1930. Quel 14 aprile 1930, quando, con una pistolettata al cuore, Majakovskij si congedava dall’esistenza: “A tutti. Se muoio, non incolpate nessuno […] La vita e io siamo pari. Inutile elencare offese, dolori, torti reciproci. Voi che restate siate felici”. 

È rock nel rapporto diretto di complicità e contrasto, intesa e scontro con un apparentemente meno irrequieto Danilo Giuva, che con lei si spartisce la scena, e che, accanto al maiale penzolante, ci introduce alla tecnica “rituale” che precede il macello della bestia, ci spiega che il suino è un animale empatico, e ci racconta come cucinarne il cuore. Eccolo, il visibile lato macabro della morte, del dolore, dell’uccisione, della fine provocata o autoinflitta che si fa filo conduttore di tutto lo spettacolo, e che unisce cambi repentini di registro, ora ironici e drammatici, ora poetici e scurrili. E qui la regia e la scrittura di Licia Lanera portano in primo piano l’atto stesso della ricerca, della concezione, dello stravolgimento della finzione, dell’abitudine ricettiva della messinscena. Ci sono pirandelliane e acute incursioni metateatrali, con Licia artista in crisi creativa, e Danilo attore che freme per provare, per procedere con il proprio lavoro: entrambi bloccati in un attualissimo, infinito “lockdown” di aprile, che, sì, fuori porterà anche la primavera, ma qui dentro mantiene gelida la neve, il freddo, l’immobilità.

“Guarda come nevica – 3. I sentimenti del maiale”. Foto Manuela Giusto

Una sorta di stallo, di limbo che stringe i due protagonisti in una morsa mentale prima ancora che fisica, dove la parola è paladina di aspettative, illusioni, impotenza, incubi. Paure anche banali, simpatiche quasi, che fanno sorridere se non addirittura ridere. Come la paura della vecchiaia, che si accompagna all’ansia di appartenere all’età adulta, che, oggi, in questa società, è ancora peggio. Perché non essere più under 35 significa in un certo senso non essere del tutto identificabili, collocabili: non più “giovani”, non ancora “anziani”, con il pieno carico d’incertezza – sociale, economica, professionale – che ne consegue.

Così Licia e Danilo, colleghi e amici, condividono aspirazioni, inquietudini e stravaganze reciproche; così noi siamo chiamati a testimoniare, a guardare da vicino, senza pregiudizio, i demoni personali che spingono l’essere umano alla fine, al buio, o all’eterna giovinezza: proprio com’è successo, tra gli altri, a Ian Curtis e Kurt Cobain. 
Così l’opera di Majakovskij brucia, “la parola esplode nel discorso” e infiamma il pensiero, l’azione, il cuore. E infiamma anche la voce di Licia Lanera – il suo lavoro sulla vocalità è sempre, piacevolmente presente – che, in versione frontwoman, carica “l’urlo” della bellissima La nuvola in calzoni di un’urgenza terribile, incontenibile, perturbata, delicata: “Dite ai pompieri: sul cuore ardente ci si arrampica con le carezze”.

GUARDA COME NEVICA
3. I SENTIMENTI DEL MAIALE

di Licia Lanera
regia Licia Lanera

con Danilo Giuva e Licia Lanera

chitarra e voce Dario Bissanti / batteria Giorgio Cardone / basso Nico Morde Crumor
luci Cristian Allegrini
fonica Francesco Curci
scene Riccardo Mastrapasqua
aiuto scenografo Silvia Giancane
costumi Angela Tomasicchio
assistenti alla regia Annalisa Calice e Caterina Filograno
co-produzione Compagnia Licia Lanera / TPE – Teatro Piemonte Europa / Festival delle Colline Torinesi

Teatro Carignano, piazza Carignano 6 – Torino

Date e orari dello spettacolo: dal 25 al 27 agosto 2020 – ore 21.00
Biglietteria Teatro Carignano, piazza Carignano 6 – Torino
tel 011 5169484 – 011 5169555. Numero Verde 800 235 333
dal lunedì alla domenica, orario 13.00/19.00  
La Biglietteria resterà chiusa dal 10 al 16 agosto
On-line teatrostabiletorino.it

Biglietti
Posto unico numerato € 10,00
Posto unico numerato under18 e Studenti Universitari € 5,00

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fondazionetpe.it