Everywoman. Milo Rau oltre l’esistenza

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Dal 14 al 16 ottobre, al Teatro Strehler di Milano, la prima italiana assoluta dell’ultima fatica di Milo Rau e Ursina Lardi, per domande dirette intorno alla fine della vita

Cosa resta, cosa conta davvero, quando la vita finisce? Milo Rau torna alla sala Strehler del Piccolo di Milano (dopo The Repetition. Histoire(s) du théâtre (I) di due anni fa) da stasera, giovedì 14 ottobre, fino al 16, per mostrare al pubblico italiano – in prima assoluta – Everywoman: un lavoro frutto dell’unione creativa e di ricerca con Ursina Lardi (che vedremo in scena).

“Everywoman”. Di Milo Rau e Ursina Lardi

L’impeto d’ispirazione è rintracciabile nella commedia morale allegorica di Hugo von Hofmannsthal Jedermann (Ognuno), che guarda ai morality play del XV secolo, ovvero in direzione dell’esaltazione di uno stile di vita retto e di un percorso di redenzione legato alla fede. Da qui Milo Rau e Ursina Lardi pensano a uno spettacolo che sia intima conversazione sul passato e sul futuro, sulla vita, la morte, la solitudine e la comunità.
Così vedremo un’interprete di successo (Ursina Lardi) nell’incontro con una donna (in video, Helga Bedau) alla quale è stata diagnosticata una malattia incurabile e che, come ultimo desiderio, chiede di poter recitare, ancora una volta, in un testo teatrale.

Everywoman è una ricerca filosofica ed esistenziale maturata dopo le esperienze di Mitleid. Die Geschichte des Maschinengewehrs (Compassion. La storia della mitragliatrice), che ha portato i due artisti in Congo, e dopo LENIN, per il quale si sono confrontati con le utopie del XX secolo.
Le domande, allora, da domani arriveranno dritte in pieno petto agli spettatori che non mancheranno questo importante appuntamento: cos’è la morte? Perché dobbiamo affrontare quest’ultima prova da soli? E ancora: esiste una risposta umana e artistica allo scandalo della nostra comune mortalità? «Andare insieme verso l’ignoto con la fiducia che qualcosa emergerà – spiegano Milo Rau e Ursina Lardi. Non ci interessa la sicurezza del risultato: vogliamo scoprire fino a dove possiamo spingerci, ammettendo anche i nostri limiti e accettando la nostra impotenza, disponibili, se necessario, a scartare tutto e ricominciare dall’inizio».

“Everywoman”. Di Milo Rau e Ursina Lardi

Nella pratica, nella poetica e nella volontà teatrale di Milo Rau c’è un elemento imprescindibile che riguarda la convivenza sul palco tra attori “professionisti” e presenze “non professioniste”, affinché la drammaturgia recuperi la verità grazie all’incontro tra la sacralità dell’azione attoriale e la realtà esterna (e profana). «Sono felice – continua Milo Rau – di aver avuto modo e di essermi concesso il tempo per intraprendere questo lungo percorso di ricerca, senza pregiudizi o verità assolute e predefinite da perseguire, ma avendo come unica compagna di viaggio la mia ignoranza. Per me Everywoman è una redenzione. Sono una persona laica. Non credo nella metafisica, bensì nella solidarietà e nell’umanità. Sono interessato a capire cosa possiamo fare insieme, come comunità, durante la vita, per dare un senso alla morte o, quantomeno, perché essa possa diventare accettabile». 

EVERYWOMAN

di Milo Rau e Ursina Lardi
regia Milo Rau

con Ursina Lardi, Helga Bedau (in video)

scene e costumi Anton Lukas
video Moritz von Dungern
suono Jens Baudisch
drammaturgia Carmen Hornbostel, Christian Tschirner
ricerca Carmen Hornbostel
luci Erich Schneider

produzione Schaubühne, Berlino in coproduzione con Festival di Salisburgo

Spettacolo in lingua tedesca con sovratitoli in italiano

Piccolo Teatro Strehler 
Largo Greppi – Milano

info e contatti: 02.21126116 – piccoloteatro.org