Intelletto d’amore (e altre bugie)

Nel progetto inedito del violoncellista Michele Marco Rossi, l’incontro della musica con la voce e il ricordo di Andrea Camilleri

«Ho passato un pomeriggio indimenticabile a parlare d’amore con uno scrittore cieco di novantatré anni, che mi ha illuminato sul legame tra l’amore e la complessità insondabile della natura umana». Il violoncellista Michele Marco Rossi ricorda così lo scrittore Andrea Camilleri, dal cui incontro è nato Intelletto d’amore (e altre bugie), un progetto sonoro che ruota intorno al tema più antico e umano di tutti: l’Amore.

In occasione dei settecento anni dalla morte di Dante, e dopo essersi dedicato alla Mitologia greca, alla fisicità distorta del Macbeth shakespeariano, l’artista romano lavora in questo progetto inedito a un programma da concerto per violoncello solo ed elettronica con cinque commissioni di lavori originali per cinque compositori (Paolo Aralla, Noriko Baba, Vittorio Montalti, Matteo Franceschini, Pasquale Corrado). Un repertorio che va dal Medioevo al romanticismo alla contemporaneità, con la voce di Andrea Camilleri che guiderà gli ascoltatori nelle tappe del concerto di Michele Marco Rossi: in un’analisi dei differenti aspetti dell’amore, volta ad approfondire la natura irrazionale e multiforme degli esseri umani.

Dice lo stesso Michele Marco Rossi: «Non ho mai avuto dubbi che Camilleri potesse essere la migliore guida per questo percorso. Uno scrittore così acuto, prolifico e versatile, un uomo anziano eppure con così tanta forza e freschezza che mi parlava di vita e di morte, di attualità, di sapere, mi sembrava il miglior compagno di viaggio possibile per avventurarmi in un tema anche banale se si vuole, ma così profondamente radicato nella nostra cultura umana. Non mi sbagliavo. Avremmo dovuto incontrarci nuovamente più avanti, per effettuare insieme delle letture su vari testi, per concretizzare questa collaborazione. Non è stato più possibile; la fragilità della vita umana l’aveva portato via. Ma di quel nostro primo e ultimo incontro serbo una registrazione preziosa. Si parte da Dante per arrivare a parlare di ciascuno di noi. L’amore diviene specchio e sonda della nostra natura, di quella umanità che Camilleri conosceva così bene».