Modigliani il principe
La vita intensa e tragica di un grande artista. Angelo Longoni appassiona con la storia di Modì
Modì, come abbreviativo del cognome. Ma anche maudit, maledetto, nella lingua del paese, la Francia, diventato il suo rifugio. Si potrebbe racchiudere in queste due parole la vita tragicamente tormentata ma altrettanto intensa di Amedeo Modigliani, lo scultore e pittore livornese celebre per le sue figure di donne dal collo lungo. Oggi quotate milioni, sono le opere di un artista la cui esistenza è stata in realtà devastata da malattie e privazioni ma anche piena di esperienze straordinarie, di amori e di legami con personaggi tra i più grandi del mondo dell’arte.
In questo libro, Modigliani il principe, edito da Giunti, l’autore Angelo Longoni ha l’intuizione di farla raccontare a Modigliani stesso, e alle donne e gli uomini che lo hanno amato. E qui sta la singolarità del lavoro, nel non essere una comune biografia ma un avvincente romanzo che trasporta il lettore nella complessità dell’animo di Modì e nel mondo che lo ha circondato per i suoi fugaci 35 anni di vita terrena (Modigliani, nato nel 1884, morì a Parigi nel 1920).
È quindi l’amatissima madre dell’artista, figura fondamentale della sua esistenza, a iniziare il racconto, ammettendo quanto Amedeo, da lei chiamato affettuosamente Dedo, fosse tra i suoi quattro figli «il più amato». Da qui si dipana la storia che segue Modigliani nella sua infanzia, straziata da gravi malattie, ultima delle quali la tubercolosi che lo porterà alla fine. E prosegue attraverso la scoperta della passione per l’arte, i primi maestri, le amicizie e i conflitti familiari. Soprattutto quelli con la sorella Margherita, incapace di accettare la “preferenza” della madre per quel ragazzo così fragile e oppresso.
Vivere? E per quanto?
Per il tempo che serve, non hai alternative
Già nella prima gioventù la vita di Modigliani è sregolata, fatta di alcool e bordelli ma anche di amori, cameratismo e brevi viaggi che lo appassionano. Il salto vero e proprio avviene però nel 1906, quando Modigliani sale su un treno che lo porta a Parigi, dove vuole realizzare il suo sogno: scolpire, dipingere e vincere la morte, che la sua malattia gli ha incollato addosso.
Longoni e Modigliani trascinano quindi il lettore nella Ville Lumière di inizio secolo, una città in fermento, dove a Montmatre vive una comunità di artisti di cui Modì diventerà amico.
Anni di sbornie, hashish, tabarin, modelle, relazioni e tanta, tanta arte. Modigliani vorrebbe soprattutto scolpire ma sono i suoi quadri che piacciono, e li vende senza mai riuscire però a sfondare davvero. Ed è questo uno dei suoi crucci più grandi: il mancato riconoscimento.
Ma quelli parigini sono anche anni di incontri sentimentali. Molto toccanti in questo senso le pagine in cui a parlare sono le donne che si sono innamorate del bellissimo italiano: dalla poetessa Anna Achmantova alla scrittrice e giornalista Beatrice Hastings, alla diva Kiki de Montparnasse e fino al vero, grande amore di Modì, Jeanne Hébuterne. Una giovane pittrice di religione cattolica che non esitò a rompere con la propria famiglia per poter stare accanto a Modigliani, di origine ebraica.
Sarà lei ad accompagnarlo fino agli ultimi momenti di vita e a dargli la sua unica figlia. Il loro secondo bambino, di cui era incinta, lo porterà con sé, suicidandosi il giorno seguente la morte del suo amato compagno.
Autore teatrale e regista, oltre che narratore, Angelo Longoni usa una scrittura diretta, densa di dialoghi, di ritmo quasi cinematografico, ed è per questo che il lettore non può che restarne sedotto.
Modigliani. Il principe.
di Angelo Longoni
Editore: Giunti
Anno edizione: 2019
Pagine: 595 pp.
Prezzo: € 8,00
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