Il naufragio della ragione. Si stava meglio prima?

Tra speranza e nostalgia, il professore e giornalista americano Mark Lilla studia l’attualità socio-politica e analizza il pensiero reazionario che prevede un’Età dell’Oro alla quale bisogna tornare

Viviamo in un’epoca tra le più ricche e pacifiche della storia mondiale, ciononostante si diffonde sempre più un pensiero politico intriso di nostalgia per una presunta Età dell’Oro in cui la società era migliore e alla quale, secondo tale pensiero, si dovrebbe ritornare. Dalla Russia di Putin all’America di Trump, passando per l’estremismo islamico, il rimpianto per l’Eldorado che eravamo è crescente e in molti paesi è ormai diventato espressione di governo. Ma perché questo messaggio attrae ancora tanto e a cosa può portare una simile convinzione?

Sono queste le domande al centro de Il naufragio della ragione. Reazione politica e nostalgia modernaMarsilio Editori dell’americano Mark Lilla, professore al Dipartimento di Storia della Columbia University di New York, giornalista e autore di numerosi libri.
Come egli stesso afferma nell’introduzione, il volume vuole essere il punto di partenza per una riflessione sul fascino suscitato da tale visione reazionaria della società, che normalmente si ritiene «affondi le sue radici nell’ignoranza e nell’intransigenza» ma che non può essere liquidata così facilmente. 

Mark Lilla cerca quindi di analizzare la figura del reazionario e i meccanismi che ne muovono le tesi, sottolineandone la diversità rispetto a quella del conservatore e del liberale. Uno spirito, quello reazionario, (radicale, nostalgico, moderno ma timoroso del futuro), che secondo l’autore è «ostaggio da una parte di un’idealizzazione del passato e dall’altra di una paura irrazionale dell’avvenire».
Lilla inizia il suo percorso di riflessione con tre saggi dedicati a importanti pensatori dei primi del Novecento: Franz Rosenzweig, Eric Voeglin e Leo Strauss, sostenitori dell’idea di “nostalgia moderna”. Affronta poi due realtà più vicine ai nostri tempi: la destra americana dei teocon e il suo apparente opposto, un meno noto ma «interessante movimento dell’estrema sinistra accademica» che guarda con benevolenza ai gruppi rivoluzionari del passato; e gli attacchi jihadisti che nel 2015 sconvolsero Parigi. Tutti ricorderanno l’assalto alla redazione del settimanale “Charlie Hebdo”, l’uccisione di una poliziotta per mano di un musulmano radicalizzato e la presa di ostaggi con il conseguente assassinio di quattro clienti nel supermercato “Kosher” della capitale francese. Tre giorni che scioccarono l’opinione pubblica mondiale ma che in realtà non sorpresero più di tanto gli osservatori esperti – come Lilla – i quali da tempo sapevano dell’acuirsi dell’islamismo politico in Francia.

Il libro si conclude con una considerazione sul personaggio tragicomico di Don Quisciotte e il suo sogno di far rivivere la magica Età dell’Oro. L’autore si serve della figura letteraria creata da de Cervantes per mettere in guardia dai tanti “cavalieri erranti” del momento che, osannando un leggendario passato, possono condurre a un futuro incerto e pericoloso.

I reazionari della nostra epoca hanno capito che la nostalgia è un potentissimo motivatore politico, forse anche più potente della speranza. Le speranze possono essere deluse. La nostalgia è indiscutibile

 

Il naufragio della ragione.
Reazione politica e nostalgia moderna.
di Mark Lilla

Editore: Marsilio
Anno edizione: 2019
Pagine: 143 pp
Prezzo: € 16,00