The Kill Team, o degli orrori militari

Tra tensione e sapore thriller, il film denuncia di Dan Krauss sulle violenze dell’esercito americano in Afghanistan. Con le interpretazioni brillanti di Nat Wolff e Alexander Skarsgård

Tratto dalla storia vera di Adam Winfield, marine che cercò di denunciare omicidi perpetrati dai suoi commilitoni su civili in Afghanistan nel 2010, e a sua volta accusato dello stesso reato dai compagni, The Kill Team può essere considerato uno dei tanti film di “guerra sporca” – con riferimenti a Brian De Palma (Vittime di guerra, Redacted) e Oliver Stone (Platoon). Attinenze narrative a parte, l’opera di Dan Krauss, in sala dal 17 ottobre, riesce comunque a ritagliarsi un po’ di originalità grazie a scelte di regia interessanti che alimentano il clima di tensione e donano al film un certo sapore thriller.

“The Kill Team”. Regia Dan Krauss

Ma The Kill Team è anche frutto di un omonimo documentario che il regista realizzò nel 2014 e che impressionò positivamente i produttori della Temple Hill, la cui sceneggiatura già pronta di Krauss capitò a fagiolo e diede come risultato proprio questa produzione. Dunque non è un caso che lo stile risulti un po’ documentaristico, con la macchina da presa quasi perennemente addosso al protagonista Andrew Briggman (Nat Wolff) e agli altri personaggi, optando per una regia molto asciutta e poco o niente spettacolare: scelta che, tuttavia, rivela una forte incisività nel mostrare i fatti. 

Entrando nel merito della storia, ci troviamo dinnanzi a eventi tanto crudi e violenti da far accapponare la pelle. I soldati della squadra di Andrew, sobillati dalla follia omicida del loro comandante, il sergente Deeks (Alexander Skarsgård) – che li persuade alla mattanza indiscriminata come unico modo per vincere la guerra -, uccidono civili afghani (pur non avendo le prove che siano collaborazionisti dei Mujaheddin) senza rimorso ed esaltati dalla smania di violenza a cui sono soggetti. Sono tutti complici. Tutti eccetto il soldato Briggman. Lui è la bilancia morale della storia, il cui ago è leggermente sbilanciato all’inizio, come la maggior parte dei giovani marines da poco arruolati: bramosi di gloria e sangue, comandati da un certo tipo di patriottismo “made in Usa” che li incita a vedere il nemico ovunque e li carica di una vacua responsabilità nella difesa del proprio Paese ad ogni costo.
Tuttavia, il senso di giustizia e il suo essere un bravo ragazzo dai sani principi lo metteranno in una situazione rischiosa, nella quale troverà solitudine, paura e la costante sensazione di essere tradito e ucciso dal suo stesso reparto.

“The Kill Team”. Regia Dan Krauss

I pericoli nei quali inciampa Andrew dipendono dalla scelta di non voltare la testa sui crimini commessi dal sergente e dai compagni del team. Sarà visto con sospetto e ostilità dopo che usciranno allo scoperto indagini sulla deprecabile condotta della compagnia. Sarà protagonista di numerosi confronti con i suoi colleghi, nel mezzo di un’inquietudine inarrestabile che ci fa assistere a molte valide scene da cardiopalma. 
Così sono gli interessanti i “duelli” tra Briggman e Deeks, dove lo squilibrio di quest’ultimo va di pari passo al carisma e al potere ammaliante con cui domina la truppa – con l’aggiunta di una buona dose di capacità di corruzione e subdolo paternalismo. Deeks e Briggman rappresentano sia una metafora di come le alte sfere dell’esercito USA operino con i loro soldati, sia un’interessante  contrapposizione tra personaggi – ben caratterizzati – che è di certo il principale motivo di attrazione della pellicola. 

“The Kill Team”. Regia Dan Krauss

Il lavoro di Dan Krauss non è una perla che si farà notare per chissà quale trovata innovativa, ma non si può dire certo che The Kill Team lasci gli spettatori indifferenti, e i momenti in cui si è in preda all’angoscia non sono pochi. Ma il lato più pregevole della pellicola è certamente la rappresentazione del dilemma morale del protagonista e la riflessione sulla linea di confine tra bene e male che in guerra sfuma irreversibilmente
A impreziosire il tutto c’è poi una grande prova del cast artistico, su cui brillano le interpretazioni di Nat Wolff e Alexander Skarsgård, capaci di formare una splendida coppia che riempie lo schermo con una recitazione non forzata e più incentrata su un gioco di sottrazione.
Si menziona anche la precisa scenografia del campo base dell’esercito e delle case afgane, oltre che la giusta desertica fotografia di Stephane Fontaine che ci immergono molto bene nel contesto della guerra in Medio Oriente. 

The Kill Team

Scritto e diretto da Dan Krauss 

con Nat Wolff, Alexander Skarsgår, Adam Long, Jonathan Whitesell, Brian “Sene” Marc, Osy Ikhile, Rob Morrow, Anna Francolini

Produzione: Temple Hill Entertainment, Nostromo Pictures

Distribuito da: Eagle Pictures