The Grudge. Inutile evoluzione di un horror

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Nicolas Pesce firma il reboot del soggetto giapponese sfruttato da decenni di rifacimenti, con dosi di splatter, assurdità e involontari effetti comici

La cinematografia horror è piena zeppa di storie di case infestate. Nel caso di The Grudge (con uscita in sala rinviata a data da destinarsi), però, la trama ha un’inconsueta particolarità: la maledizione del film non è infatti legata al luogo in cui gli spiriti maligni albergano, bensì “contagia”, come una sorta di pestilenza paranormale, chiunque metta piede nella disgraziata abitazione. Quindi, come infatti capita all’inconsapevole Fiona (Tara Westwood), pur fuggendo da un appartamento stregato a Tokyo, il risentimento dei fantasmi (il “grudge” del titolo, appunto) finisce per seguire ovunque la sfortunata vittima.

“The Grudge”. Regia Nicolas Pesce

Rientrata in Pennsylvania, gli spettri prendono così possesso della sua abitazione, conducendola alla follia e portandola a massacrare tutta la sua famiglia, compresa la piccola figlia Melinda. Con il tempo, l’indirizzo 44 Reyburn Drive della innominata località in cui si svolgono i fatti diventa teatro di altri analoghi omicidi e, mentre il numero dei cadaveri sale, il caso suscita l’attenzione della polizia. Quando la nuova investigatrice del distretto Muldoon (Andrea Riseborough) decide di andare più a fondo, deve scontrarsi con l’ombroso collega Goodman (Demián Bichir) che, avendo già visto impazzire un altro detective, vorrebbe dimenticarsi il più presto possibile dell’inquietante mistero. Ma ormai le presenze maligne cominciano a manifestarsi in modo sempre più minaccioso e la corsa contro il tempo per la salvezza è appena cominciata.

“The Grudge”. Regia Nicolas Pesce

Quarto film americano della serie, stavolta firmato da Nicolas Pesce (specialista del genere), si tratta in realtà di un “franchise” nato in Giappone nel 1998 dal titolo Ju-On, con un primo episodio televisivo e una successiva pellicola girata nel 2000 a bassissimo costo e direttamente per il mercato home video. Il notevole successo ha portato ad altri tre film e infine, a partire dal 2004, ad altrettante pellicole per un rifacimento tutto statunitense. Quest’ennesimo capitolo – come se non bastassero la bellezza di sette lungometraggi realizzati negli ultimi vent’anni – vuole essere però un “reboot”. Si tratta di un’operazione commerciale oggi tanto in voga che consiste nel “resettare” una storia ricominciando a narrarla da capo, aggiornando un po’ i personaggi e rinfrescando le tematiche quel tanto che basta. La maggior parte delle volte i risultati sono modesti. 

“The Grudge”. Regia Nicolas Pesce

Questo The Grudge fa eccezione? Purtroppo no. Sebbene l’idea di partenza sia interessante, questa rimane un soggetto sfruttato per decenni da entrambi i lati dell’Oceano Pacifico, stavolta anche aggravata da una serie enorme di assurdità le quali, scena dopo scena, non fanno che peggiorare e sfociare talvolta in un involontario effetto comico. Premesso che, trattandosi di un film horror, i comportamenti privi di logica di alcuni personaggi sono da mettere in conto (fanno integralmente parte del contesto), qui però si esagera. Vediamo persone osservare bambini grondare sangue e decidere un secondo dopo di schiacciare un pisolino sul divano (sì, senza allarmarsi e chiamare polizia o medici). Gente che vede fantasmi orripilanti o che viene perfino aggredita, spinta a forza nel lavandino pieno d’acqua, e che come reazione semplicemente si guarda attorno e fa spallucce, pensando di essere tutto sommato solo un po’ stanca. Ospedali psichiatrici che sembrano usciti da un fumetto, con tanto di celle di massima sicurezza e una galleria di ospiti folli, assolutamente fuori contesto in una sonnolenta piccola cittadina della provincia. E per non rovinare la trama a chi vuole sperperare i propri soldi per questo film, evitiamo di raccontare altre scempiaggini perfino peggiori.

“The Grudge”. Regia Nicolas Pesce

Visto tra i produttori il blasonato nome di Sam Raimi, si capisce forse il perché di tanto splatter sullo schermo. In tal modo si cerca probabilmente di supplire alla totale assenza di spaventi, se si eccettuano i momenti in cui si punta a innocui salti sulla poltrona che, tra l’altro, risultano “telefonatissimi” poiché immersi in una quantità industriale di cliché.
Per un buon film horror gli appassionati dovranno decisamente aspettare ancora, sperando che all’orizzonte non ci sia un altro noiosissimo “reboot”.

THE GRUDGE

Sceneggiatura: Nicolas Pesce, Jeff Buhler
Regia: Nicolas Pesce

con Andrea Riseborough, Demián Bichir, Tara Westwood, Zoe Fisch, John Cho, Betty Gilpin

Produzione: Ghost House Pictures, Stage Six Films
Distribuito da: Sony Pictures