Serenity. L’isola dell’inganno

Dal regista Steven Knight, un timido thriller tra amore, segreti e misteri, interpretato dai premi Oscar Matthew McConaughey e Anne Hathaway

Esiste il libero arbitrio o siamo tutti parte di una grande sceneggiatura? Questa è la domanda che fa da combustibile a Serenity, ultima creazione firmata dal regista candidato agli Oscar Steven Knight. La risposta potrebbe sembrare così ovvia da risultare ingannevole, eppure i libri di filosofia sono pieni di pagine a riguardo, così come moltissimi sono i film che gravitano attorno a queste affascinanti teorie, compreso Serenity, interpretato da Matthew McConaughey e Anne Hathaway, in sala dal prossimo 18 luglio.

“Serenity”. Regia Steven Knight

Serenity è il nome del natante del capitano Baker Dill (Matthew McConaughey), un uomo che si è lasciato il passato alle spalle, trasferendosi in una bellissima e sperduta isola tropicale. Ma le sue giornate, fatte di pesca, rum e uscite in barca, verranno stravolte dal ritorno dell’ex moglie (Anne Hathaway) e la sua sconvolgente richiesta d’aiuto.

Questa la struttura narrativa di un film che può essere diviso in tre parti. Nella prima ci viene presentato lo scenario: la macchina da presa si muove tra le onde di un mare cristallino, tra le piccole case di pescatori nella cittadina di Plymouth, per poi tuffarsi dalle sue ripide scogliere. Facciamo la conoscenza del capitano Baker Dill e della sua ossessione di voler catturare un enorme tonno che ha chiamato “Justice”.
Nella seconda parte, il film inizia a finire. Entra cioè in un tunnel fatto di pochi colpi di scena e moltissimi passaggi a vuoto. La pellicola assume sempre più le sembianze di Shutter Island di Martin Scorsese, in cui c’è un isola con il suo misterioso segreto: segreto di cui tutti sono a conoscenza, meno che il protagonista. Ciò che nella pellicola con McConaughey e Hathaway manca, però, è quella tensione prolungata e maturata che si avverte nel lavoro con Di Caprio.
Nell’ultima parte, il film semplicemente “finisce di finire”. Tutto è ormai già stato preannunciato e bisogna solo mettere insieme i tanti indizi forniti per concludere il puzzle. Il colpo di scena perde quindi di efficacia, diventando goffo e banale.

“Serenity”. Regia Steven Knight

Ci sono dei fatti, o delle azioni che fanno da linea guida per lo sviluppo dell’intera storia: le battute di pesca. Una vera e propria ossessione per Baker Dill – ispirato al capitano di un peschereccio realmente conosciuto dal regista Steven Knight – che, però, sullo schermo, eccetto qualche bella inquadratura di mulinelli, secchi di esche e un paio di riporti, non viene approfondita o indagata.
Questo tasto dolente lo si ritrova in altri passaggi del film che finiscono, così, per svolgere un ruolo puramente concettuale, senza mai essere realmente affrontati. Un esempio è il passato nell’esercito del capitano di cui si parla in maniera approssimativa. Lo stesso si può dire del legame familiare che ci viene mostrato forte e solido, senza mai soffermarsi troppo. Così lo spettatore non viene mai del tutto coinvolto emotivamente in un contesto narrativo che appare e resta lontano, proprio come lontani si percepiscono i personaggi, gelosi dei propri segreti e del proprio passato. 

Una sceneggiatura troppo esile che tuttavia presenta alcuni aspetti convincenti. Su tutti, il tema del libero arbitrio. Dai primi minuti di proiezione fino ai titoli di coda, si nota la graduale e progressiva scrematura delle possibilità di scelta. Si passa dall’essere completamente padrone del proprio destino, al diventare una marionetta nelle mani dello stesso, in cui la libertà di agire è una mera illusione che non altererà il corso degli eventi. Non importa cosa scegliamo, perché, in caso di risposta sbagliata, entreremmo in un loop infinito che si può spezzare solo prendendo la strada già tracciata.
Dunque, Serenity è un film dalle grandi aspettative, considerando anche un cast di altissimo livello con la presenza di due premi Oscar. Ma poteva e doveva fare di più. Per usare una similitudine, potremmo dire che ci troviamo dinnanzi a uno studente che si è limitato al compitino per strappare la sufficienza.

Serenity

Scritto e diretto da Steven Knight

con Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Djimon Hounsou, Diane Lane

Produzione Global Road Entertainment, IM Global, Shoebox Films, Starlings Entertainment

Distribuito da Lucky Red