Rambo: Last Blood. L’ultima guerra di Sylvester Stallone

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Al cinema dal 26 settembre, l’ultimo capitolo dedicato al veterano e solitario soldato costretto a rimandare la “pensione” per contrastare il male perpetuo dell’umanità

È l’ultima guerra di Rambo, ma è quella più inutile di tutte. Non c’è alcun modo per lo stanco veterano del Vietnam di essere libero dal sangue, dalla violenza e dalle assurdità del mondo oscuro in cui vive: un mondo che, come afferma amaramente il personaggio di Sylvester Stallone, è perfino peggiorato.
Alla fine del quarto capitolo, John J. Rambo è tornato a casa, apparentemente pronto a lasciarsi alle spalle i decenni di battaglie che lo hanno visto protagonista nelle peggiori zone dell’Asia. Abbiamo finalmente assaggiato la prospettiva di un meritato riposo, nella serenità dalle accoglienti mura del ranch di famiglia.

“Rambo: Last Blood”. Regia Adrian Grunberg

In questo quinto e ultimo film troviamo infatti l’ex berretto verde apparentemente in pace: ora si dedica alla fattoria e all’allevamento di cavalli, all’interno di un nucleo famigliare molto unito. Ma Rambo, scopriamo, ha salvato dieci anni prima Gabrielle, una bambina messicana abbandonata dal padre crudele e rimasta orfana della madre, dandole ospitalità in Arizona. Si tratta della nipote di Maria (Adriana Barraza), un’anziana donna che da sempre cura le faccende domestiche del ranch. Ormai cresciuta, Gabrielle (Yvette Monreal) è una studentessa modello, molto intelligente e pronta per il college, e Rambo la considera a tutti gli effetti una figlia da proteggere e andarne fiero. Insomma, tutto va a gonfie vele. Eppure, le ansie adolescenziali di Gabrielle giocano a lei e alla sua famiglia un brutto tiro: grazie a una vecchia amica, riesce a rintracciare il pericoloso padre biologico, e la smania di comprendere il perché di quel doloroso abbandono (che, evidentemente, è ancora una ferita aperta) ha la meglio.
A frenare la sua determinazione ci sono sia John, sia Maria, contrari al rischioso viaggio che la ragazza vuole intraprendere. Ma, nonostante prometta di rinunciare al progetto, Gabrielle ignora i suggerimenti e fugge, valica il confine messicano per trovare quel che di peggio l’umanità ha da offrire. Rambo non ha altra scelta se non quella di accorrere in salvataggio della persona più importante della sua vita. Ma il soldato, pur sempre letale, è ormai invecchiato e questa potrebbe essere la sua ultima missione.

“Rambo: Last Blood”. Regia Adrian Grunberg. Foto Yana Blajeva.

Diretto da Adrian Grumberg (al cui attivo finora c’era unicamente Get the Gringo del 2012), Rambo: Last Blood è co-sceneggiato dallo stesso Sylvester Stallone, con l’apporto dell’esordiente per il cinema Matt Cirulnik, un prodotto quindi costruito attorno all’inossidabile Sly il quale, mantenendo il controllo creativo del suo personaggio, lascia il resto del lavoro più ingombrante ad altri professionisti. E un po’ si vede. 
Pur essendo nel complesso un buon film, questo drammatico racconto potrebbe avere come protagonista uno qualsiasi fra i tanti eroi che negli ultimi dieci anni hanno fatto capolino nel genere action. Non è necessariamente un punto negativo, semplicemente finiamo per assistere a una storia molto diversa da quella che ci si aspetterebbe in una pellicola di Rambo. Non c’è il solitario guerriero silenzioso, il tormentato combattente che agisce nelle ambientazioni esotiche d’Oriente, non c’è lo spirito ribelle. Troviamo invece un personaggio pacificato, che ha un po’ la bonarietà di Rocky Balboa, anche se dentro c’è un leone che, come sentiamo dire, “fa fatica ad essere controllato” e che presto verrà liberato dagli eventi. 

“Rambo: Last Blood”. Regia Adrian Grunberg. Foto Yana Blajeva.

Probabilmente è una trovata narrativa voluta, ma questo ci consegna un titolo alle volte un po’ anonimo nel suo svolgimento. Per fortuna non lo è il finale e il messaggio che si vuole lanciare. Parliamo di un film disperato, uno spietato racconto buio in cui non c’è alcuno spazio per la speranza, in cui ci viene semplicemente ricordato come il male continui a esistere e a mietere vittime innocenti: non importa con quanta determinazione si scelga di combattere. Al tempo stesso, arginare i malvagi, lottare per quello che si ritiene giusto e per le persone che si amano non è considerata una scelta ma semmai l’unica via percorribile. Carmen Delgado (Paz Vega), la giornalista e inaspettata alleata che il vecchio John incontra nelle malfamate vie messicane, avverte triste che “non cambierà mai niente”. Eppure anche lei, nel suo piccolo, non smette di battersi quotidianamente contro gli uomini dei cartelli criminali. È una guerra infinita, non si può prevalere ma non si può neanche concedere la vittoria a chi avvelena la vita di tanta gente. Su questo Rambo non ha intenzione di cedere. 

RAMBO: LAST BLOOD

Sceneggiatura: Sylvester Stallone e Matt Cirulnick
Regia: Adrian Grunberg

con Sylvester Stallone, Paz Vega, Sergio Peris-Mencheta, Adriana Barraza, Yvette Monreal, Genie Kim, Joaquín Cosío, Oscar Jaenada

Produzione: Millennium Media, Balboa Productions, Templeton Media

Distribuito da: Lionsgate e in Italia da Notorious Pictures