Nero a metà 2. Serve il realismo per capire l’attualità

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Dal 10 settembre, su Rai1, la seconda stagione della serie diretta da Marco Pontecorvo e Luca Facchini, con protagonista Claudio Amendola

Finalmente torna in televisione la serie Nero a metà, dopo quasi due anni di attesa. Una lunga fase di produzione, e la pausa forzata a causa dell’emergenza Covid, hanno quindi contribuito a dilatare i tempi necessari a rivedere in azione gli ispettori Carlo Guerrieri (Claudio Amendola) e Malik Soprani (Miguel Gobbo Diaz). I loro attriti e differenze sono stati un tema portante della prima stagione: dove Guerrieri è vecchio stile, dal carattere ruvido, i modi sbrigativi e poco ortodossi, così Soprani è dinamico, irreprensibile nei metodi lavorativi, affascinante ed elegante. 

“Nero a metà 2”. Regia Marco Pontecorvo e Luca Facchini

La buona idea narrativa è stata quella di renderli due facce della stessa medaglia, per raccontare attraverso le loro indagini un paese in rapido cambiamento e travagliato da tensioni multirazziali e sociali, ma anche un paese che queste incomprensioni cerca, seppur faticosamente, di superarle. Lo sfondo di Roma, set universale per eccellenza, stavolta vede coinvolti quartieri di solito meno presenti in tv o al cinema, ma ormai totalmente parte del tessuto urbano e fortemente mutati dalle etnie che ci vivono. Un romano tutto d’un pezzo e uno dei “nuovi” italiani formano così una squadra che ha funzionato molto e che ora, con personaggi maggiormente sfaccettati e approfonditi, si arricchisce ulteriormente.

“Nero a metà 2”. Regia Marco Pontecorvo e Luca Facchini

Avevamo lasciato Carlo Guerrieri ancora sconvolto per aver scoperto che la sua ex moglie, creduta morta suicida, era invece ancora viva. Una notizia che aveva lasciato sotto shock anche sua figlia Alba (Rosa Diletta Rossi) che, essendo cresciuta senza una madre, ha con il padre Carlo un legame fortissimo. Durante la prima stagione, proprio Alba aveva intrecciato una relazione con Malik ma, a causa di complesse vicissitudini, il rapporto con il giovane poliziotto finisce in modo burrascoso. Questo, ferito in azione nell’ultima puntata, viene ora promosso per evidenti meriti investigativi e, in un modo o nell’altro, è di nuovo al fianco di Carlo il quale, superato evidentemente il trauma, è alla vigilia del suo secondo matrimonio. Anche Alba sembra essersi ripresa dalla delusione amorosa, e rientra in Italia dopo un master a Montreal, in Canada. 

“Nero a metà 2”. Regia Marco Pontecorvo e Luca Facchini

Pare insomma cominciare in un’atmosfera più positiva per tutti questo secondo ciclo di sei episodi che, però, ci fa subito intendere come si decida di affrontare con maggiore decisione gli argomenti già delicati del passato. Marco Pontecorvo, regista principale della serie (gli ultimi quattro episodi vedono al timone Luca Facchini), scolpisce una lunga e dura indagine che, episodio dopo episodio, si fa strada nei meandri metropolitani cercando, ancora una volta, di raccontare quella che è la cronaca attuale, esplorando l’attualità fin dove può quello che in fondo rimane pur sempre un prodotto di intrattenimento. 
Iniziando con un vero pugno nello stomaco, e introducendo così il drammatico personaggio della poliziotta Marta Moselli (una brava Nicole Grimaudo), Nero a metà 2 ci conduce in una narrazione costruita su aspetti e tematiche mature, seguendo i suoi protagonisti che si vanno maggiormente evolvendo e concretizzando.

“Nero a metà 2”. Regia Marco Pontecorvo e Luca Facchini

Durante la presentazione alla stampa di questa nuova stagione, lo stesso Pontecorvo ha ricordato come ci sia stata una crescita, come si sia cercato di imprimere maggiore decisione alla profondità delle storie e di come tutto il cast, ormai già affiatato, abbia dato un’ottima prova, elogiando in particolare Miguel Gobbo Diaz per gli evidenti progressi attoriali. D’altra parte, il linguaggio classico della fiction si è evoluto, soprattutto grazie a tanti prodotti televisivi visti in questi anni, non ultimi quelli realizzati per le piattaforme streaming (non è un caso che Netflix abbia collaborato alla produzione con Rai e Cattleya), per cui si è reso necessario rappresentare vicende che fossero sempre interessanti ma fortemente credibili.

“Nero a metà 2”. Regia Marco Pontecorvo e Luca Facchini

Abbiamo chiesto se il notevole impatto drammatico degli episodi potrebbe rappresentare qualcosa di insolito per un pubblico della prima serata Rai, forse disabituato a storie intense e impegnative. Pontecorvo ci ha rassicurato circa il fatto che i contenuti sono stati in fondo ben bilanciati e che, comunque, i drammi presentati, oltre che attuali e di varia natura, non sono mai gratuiti, ma cercano in qualche modo di “avvolgere” il pubblico per renderlo attento e partecipe. Claudio Amendola, volto principale e colonna portante di Nero a metà, si è detto d’accordo sul fatto che questa è una serie probabilmente più realistica e matura di altre per il pubblico serale odierno, ma che porta sullo schermo qualcosa di più vicino a noi e di meglio raccontato rispetto a titoli che, ultimamente, fanno un uso più disinvolto della violenza fine a se stessa veicolando anche cattivi esempi.

Avendo visto in anteprima i primi due episodi, l’impressione che ci siamo fatti è quella di un prodotto seriale di elevata qualità, molto ben recitata e con un’attenzione registica e tecnica (si veda la fotografia ricca di sfumature e ombre di Vincenzo Carpineta) di ottimo livello. Vedremo se ancora una volta il commissariato Monti riuscirà ad appassionare il pubblico.

NERO A METÀ
seconda stagione

Regia: Marco Pontecorvo e Luca Facchini

con Claudio Amendola, Miguel Gobbo Diaz, Fortunato Cerlino, Rosa Diletta Rossi, Alessandro Sperduti, Margherita Vicario, Eugenio Franceschini, Alessia Barela, Antonia Liskova, Claudia Vismara
e con la partecipazione di Angela Finocchiaro e Nicole Grimaudo

Produzione: Rai Fiction – Cattleya, in collaborazione con Netflix
Distribuito da: Rai