Le sorelle Macaluso. Meravigliosa creatura

Emozionante, ruvido, diretto: il nuovo film di Emma Dante in concorso alla 77ª Mostra del Cinema di Venezia, dal 10 settembre in sala

Ci sono cinque sorelle, tutte – in un modo o nell’altro – segnate, scavate, plasmate, sgangherate dalla vita, tre momenti della loro esistenza, una casa arredata con resti di un passato immobile e un tempo che trascorre, che unisce e separa, che procede spietato e silenzioso, sedentario e oneroso. Su questa dimensione affettiva e domestica, Emma Dante costruisce il suo nuovo film in concorso alla 77ª Mostra del Cinema di Venezia, e in sala da oggi, giovedì 10 settembre

“Le sorelle Macaluso”. Regia Emma Dante

Le sorelle Macaluso, tratto dallo splendido spettacolo omonimo, da anni rappresentato in tutto il mondo, è, per chi conosce il lavoro della regista siciliana, e per chi ha visto la pièce, una toccante sorpresa. 
Non una “traduzione” filmica dello spettacolo (azione che sarebbe risultata piuttosto sterile) ma un passaggio complementare, un bisogno autentico, sempre molto carnale e intimo, di condividere, di comunicare una storia, fatta di presenze, di umanità, di personalità, di conflitti, di perdite, di sopravvivenze, di ferite. E la storia è collocata all’ultimo piano di un condominio della periferia palermitana: qui il passare degli anni ha nutrito il deterioramento degli ambienti, ha rotto angoli, crepato specchi, ammaccato pezzi che per inerzia non sono mai stati aggiustati, e mai lo saranno. 

“Le sorelle Macaluso”. Regia Emma Dante

La carta da parati porta in sé decenni di polvere, i mobili di un gusto borghese superato, stremato, il disordine creato dalla vitalità di cinque ragazze (si ammirano Alissa Maria Orlando, Susanna Piraino, Anita Pomario, Eleonora De Luca e la piccola Viola Pusateri) sono segni di una vita che trascorre, per quanto malconcia.

Queste giovani femminilità le conosciamo tra frenetici preparativi per una gita al mare: si vestono, litigano, si rincorrono, rifanno i letti; alcune, poco prima, erano persino impegnate a fare un buco nella parete per spiare l’esterno; altre fanno una puntata al piano di sopra, dove allevano i tanti, tanti (onnipresenti) colombi, in quella piccionaia che è un po’ la versione animalesca dell’alloggio sottostante: caotico, ingarbugliato, non troppo pulito, sovraffollato.
Poi, la spensieratezza giovanile passata a giocare al mare viene stroncata dalla tragedia.  Questo sarà il primo punto di non ritorno che scandisce la struttura narrativa in passaggi anagrafici: dall’infanzia ci ritroviamo nell’età adulta delle superstiti; poi, una successiva tragedia ci porterà in quella anziana.

“Le sorelle Macaluso”. Regia Emma Dante

È necessario dire quanto il lavoro che Emma Dante fa sugli attori, sui loro corpi, sulle loro emozioni, sul loro ruolo nello spazio, sulla relazione che hanno con gli altri e con gli oggetti, non solo c’è e si vede bene (e si apprezzano anche i richiami a un altro suo spettacolo: Mpalermu), ma si coniuga rispettosamente con un’inquadratura attenta, curiosa che ritrae i personaggi e i luoghi mettendoli a nudo per come sono e per come sono diventati, con i tutti i loro difetti, fatiche, esperienze.

Sui volti e sulla fisicità delle donne (per le quali sono impegnate dodici attrici) si deposita il tempo: «il tempo – conferma la regista – lavora sui corpi come un chirurgo plastico»; mentre quella casa – per quanto decadente e disprezzabile – resta per tutto il film il luogo di ritorno. Perché lì sono conservate le tracce, i passaggi, lì ci sono cumuli di istanti: continua a invecchiare senza morire, almeno finché non si svuota delle sue persone, dei suoi animali, dei suoi oggetti. Solo allora, solo con il loro abbandono la casa, e ciò che custodisce, muore.

“Le sorelle Macaluso”. Regia Emma Dante

E la morte, o meglio, l’appuntamento con la morte è un altro punto fermo della sceneggiatura che Emma Dante scrive con Elena Stancanelli e Giorgio Vasta: la scomparsa di una di loro, piccina, durante un’allegra giornata al mare; la fine di un’altra, adulta, divorata dalla malattia; lo spegnersi si una terza in solitudine, ormai anziana.
Tre momenti e tre epoche esistenziali; così le liti violente delle donne ormai grandi – tranne una, una resterà bambina per sempre – (bene interpretate da Laura Giordani, Serena Barone, Donatella Finocchiaro, Simona Malato) svelano la stanchezza, l’intolleranza, l’insoddisfazione maturata tra loro, svelano i sensi di colpa ardenti per quella scomparsa infantile che spingono a puntare il dito l’una contro le altre, ognuna contro se stessa. Così la calma fiacca delle vecchiette – solo tre: una rimarrà adulta per sempre – (Rosalba Bologna, Maria Rosaria Alati, Ileana Rigano) va di pari passo con lo spopolamento della casa: si tolgono i quadri, si liberano gli armadi, si mette il passato in scatoloni. Persino i colombi (quasi tutti) se ne sono andati. 

“Le sorelle Macaluso”. Regia Emma Dante

Ora si vede il tempo, ora si sente il silenzio, e si vede ancora di più la presenza, il gesto, il movimento, la parola, le anatomie, i cuori di quel che è stato. Lo si vede nella mancanza, nel dettaglio che resta. Perché questo è un film ruvido, imperfetto, diretto e ricco di dettagli: niente è mai casuale, niente è inquadrato senza un motivo. Ma i singoli significati, ognuno li cerchi nella propria sensibilità, in quel che si sente: perché l’opera di Emma Dante non dà risposte secche, certe ma abbatte l’imbarazzo della visione, il timore del sentire, la timidezza dell’emozione. E basta un singolo dettaglio. Come un buco nel muro.

“Le sorelle Macaluso”. Regia Emma Dante

Il buco nel muro. Ma cosa vedono le sorelle attraverso quel buco? Perché si sono date tanta pena per scarnificare una parete? Perché hanno l’urgenza di guardare? E guardare cosa? Pensando al lavoro di Emma Dante viene quasi istintivo cercare la risposta non al di là della parete ma nel buco stesso. Osservate come come si scrosta, come gratta via la polvere, come lo scrutare in quella piccola piaga diventi esigenza resistente dello sguardo, di ricerca della profondità. Lì dentro c’è molto più di un buco: c’è la tragedia e la commedia, l’amore e la morte, la famiglia e la solitudine, il passato e il futuro: un tempo senza fine.

LE SORELLE MACALUSO

tratto dalla pièce teatrale Le sorelle Macaluso di Emma Dante

Regia: Emma Dante

Sceneggiatura: Emma Dante, Elena Stancanelli, Giorgio Vasta

con Alissa Maria Orlando, Laura Giordani, Rosalba Bologna, Susanna Piraino, Serena Barone, Maria Rosaria Alati, Anita Pomario, Donatella Finocchiaro, Ileana Rigano, Eleonora De Luca, Simona Malato, Viola Pusateri

Produzione: Rosamont, Minimum Fax Media, Rai Cinema
Distribuito da: Teodora Film